2020-05-09
Le elezioni nel Nagorno Karabakh come garanzia per la pace e la sicurezza nella regione
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Dominika Zarzycka/NurPhoto via Getty Images
È passato meno di un mese dalle elezioni presidenziali e parlamentari che si sono svolte nel Nagorno Karabakh (storicamente e ufficialmente conosciuto come Artsakh). Elezioni, che hanno messo in evidenza, ancora una volta, la volontà del popolo del Nagorno Karabakh di instaurare uno Stato basato sui principi della democrazia e della protezione dei diritti dell'uomo.
È passato meno di un mese dalle elezioni presidenziali e parlamentari che si sono svolte nel Nagorno Karabakh (storicamente e ufficialmente conosciuto come Artsakh). Elezioni, che hanno messo in evidenza, ancora una volta, la volontà del popolo del Nagorno Karabakh di instaurare uno Stato basato sui principi della democrazia e della protezione dei diritti dell'uomo. Il popolo del Nagorno Karabakh è stato chiamato al voto per la settima volta per eleggere il Parlamento e per la sesta volta – per eleggere il Presidente della Repubblica di Artsakh. A questa tornata elettorale hanno partecipato 14 candidati alla presidenza e 10 partiti politici, una chiara dimostrazione della natura democratica e competitiva delle elezioni. Dopo il turno del ballottaggio, Arayik Harutyunyan, il leader del Partito "Patria Libera" già Primo Ministro della Repubblica del Nagorno Karabakh, è stato eletto Presidente di Artsakh. Dal 1991, anno in cui il popolo del Nagorno Karabakh proclamò la propria indipendenza esercitando il diritto all'autodeterminazione, ad oggi la Repubblica del Nagorno Karabakh ha raggiunto tangibili risultati in termini di democrazia e dei diritti umani. Da allora questa piccola Repubblica è stata sempre governata secondo i principi democratici e il potere qui non è mai stato usurpato da parte di una persona o di una famiglia, cosa che non si può dire sull'Azerbaijan, paese con cui confina il Nagorno Karabakh. In questo senso ogni processo democratico nell'area è un grande contributo alla sicurezza e alla pace nella regione.Il conflitto del Nagorno Karabakh scoppiò negli ultimi anni dell'esistenza dell'URSS quando la regione, abitata quasi all'80% dagli armeni, dichiarò indipendenza in conformità allo Statuto delle Nazioni Unite e alla Costituzione dell'URSS. Il conflitto è il seguito della violazione dei diritti fondamentali del popolo del Nagorno Karabakh da parte delle autorità dell'Azerbaijan nel tentativo di contrastare con violenza la decisione del popolo del Nagorno Karabakh di esercitare il proprio diritto all'autodeterminazione.È importante sottolineare che il conflitto del Nagorno Karabakh non è una rivendicazione territoriale, ma è una questione di esistenza fisica delle persone che vivono in quel territorio. Il conflitto riguarda lo status del Nagorno Karabakh, condizione necessaria proprio per la sicurezza della sua popolazione, sicurezza che può essere garantita solo attraverso le autorità democraticamente elette. Furono proprio i rappresentanti delle autorità del Nagorno Karabakh, elette da parte del popolo stesso, a firmare nel 1994 e nel 1995 gli accordi trilaterali tra il Nagorno Karabakh, l'Azerbaijan e l'Armenia e a partecipare ai negoziati negli anni Novanta. Ora, invece, l'Azerbaijan si rifiuta di negoziare direttamente con la controparte principale del conflitto: le autorità legittime del Nagorno Karabakh. Questo è il motivo per cui l'Armenia, quale garante della sicurezza del Nagorno Karabakh e del suo popolo, sta negoziando con l'Azerbaijan per la soluzione pacifica del conflitto nell'ambito della copresidenza del Gruppo Minsk dell'OSCE (Stati Uniti, Francia, Russia).Le elezioni che si sono svolte nel Nagorno Karabakh negli ultimi quasi 30 anni dimostrano che il popolo del Nagorno Karabakh ha intrapreso un percorso democratico veramente irreversibile, che rappresenta una condizione imprescindibile per la pace e la sicurezza nella regione.