2025-08-26
L’indecente «turismo» per cambiare il sesso ai bambini
Nel riquadro Susie Green (iStock)
Susie Green, già a capo di un’associazione in difesa dei diritti dei transgender, ha creato una nuova società che offre turismo sanitario per i più piccoli, aggirando le leggi britanniche grazie anche a un abbonamento da 2.000 sterline all’anno.La carriera della signora Susie Green è molto interessante. È stata per anni a capo di Mermaids, la principale organizzazione britannica per la promozione dei diritti delle persone trans, che sotto il suo regno è stata estremamente influente, ha attirato parecchie donazioni e soprattutto ha pesantemente condizionato il dibattito pubblico con il supporto della sinistra inglese. Lei stessa ha un figlio transgender, che ha prima portato negli Stati Uniti per la terapia farmacologica e poi in Thailandia per il cambio di sesso non appena ha compiuto 16 anni.Poi, qualche anno fa, la Green ha litigato con i colleghi e ha lasciato Mermaids per iniziare una nuova esperienza in autonomia: «Dopo la mia brusca partenza da ceo di Mermaids, sapevo di voler continuare a sostenere le persone transgender. Anne Health è nata dal desiderio di fornire l’assistenza sanitaria di cui le persone transgender e non binarie di tutte le età hanno disperatamente bisogno», racconta sul suo sito. Già, da attivista a responsabile di una clinica è un bel salto in avanti.La Green, ovviamente, non ha certo smesso con le battaglie politiche, anzi. Qualche mese fa si è scagliata contro Wes Streeting, segretario di Stato per la salute e l’assistenza sociale del Regno Unito, accusandolo di avere «sangue sulle mani». Motivo? Streeting, non appena il governo laburista arrivò a soppiantare i conservatori, decise di confermare la decisione dei suoi predecessori e continuare con il divieto di somministrazione di farmaci bloccanti della pubertà ai minorenni che vengono avviati verso il cambiamento di sesso. «Sono così arrabbiata e disperatamente triste in questo momento», disse la Green non appena appresa la notizia. «Come osa Wes Streeting mettere a rischio così tanti ragazzi trans con questo divieto omicida? Speravo che un nuovo governo significasse un nuovo inizio e meno transfobia».A quanto risulta, però, la Green ha trovato il modo di aggirare i divieti. Anzi, di farli attirare ai genitori di minorenni con disforia di genere affinché possano comunque accedere ai farmaci proibiti in Gran Bretagna. Il quotidiano Telegraph ha avuto accesso ad alcuni messaggi inviati dalla Green i quali mostrano che dei bambini inglesi «stanno effettuando consulenze online con medici dell’Ue e poi volano nel continente con i loro genitori per farsi iniettare la dose massima di sei mesi di farmaci, che sono stati vietati a tempo indeterminato in tutto il Regno Unito. Il metodo e la logistica per aggirare la legge sono promossi da Anne Health [...] La società è registrata a Londra ma non è regolamentata da alcun ente medico e il personale medico ha sede all’estero».In sostanza si è sviluppato un turismo sanitario relativo ai bloccanti della pubertà, cosa di cui anche il governo inglese è venuto a conoscenza, definendo la pratica «irresponsabile e pericolosa». Risulta, inoltre, che tramite Anne Health vengano prescritti ai minori di sedici anni anche ormoni eterosessuali, ad esempio il testosterone, ai minori di 16 anni (cosa sconsigliata dal servizio sanitario nazionale britannico).I messaggi pubblicati dal Telegraph sono piuttosto impressionanti. In uno di questi, la Green spiega a un genitore di una bambina come ottenere i bloccanti vietati dalla legge inglese: «Abbiamo una via legale per farlo», dice. Tuttavia, poiché sua figlia ha 15 anni, l’endocrinologo a cui la indirizzeremo potrebbe suggerirle anche altre opzioni. Queste hanno effetti collaterali, quindi richiedono un attento monitoraggio, ma ci assicuriamo che tutto venga fatto affinché sua figlia sia il più al sicuro possibile. Lei e sua figlia incontrerete personalmente il medico online come parte del piano, se decidete di affidarvi a noi. Saremo lieti di parlare con chiunque senza alcun impegno».Il tutto chiaramente ha dei costi. La clinica Anne Health fa pagare una quota di iscrizione di 2.000 sterline (più o meno 2.300 euro) per un «abbonamento giovanile» ai minori di 18 anni, più una quota mensile di 150 sterline per un contratto di 12 mesi. Significa 2.000 sterline per un anno, a cui si aggiungono i costi dei farmaci e le eventuali spese di viaggio. Una somministrazione di bloccanti valida per tre mesi sembra costi circa 600 sterline. Ad Anne Health non si nascondono, anzi in qualche modo rivendicano di organizzare trasferte sanitarie: «Stiamo aiutando attivamente le famiglie a sostenere i propri figli nell’accesso a farmaci salvavita che sono stati vietati nonostante i benefici ben documentati per i giovani trans e non binari», afferma un portavoce della struttura. In realtà, i bloccanti sono tutt’altro che sicuri, motivo per cui sono stati vietati. Ma il problema sta proprio qui: questi farmaci non sono proibiti ovunque, nemmeno in Italia, dove pure il governo ha recentemente studiato norme per iniziare a regolamentarne la somministrazione. E ciò ovviamente permette il turismo sanitario. I medici europei contattati dagli attivisti inglesi, ad esempio, sono soprattutto irlandesi e spagnoli.L’Unione europea, che pure è così solerte a occuparsi della salute pubblica quando si tratta di acquistare vaccini Covid, in questo caso è totalmente assente. Ma per evitare che i minorenni siano avviati troppo precocemente al cambiamento di sesso e per impedire che assumano farmaci potenzialmente molto dannosi per la loro salute sarebbe necessaria una moratoria europea sui bloccanti della pubertà. Tutti gli Stati, a cominciare dal nostro, dovrebbero immediatamente fermare la diffusione di medicinali sui quali, nella migliore delle ipotesi, non esistono dati certi e che possono avere effetti collaterali devastanti, come per altro suggeriscono i più recenti e completi studi svolti proprio nel Regno Unito e negli Usa.La vicenda inglese, in ogni caso, dovrebbe rappresentare un monito anche per il nostro governo. Una legge che limiti la somministrazione dei bloccanti della pubertà è urgente, e necessaria. E quando sarà fatta - si spera il prima possibile - dovrà tenere conto della possibilità del turismo sanitario. Il business del gender è meno facile da fermare di quanto si possa pensare.
Era il più veloce di tutti gli altri aeroplani ma anche il più brutto. Il suo segreto? Che era esso stesso un segreto. E lo rimase fino agli anni Settanta