2020-03-01
Le scuole al Nord non aprono: troppi rischi
In Emilia Romagna, Veneto e Lombardia l'istruzione resta ferma un'altra settimana per circoscrivere il Covid-19. Luca Zaia voleva riprendere le attività ma Roma ha optato per la cautela. Istituti chiusi anche in Liguria, ma soltanto nella provincia di Savona. Le vacanze da coronavirus si allungano di un'altra settimana nelle tre regioni con aree cluster, ovvero con epicentro del Covid-19. Prima ancora della comunicazione ufficiale del governo, che arriverà oggi, sono stati i governatori Attilio Fontana e Stefano Bonaccini a confermare la chiusura delle scuole per altri sette giorni in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. «Sulla base del parere del comitato scientifico nazionale» ha scritto il presidente Bonaccini su Facebook, «resta confermata la chiusura di nidi, dell'attività scolastica e delle università per la prossima settimana nelle tre regioni colpite». Inoltre il comitato e il governo aggiorneranno settimanalmente, sulla base dell'andamento della situazione epidemiologica, la decisione su apertura o chiusura delle scuole. Luca Zaia, presidente leghista del Veneto, avrebbe voluto riaprire gli istituti scolastici ma poi si è rimesso a «qualsiasi decisione venga validata dalla comunità scientifica». Sulla stessa linea la posizione dell'Emilia Romagna, che aspettava decisioni da Roma: «Ci eravamo prefissi di rimetterci prima alle valutazioni del comitato tecnico scientifico, così come di attendere l'indicazione del governo che garantisse una omogeneità degli interventi», ha spiegato Bonaccini, «ma riteniamo di dover già ora dare questa prima comunicazione per dare modo alle famiglie di potersi organizzare in vista dei prossimi giorni. Dunque, al termine dell'incontro con il governo, riuniremo l'unità di crisi regionale per definire tutti gli aspetti del provvedimento del governo e di quelli eventualmente da adottare in sede locale». Una comunicazione molto attesa da mamme e papà: se le scuole sono tutte chiuse, al contrario uffici ed attività sono aperti nei comuni non direttamente interessati dal virus. Quindi è necessario riuscire a organizzarsi con nonni o baby sitter. Un'organizzazione che interessa una larga fetta di popolazione considerato che, secondo l'Ufficio gestione patrimonio informativo e statistica del Miur, nel 2019 gli alunni della Lombardia erano 1.188.581 (di cui 110.493 tra nidi e scuole dell'infanzia); nel Veneto 594.915 (di cui 42.63 tra nidi e materne); in Emilia Romagna 549.100 alunni (tra cui 51.521 baby).Oggi il decreto sarà ufficiale oggi, ma già ieri il premier Giuseppe Conte aveva confermato la chiusura delle scuole nelle tre regioni come «misura di prudenza diversa dal resto del territorio». Condivide la scelta della chiusura Paolo Biasci, presidente della Federazione italiana medici pediatri: «In Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna al momento è in cura il 93% di tutti gli 821 positivi al nuovo coronavirus in Italia. Riteniamo pertanto saggia la decisione del governo, inserita nel nuovo decreto sull'epidemia, di prorogare la chiusura delle scuole in queste Regioni per altri 7 giorni. Abbiamo bisogno di tempo per contenere il contagio, evitare il caos negli studi pediatrici e nei pronto soccorso e occuparci di chi ha bisogno di cure». Resterà chiusa fino al 9 marzo anche la scuola Colombo di Fiumicino, nel Lazio, frequentata dalla bambina di 10 anni risultata positiva insieme ai genitori. Resterà chiuso l'intero stabile che comprende anche la mensa, la palestra e la piscina, come ha detto il sindaco Esterino Montino, pronto a firmare l'ordinanza.È propoenso a riaprire i plessi scolastici il governatore della Liguria, Giovanni Toti, ma solo se ci saranno le condizioni e la copertura del ministero della Salute. Dovrebbero ripartire le lezioni nelle scuole delle altre regioni che la settimana scorsa avevano deciso la chiusura preventiva: Piemonte, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Marche. Sono finite anche le pulizie straordinarie a Napoli e Palermo, dove domani si torna normalmente in classe.Intanto il ministero dell'Istruzione aveva già fatto sapere, con particolare riferimento alla «zona rossa», che l'anno scolastico sarà dichiarato valido anche se non raggiungerà il minimo di 200 giorni di scuola come previsto dalla legge. La norma «salva anno scolastico» è contenuta del decreto per l'economia varato dal governo la notte scorsa.Nel frattempo i rettori lombardi avevano già annunciato la proroga della chiusura degli atenei lombardi fino al 7 marzo ma, come annunciato con una nota ufficiale, dal ministro dell'Università e della Ricerca scientifica, Gaetano Manfredi, da domani «nelle aree colpite dal coronavirus, gran parte degli universitari potrà progressivamente tornare a seguire le lezioni sul Web grazie all'insegnamento a distanza». Quindi lezioni ed esami in via telematica in attesa della regolare ripresa, lunedì 9 marzo.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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