2023-05-21
«Il freddo algoritmo non capirà mai la magia di un libro»
Nel riquadro, Valentina Romano (iStock)
La titolare della Libreria della Natura Valentina Romano: «C’è fame di volumi di qualità. L’ecologia è un filone piccolo, ma ricco di sorprese».Valentina Romano (1971, Salerno) si diploma nella sua città natale, a vent’anni inizia a spostarsi per lavoro, prima a Roma quindi a Firenze e infine a Milano, dove lavora per una multinazionale prima di acquistare nel 2008 la Libreria della Natura, notorio centro di spaccio della cultura ecologica fin dal 1993. Da allora la Ldn ha cambiato location approdando all’attuale sede in via Maiocchi 11, a pochi passi dai Giardini di Porta Venezia ed è diventata anche editrice, pubblicando titoli di autori italiani e internazionali.Come è arrivata alla Libreria della Natura?«Ero semplicemente cliente. Insieme al mio attuale socio, naturalista appassionato, frequentavamo la libreria, già allora unica nel suo genere, tanto che abbiamo deciso di acquistarla, quando se ne presentò l’occasione, lasciando io un lavoro da “serena dipendente”; e lui rimettendosi in gioco lavorativamente, nonostante una carriera già molto ricca alle spalle. E la vita da libraio, al contrario di quanto comunemente si pensi, è piuttosto impegnativa. C’è tantissimo lavoro di ricerca, i nostri lettori sono spesso addetti ai lavori o colti appassionati. Che si tratti di botanica, zoologia, mare o montagna, la nostra attenzione è per le pubblicazioni da tutto il mondo per soddisfare le loro esigenze. La nostra è una libreria molto viva, ospitiamo incontri, corsi, laboratori e ci occupiamo di recensioni per diverse rubriche. Molte le iniziative anche per i bambini, sperando che diventino i naturalisti di domani».Quanto e come è cambiato il mestiere del libraio tra i primi anni del Duemila e oggi? Nell’era di Amazon e del compro tutto online che tanto mi arriva a casa, ha ancora senso fondare, dirigere, condurre una libreria?«Il “prodotto” libro è sempre stato difficile in Italia e Amazon in questo non ha aiutato. La differenza tra una libreria e una piattaforma è che dietro la prima c’è un libraio, nel secondo caso un algoritmo. In libreria c’è scelta, selezione, competenza. Un valore aggiunto non sempre compreso, ma fondamentale per la diffusione del libro. Ciò non di meno, molte persone continuano ad affidarsi ad Amazon, trascurando che la proposta si basa su puri criteri commerciali, spesso ai danni dell’intera filiera. Senza dire che qualsiasi libreria oggi è in grado anche di spedire in tempi rapidi il libro acquistato, come noi. È per questo motivo che il mio consiglio è di scegliere e comprare il vostro libro in libreria, è il posto migliore.»Spesso la sua libreria si sdoppia: non è difficile incontrare uno stand con una selezione di libri ad una delle tante manifestazioni floricole in giro per l’Italia: è oramai necessario avvicinarsi sempre di più ai potenziali lettori?«È difficile, faticoso, ma gratificante. Ormai le librerie in Italia sono davvero ridotte al minimo storico e andare in alcune province spesso significa trovare una fame di libri davvero confortante. Andare in mostra serve anche a far capire cosa c’è dietro, ricordare alla gente che toccare, sfogliare un libro e magari leggerlo può solo arricchire. E il confronto con i lettori è altrettanto prezioso, spesso sono proprio loro che ci danno suggerimenti su nuovi temi o pubblicazioni. Noi che ci occupiamo di natura vediamo giorno per giorno una crescente sensibilità verso l’ambiente e in un momento così delicato e fragile del nostro pianeta imparare dai libri diventa ancora più necessario.»A quali fiere e manifestazioni partecipate?«Da sempre la Tre Giorni per il Giardino, Orticola e altre manifestazioni a cura del Fai in Lombardia. Ci spingiamo fino a Lucca per Murabilia in autunno e al Festival del Paesaggio Roma. Di più è impossibile, proprio per i costi e la pesante logistica, ma speriamo in futuro di poter fare di più».Oggi siete anche editori: tra gli ultimi titoli pubblicati ad esempio Giardini d’ombra di Laura Pirovano, Conversazioni sull’erba di Marco Martella e lo spettacolare Hollington’s Florilegium. Come scegliete i libri da pubblicare?«Puntiamo solo su autori che riteniamo essere di qualità. Siamo piccoli, non vogliamo e non possiamo competere con pubblicazioni commerciali e più pop. Sappiamo che un libro pubblicato con i nostri autori raggiungerà un pubblico attento e colto, che troverà uno strumento di conoscenza valido, una lettura appagante, o suggestioni profonde. Che si parli di paesaggio, entomologia, o poesia. La pubblicazione di un libro è sempre entusiasmante, lavorare con gli autori, costruire il percorso, scegliere la veste grafica, ogni volta è come un piccolo parto e quando il libro arriva dalle stampe è un’emozione. E lo è ancora di più pensarlo poi nelle mani dei lettori».Il tema Natura: oggi le case editrici sfornano continuamente nuovi titoli che parlano di alberi e boschi e clima e orti e giardini, anche l’editoria per l’infanzia investito molto in queste tematiche. Immagino che quando avete iniziato il panorama fosse diverso: che cosa ne pensa? Ci sono libri usciti in questi ultimi anni che secondo lei sono diventati de modelli, dei must del settore?«La produzione in questi ultimi anni è aumentata, ma non sempre è di qualità. Quando abbiamo iniziato a occuparci di libri, gran parte della letteratura era solo straniera, soprattutto inglese e francese. La lunga esperienza e tradizione degli inglesi in fatto di giardini ci ha regalato una vasta letteratura che va dalle monografie di piante allo studio e storia del paesaggio. Come progettare un giardino o un terrazzo con la pianta giusta al posto giusto, le tecniche di manutenzione da adottare, grandi giardinieri che hanno fatto letteralmente la storia si sono raccontati attraverso libri ormai indispensabili per chiunque voglia approcciarsi a questo mondo, che si tratti di un progettista o di un appassionato. Molte cose sono cambiate: il giardino diventa sostenibile, a bassa manutenzione, si è capito che occorre rispettare e conoscere la natura; insetti, piccoli mammiferi, uccelli diventano alleati nel nostro spazio verde che assomiglia sempre di più ad uno spazio naturale. Da qui il proliferare di titoli, anche in italiano, per riconoscere gli alberi, l’intelligenza delle piante, per capire come cambia il clima. Molti autori, certo, hanno cavalcato il momento, la moda, ma tante sono le pubblicazioni che ci aiutano davvero a capire che direzione prendere. E tante le proposte per i più piccoli, sicuramente più aperti e curiosi di noi adulti, hanno la possibilità di spaziare tra libri per animali, il mondo del verde, veri e propri manuali di giardinaggio per imparare che mettere le mani nella terra significa gioia, divertimento. E poi un giardino va protetto, curato. È così che si impara il senso di responsabilità, che si coltiva l’amore per il prossimo. Non mi sembra poco».
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
La stazione di San Zenone al Lambro, dove il 30 agosto scorso un maliano ha stuprato una 18enne (Ansa)