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Legale Schiff: «Goliardia non è certo frustare a sangue un proprio compagno»

Colgo l'occasione fornitami per controreplicare a quanto contenuto nell'articolo del 18 maggio: «Schiff insufficiente in attitudine militare e professionale».

Premesso che quanto riportato sembra essere una irrituale difesa di ufficio dell' aeronautica militare che legittimamente potrebbe esprimersi attraverso i suoi organi di comunicazione bisogna chiarire che il famoso procedimento sul « rito» del battesimo origina da un'informativa di reato del comandante del 70^ stormo di Latina pervenuta alla procura militare di Roma il 10.10.2018.

Orbene si legge testualmente nella stessa informativa che " laddove dovesse procedersi per ipotesi di reato ricadenti nell'ambito dell'art. 260 del c.p.m.p. il sottoscritto intende intervenire esclusivamente in via disciplinare, senza rilascio della condizione della procedibilità".

Il procedimento pertanto viene iscritto come ipotesi di lesioni militari in concorso comportando a norma di legge la procedibilità di ufficio: il diritto penale militare (a differenza di quello ordinario infatti non conosce l'istituto della querela).

Giulia Schiff pertanto, che pure (senza essere a conoscenza dell'informativa di reato) denunciava successivamente i fatti alla procura militare, in nessun modo ha contribuito all'iscrizione della notizia di reato.

Parlare oggi a sproposito di denuncia tardiva – come piace tanto a certi leoni da tastiera – vuol dire non rendersi conto del coraggio di un atto così radicale ed allo stesso tempo devastante per la serenità della propria vita personale e professionale: sembra quasi di sentire la strategia della delegittimazione di una vittima di stupro.

Tutte le affermazioni pertanto veicolate, in modo strumentale, circa una sua presunta vendetta contro l'Aeronautica sono destituite di fondamento in quanto gli allievi imputati oggi lo sono in ragione di un esposto della stessa amministrazione .

Parimenti ogni pubblica dichiarazione circa la presunta inattitudine militare della Schiff ( peraltro oggetto di un giudizio pendente al consiglio di Stato) risulta del tutto inconferente al fatto di essere vittima di un reato con evidenti fini di lesione della reputazione della medesima.

Ciò detto rimane l'imbarazzo istituzionale di vedere oggi l'aeronautica militare sul banco degli imputati ( come responsabile civile per il fatto degli allievi) invece che come parte civile in una vicenda che scaturisce dalla sua stessa denuncia.

Peraltro è la stessa commissione d'inchiesta dell'Aeronautica militare sui fatti del rito del battesimo ad esortare – nelle conclusioni – i comandanti ad un maggiore controllo e vigilanza sui riti goliardici .

Resta la considerazione di fondo (amara) come genitore e cittadino di cosa stiamo insegnando ai nostri figli quando consentiamo di giustificare come forme di goliardia atti che con lo " spirito di corpo" nulla hanno a che vedere trattandosi di comportamenti che in altri contesti sarebbero tacciati di bullismo.

Goliardia è farsi una bevuta non certo frustare a sangue un proprio compagno che chiede pietà.

Credo che come avvocati, ma lo stesso penso dei magistrati e degli psicologi, avremo molte difficoltà a spiegare nelle nostre scuole ed ai nostri ragazzi la prevalenza dei valori della libertà, della dignità umana, a cui pure le forze armate si ispirano per l'art. 52 della Costituzione, rispetto a codici comportamentali subvaloriali e devianti.

E purtroppo in questa vicenda, l'intollerabile percezione di una difesa di corpo ad oltranza, oltre ogni ragione logica e principio di diritto, con sacrificio del futuro di una giovane e brillante ragazza aspirante ufficiale continua ad aleggiare.

Avv. Massimiliano Strampelli cassazionista del foro di Roma.

Ufficiale in congedo dell'arma dei Carabinieri.

L’elenco, che ha avuto la prima approvazione in Europa, contraddice i nostri giudici: comprende pure Egitto e Bangladesh. Potrebbero sbloccarsi sia i rimpatri negli Stati di transito, sia i trasferimenti in Albania.

Eppur si muove. L’Europa che, per anni, ha creduto di poter affrontare il problema dell’immigrazione scaricandolo sugli Stati mediterranei, finalmente ha fatto qualche passo avanti. Prima, il via libera al Patto sull’asilo, che entrerà in vigore a giugno 2026. Ieri, il cdm avrebbe dovuto approvare il disegno di legge per attuarlo, però la discussione è slittata. Intanto, la commissione Libertà civili (Libe) del Parlamento Ue ha votato la revisione dell’elenco dei Paesi sicuri. Obiettivo: velocizzare i respingimenti. Se la plenaria di Strasburgo confermerà l’orientamento emerso mercoledì, potranno partire i negoziati con il Consiglio, per rendere operative le nuove norme. Che potrebbero persino anticipare il regolamento sulle migrazioni, riformato nel 2024. È stata l’ennesima scomposizione della maggioranza Ursula, la grande coalizione tra popolari e socialisti che sostiene la Commissione, a permettere la svolta. Per l’intesa, con 40 suffragi a favore e 32 contrari, si sono alleati Ppe e conservatori.

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Cooperanti costretti a collaborare coi terroristi. Save the children rifiutò e fu ostacolata.

Per capire cosa comporti oggi parlare di ricostruzione a Gaza occorre partire da ciò che per anni è rimasto ai margini della percezione pubblica. I file interni del Meccanismo di sicurezza di Hamas, ottenuti e resi consultabili dall’organizzazione israeliana Ngo monitor, fotografano un sistema che progressivamente ha inglobato l’intero comparto umanitario. Nel tempo, tutta una serie di organizzazioni internazionali e realtà locali finanziate anche dall’Ue sono state assorbite e riconfigurate fino a diventare un parte dell’apparato ideologico, politico e militare di Hamas. La presenza delle Ong - dalle britanniche Map-Uk e Human appeal alle americane Mercy corps, Anera e Catholic relief services, fino a grandi marchi della cooperazione come Oxfam, Save the children, International medical corps, Nrc, Handicap international, Médecins du monde, Médecins sans frontières-Belgio e Action against hunger, insieme a realtà europee come Cesvi, WeWorld-Gvc, Educaid Italia, DanChurchAid, Terre des Hommes Svizzera, Iocc e Sos Children’s villages - non è mai stata davvero indipendente: tutte hanno operato in un quadro imposto dal ministero dell’Interno e della Sicurezza nazionale di Hamas, che autorizzava, bloccava o ridefiniva ogni progetto in base alle proprie priorità strategiche.

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Baci alla capotreno (senza consenso). Assolto un nigeriano: il fatto era «tenue»
L’uomo, senza biglietto, voleva evitare la multa. A parti invertite (controllore autoctono su passeggera) fu contestato l’abuso.

Molestatori di tutto il mondo: venite in Italia. Se provvisti della pigmentazione giusta, potrete sbizzarrirvi. Pare essere questa l’atroce morale che è possibile trarre da una recente sentenza che arriva dal Veneto, dove un nigeriano che ha molestato una capotreno è stato assolto perché in fondo baciare con la forza un’estranea non è tutto questo dramma.

I fatti risalgono all’ottobre 2023: una capotreno, dipendente di Trenitalia, sta effettuando un controllo biglietti di routine su un treno regionale mentre il convoglio si trova nel territorio di Meolo, Comune della città metropolitana di Venezia. Alla vista del controllore, un trentenne di origini nigeriane, regolare in Italia e lavoratore dipendente (alla faccia delle bufale sull’integrazione che limiterebbe certi comportamenti), cerca di allontanarsi, cambiando carrozza e addirittura scendendo in varie stazioni e risalendo su altri vagoni. Quando finalmente il nigeriano si trova a tu per tu con la capotreno, quest’ultima chiede conto all’uomo del suo comportamento elusivo. Per tutta risposta, l’immigrato la abbraccia e le dà un bacio sul collo. Ovviamente senza neanche l’ombra di uno straccio di consenso. Da qui scatta la denuncia e parte il processo, che si svolge con il rito abbreviato.

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Carlo Melato continua a dialogare con il critico musicale Alberto Mattioli, aspettando la Prima del 7 dicembre del teatro alla Scala di Milano. Tra i misteri più affascinanti del capolavoro di Shostakovic c’è sicuramente il motivo profondo per il quale il dittatore comunista fece sparire questo titolo dai cartelloni dell’Unione sovietica dopo due anni di incredibili successi.

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