2018-09-07
Leonardo si compra Vitrociset, Fincantieri molla. La Casa Bianca approva
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Praticamente all'ultimo giorno utile il consiglio di amministrazione di Leonardo ha deciso di esercitare il diritto di prelazione su Vitrociset, della quale il gruppo guidato da Alessandro Profumo già detiene l'1,46%. La decisione scalza l'offerta annunciata il mese scorso da Fincantieri e Mer Mec, società del gruppo pugliese Angel, di Vito Pertosa, che puntavano a rilevare il 98,54% dell'azienda di servizi e soluzioni per sistemi complessi nei settori Difesa e Sicurezza, Spazio, Trasporti e Infrastrutture Critiche. La scelta avrà diversi impatti sugli equilibri nazionali della Difesa e della cantieristica. ma non deve essere vista come una semplice ripicca neo confronti dell'espansionismo di Giuseppe Bono. «Il 6 settembre, dopo che si era sparsa la notizia che il cda di Leonardo avrebbe dato il via libera a Profumo», scrive il sito Lettera43», per esercitare il suo diritto, c'è stato un piccolo terremoto. Bono ha chiamato le segreterie dei partiti di maggioranza – i suoi riferimenti sono Luigi Di Maio e Stefano Buffagni per i 5 stelle e direttamente Matteo Salvini per la Lega – facendo il diavolo a quattro. Qualcuno allora ha chiamato il Tesoro, e il ministro Giovanni Tria si è incaricato di provare a vedere se c'era spazio per una mediazione. L'idea era quella di vedere se Leonardo e Fincantieri potessero condividere l'intervento su Vitrociset. Ipotesi immediatamente accolta da Profumo, mentre Bono ha puntato i piedi chiedendo a tutti i costi di avere comunque la maggioranza». Al di là delle sfumature un po' da gossip, il primo dato concreto è la conseguente rinuncia da parte di Fincantieri. «L'esercizio di tale diritto», sottolinea una nota del gruppo di Bono, «determina l'inefficacia dell'accordo per l'acquisizione congiunta di Vitrociset da parte di Fincantieri e Mer Mec facendo venire meno i presupposti per il perfezionamento dell'operazione. La mancata acquisizione di Vitrociset», prosegue il comunicato, «non pregiudicherà in nessun modo il raggiungimento degli obiettivi economici e strategici del gruppo». Fincantieri proseguirà con le iniziative, da tempo avviate, volte ad implementare le competenze nelle attività di supporto logistico richieste dai clienti, fattore questo che si rende sempre più indispensabile per concorrere con successo sui mercati internazionali». La mossa di Leonardo è però da valutare nel lungo termine. Sembra che con il nuovo governo siano cambiate le cose e il trend di vendita e dismissione - noi della Verità l'avevamo chiamato spezzatino - si possa invertire. Con il sostegno dei francesi Fincantieri si è mossa la fine di diventare un colosso trasversale della Difesa e dell'Aerospazio. Ovviamente in Italia non ci sarebbe posto per due colossi. Il successo della prima avrebbe implicato un decadimento, appunto uno spezzatino della seconda. A questo punto sarebbe importante capire che cosa abbia spinto Leonardo nella direzione opposta. Il clima nei confronti di Parigi a Roma è cambiato drasticamente. Poche settimane fa gli Stati Uniti hanno insistito affinché Piazza Monte Grappa rientrasse nel programma Tempest, basato a Londra ma finanziato anche con denaro saudita. Il Tempest potrà convivere con l'F 35 ma con il velivolo che Francia e Germania stanno pensando di imbastire. Quella decisione è stata importante al fine rimettere Leoanrdo su un progetto di ultima generazione. Una cosa che porta know how e relazioni. Sul Tempest le mosse della Casa bianca sono state dirette (Profumo ha scoperte dell'esistenza del progetto poche ore prima della presentazione ufficiale da parte di Theresa May. Nel caso di Vitrociset, la Casa Bianca non è certo intervenuta (d'altronde poteva agire solo il cda di Leonardo) ma ha approvato l'operazione. Non ama immaginare una Difesa made in Italy troppo lontana da Londra e troppo vicina a Parigi. Ad esempio una Thales potente non piace Oltreoceano.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
Charlie Kirk con la moglie Erika Frantzve (Getty Images)