2025-04-10
L’Europa annuncia la sua ritorsione a rate
Ursula von der Leyen (Ansa)
Prima della «tregua» dichiarata dalla Casa Bianca, Bruxelles approva misure per 21 miliardi da attuare in tre tranche, la più dura a maggio. Ungheria contraria. La Commissione: «Possono essere sospese in qualunque momento, noi preferiamo un accordo».Qualche ora prima che Donald Trump annunciasse una sospensione dei dazi di 90 giorni, tranne che per la Cina, l ’Unione europea aveva varato i suoi contro dazi. Una mossa che era comunque già subito apparsa come interlocutoria, tutta tesa a non inasprire il duello commerciale con Washington. Così ieri il Comitato Barriere Commerciali della Ue si è riunito a Etterbeek, un Comune del distretto di Bruxelles, e ha varato contromisure per un valore di circa 21 miliardi di euro, che dovrebbero scattare in tre tranche (la prima il 15 aprile, la seconda dal 15 maggio e la terza dal 1° dicembre), a seconda della lista dei prodotti sottoposti a dazi del 25 o del 10%. L’unico Paese europeo a votare contro è stata l’Ungheria. L’obiettivo comunque è trattare: la Commissione ha tenuto a precisare che i dazi sui prodotti importati dagli Stati Uniti «possono essere sospesi in qualsiasi momento, qualora gli Stati Uniti accettino una soluzione negoziata equa ed equilibrata», ribadendo la «netta preferenza» per un accordo con Washington che preveda soluzioni «equilibrate e reciprocamente vantaggiose». Del resto, se il commento ai dazi di Trump è che fanno male a chi li impone, perché hanno come effetto l’aumento dei prezzi, sarebbe stato un controsenso per l’Europa affondare il colpo: meglio andarci coi piedi di piombo e verificare quali margini ci sono per stemperare la tensione tra Europa e Stati Uniti. Il primo blocco di prodotti da sottoporre a dazi a partire dal 15 aprile ha un valore stimato di circa 5 miliardi di euro: verrebbe applicata una aliquota del 25% sull’importazione di una lista di prodotti tra i quali riso, cereali, frutta, succhi di frutta, ceramiche, vetro, materassi, materiali di arredo, tabacco, sigari, olii, carta, tessuti, calzature, natanti per la pesca. Colpito anche un simbolo come la Harley-Davidson, ma solo con cilindrata superiore a 500 cc, così come le auto, gli yacht di lusso, i jeans Levi’s, le t-shirt di cotone. Daziati pure i mirtilli rossi, il burro d’arachidi, il succo d’arancia, il tabacco da masticare, i sigari e le sigarette, lavastoviglie, lavatrici, stufe e ceramiche, acciaio e alluminio. Più sostanzioso, del valore di 13,5 miliardi, il secondo blocco di dazi che entrerebbe in vigore dal 16 maggio e colpirà, come riporta l’Ansa, con tariffe tra il 10 e il 25%, un lungo elenco di prodotti: il manzo e il pollame di Nebraska e Kansas, il legname di Georgia, Virginia e Alabama, forni, congelatori, asciugatrici e tosaerba, zucchero, miele, cioccolata, caramelle, chewing gum, uova, frutta, verdure e i fondamentali da dispensa: caffè, tè, spezie, cereali, farine, oli, pasta, pane e biscotti. Daziati pure ketchup, maionese e mostarda, bibite ed energy drink, il tacchino del Minnesota e il gelato dall’Arizona. Nel mirino pure la moda: giacche, tailleur, sneakers, l’intimo femminile dall’Ohio e dal Kentucky, cravatte e papillon. Tariffe anche sull’importazione di shampoo, trucchi, dentifrici, saponi, filo interdentale, ma anche rubini, zaffiri e smeraldi. Il primo dicembre, scatterebbe il terzo blocco di dazi che riguarda beni per altri 3,5 miliardi: saranno colpite la soia e le mandorle. Escluso dai dazi il whisky: Italia e Francia in particolare hanno insistito sulla necessità di scongiurare una escalation che avrebbe potuto portare a un aumento dei dazi Usa sui vini.Come dicevamo, la risposta dell’Europa è assai tiepida e soprattutto dilazionata nel tempo, segno evidente della volontà di mostrare di avere la capacità di reagire ma senza affondare i colpi. La politica dei dazi di Donald Trump è in una fase di stremo caos, non sappiamo se organizzato o meno, e la trattativa con il tycoon, al di là della maleducazione di alcune sue affermazioni, procede a ritmo serrato e non comprende certamente solo i dazi. Trump vuole che l’Europa acquisti più gas naturale liquido americano, che aumenti le spese per la difesa, che rompa definitivamente i ponti con la Cina: il riequilibrio geopolitico al quale stiamo assistendo è tanto veloce quanto complesso, e tutti i fattori in gioco sono interconnessi tra loro. Ieri la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha incontrato i rappresentanti delle aziende statunitensi impegnate in Europa: «Ho detto alla Camera di Commercio americana presso l’Ue», ha commentato la Von der Leyen, «che l’Europa è aperta al commercio e agli investimenti. Negoziamo, non inaspriamo le tensioni, per mantenere fluide e forti le catene di approvvigionamento Ue-Usa. Stiamo anche intensificando il nostro ruolo di potenza competitiva: semplificando le regole e approfondendo il nostro mercato unico. Investi qui, trai beneficio qui».Siamo dunque in una fase di continua evoluzione del quadro, e in questa cornice così tumultuosa cresce a dismisura l’attesa per la visita di Giorgia Meloni alla Casa Bianca, prevista per il 16 aprile. L’incontro con Donald Trump potrebbe rappresentare un punto di svolta in questa fase così delicata.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.