2021-03-16
Legnata per la campagna di Figliuolo
Paolo Figliuolo (Getty images)
A rischio 2,9 milioni di dosi, si temono un mese e mezzo di ritardo e ondate di rinunce. Il commissario ordina: «Diamo le fiale di Pfizer e Moderna avanzate a chi è disponibile».La tegola Astrazeneca piomba sulla campagna di vaccinazione italiana, e l'effetto è dirompente. Da un lato, c'è la ripercussione psicologica su chi dovrebbe vaccinarsi con questo siero; dall'altro, il ritardo vero e proprio causato dallo stop che durerà almeno fino a fino a dopodomani, giovedì, quando al termine di una riunione straordinaria dell'Ema, arriverà il report sui casi sospetti. Dal punto di vista strettamente numerico, su circa 7,5 milioni di dosi di vaccino attese entro fine marzo in Italia, quasi 2,9 milioni sono di Astrazeneca, stando ai dati forniti del ministero della Salute. Il resto del quantitativo è composto da 3,8 milioni circa di dosi Pfizer e quasi 900.000 di Moderna. Senza le dosi di Astrazeneca il totale in arrivo entro marzo passerebbe da 7,5 milioni a 4,6 milioni circa. Nella settimana dall'8 al 14 marzo sono state somministrate in Italia circa 395.000 dosi di Astrazeneca. Tra aprile e giugno del 2021 al nostro Paese dovrebbero arrivare oltre 52 milioni di dosi di vaccino, 10 milioni dei quali Astrazeneca.Naturalmente, si resta in attesa delle determinazioni di Ema e Aifa, ma nel caso più drammatico, uno stop prolungato di Astrazeneca, i calcoli degli esperti prevedono un ritardo della campagna di vaccinazioni di circa un mese e mezzo, nell'attesa che altri vaccini possano compensare il mancato approvvigionamento di quello anglo-svedese.La giornata di ieri è stata caratterizzata dalla confusione in tutta Italia: lo stop dell'Aifa è arrivato mentre centinaia di migliaia di cittadini si trovavano in fila attendendo la loro dose di Astrazeneca. È toccato ai responsabili dei vari centri avvertire gli utenti dello stop, invitandoli a ritornarsene a casa in attesa di successive comunicazione e di una nuova convocazione. A Roma, alla Nuvola e a Termini, sono stati gli operatori della Protezione civile ad avvertire gli utenti in attesa. In Lombardia, la Regione ha rinviato 33.500 appuntamenti per la somministrazione di Astrazeneca in programma tra oggi e giovedì. A Napoli, la comunicazione della sospensione delle vaccinazioni Astrazeneca, da parte del direttore generale della Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, all'hub della Mostra d'Oltremare, è stata accolta dagli applausi dei cittadini in fila. Preoccupazione anche tra chi ha già ricevuto la prima dose e ora non sa cosa accadrà con la seconda: oggi stesso l'Aifa dovrebbe fornire indicazioni in merito.Intanto, gli applausi di Napoli sono il sintomo di un fenomeno dilagante: lo scetticismo dei cittadini che devono ricevere la dose di Astrazeneca. Un fenomeno che può impattare negativamente anche sulla trovata del commissario Paolo Figliuolo, che ha firmato l'ordinanza per somministrare le dosi di vaccini avanzate (per ora, ovviamente, Pfizer o Moderna) ai «soggetti disponibili al momento». Sui social si moltiplicano le testimonianze di persone che sostengono di avere avuto problemi dopo la dose di vaccino, per non parlare di chi attribuisce alla somministrazione del siero problemi gravissimi di congiunti e amici. Lo stop di ieri ha fatto crescere a dismisura questo tam tam. Stando a quanto sostengono diversi esperti, interpellati dalla Verità, anche un via libera di Ema e Aifa non riuscirà a tamponare la valanga di allarmismo. Dunque ci sono da attendersi disdette e mancate presentazioni agli appuntamenti programmati per chi deve ricevere il vaccino Astrazeneca.
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
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Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)