2020-05-29
Le carenze del modello Bundesbank secondo Bankitalia
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Pierluigi Ciocca, già vice direttore generale dell'Istituto, insieme al professor Federico Carli hanno curato l'opera "La Banca d'Italia e l'economia". Sei volumi editi da Aragno che spaziano dalla storia recente ai giorni nostri, nell'intento di fornire spunti per il sistema economico italiano, il futuro ruolo dell'istituto dell'Eurosistema (a partire dalla BCE) e la governance dell'Eurozona. Attraverso i documenti analizzata anche l'attività della Buba nei privi 20 anni di euro con tutti i riflessi negativi. Oggi parla Iganzio Visco.L'economia del nostro Paese ha perso slancio. La produttività langue da oltre vent'anni ma la via del ritorno alla crescita è tracciata nei documenti di Via Nazionale: i governatori Fazio, Draghi e Visco, infatti, hanno prospettato soluzioni, seppur largamente disattese. Parte da qui il racconto di Pierluigi Ciocca, già vice direttore generale dell'Istituto (1995-2006), che insieme al professor Federico Carli ha curato l'opera "La Banca d'Italia e l'economia". Sei volumi editi da Aragno che spaziano dalla storia recente ai giorni nostri, nell'intento di fornire spunti per il sistema economico italiano, il futuro ruolo dell'istituto dell'Eurosistema (a partire dalla BCE) e la governance dell'Eurozona. Non a caso l'opera è stata presentata all'Accademia dei Lincei, proprio alla vigilia della relazione annuale del governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, sul 2019. In un dialogo col filologo Roberto Antonelli, vicepresidente dell'Accademia, Ciocca ha sottolineato come le carenze del "modello Bundesbank" siano emerse nel primo ventennio dell'euro auspicando che queste vengano riconsiderate, come in parte si sta facendo sotto la pressione posta dalle difficoltà che ha incontrato in un primo momento l'azione di contrasto alle conseguenze economiche della pandemia.L'esperienza della Banca d'Italia, a suo avviso, può risultare utile ai fini di un ripensamento della Bce e del Sistema europeo delle Banche centrali. Il sistema bancario attuale è molto diverso da quello – imperniato sulla vecchia legge del '36, da cui la separazione tra «aziende di credito ordinario» e «istituti di credito speciale» – che Luigi Einaudi descrisse nella prima di queste allocuzioni. Correva l'anno 1947: il Paese era appena uscito dalla catastrofe della guerra; della ricostruzione si vedeva solo un leggero principio. Una situazione in cui, per certi versi, è possibile leggere alcune analogie con il presente. La panoramica del libro si sposta dunque sull'epoca "dorata" di Menichella e Carli, caratterizzata da una significativa espansione economica (il "boom"); sui duri anni della stagflazione, innescata dagli shock degli anni Settanta; fino all'epoca in cui – nonostante una finanza pubblica spesso degenere – l'Italia si preparava all'ingresso nella moneta unica. Infine l'opera curata da Ciocca e Carli getta uno sguardo agli ultimi anni: nei quali, talvolta, l'autonomia e il prestigio della Banca sono finiti nuovamente sotto il tiro incrociato della cattiva politica e di opachi faccendieri, come già con la triste vicenda che pose fine al promettente governatorato Baffi. Anni in cui, soprattutto, il ritardo italiano rispetto ai partner europei – quanto al ritmo della crescita ma anche a occupazione, produttività, investimenti – è emerso in maniera sempre più chiara, soprattutto in un contesto nel quale gli spazi di manovra si sono progressivamente ridotti in favore di Bruxelles e Francoforte. Una "rivoluzione copernicana", dunque, in cui Via Nazionale - secondo gli autori – ha tenuto un approccio pluralista: mai ancorata a una singola scuola di pensiero, aperta ai più diversi contributi di teoria economica. Con alcuni limiti ben definiti: in generale, non è mai stato seguito quel "monetarismo metodologico" secondo cui tutte le relazioni fra variabili sono determinate in maniera rigida e univoca, con riguardo più agli aggregati macroeconomici che alla libera interazione fra individui. Le Considerazioni finali, peraltro, sono sempre state la sede ideale per inviare messaggi precisi alla comunità internazionale. Vedremo quale sarà quello di Visco ai tempi del Covid.
Foto @Elena Oricelli
Dal 6 dicembre il viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026 toccherà 60 città italiane tra concerti, sportivi e iniziative sociali, coinvolgendo le comunità in vista dei Giochi.
Coca-Cola, partner del viaggio della Fiamma Olimpica di Milano Cortina 2026, ha presentato le iniziative che accompagneranno il percorso della torcia attraverso l’Italia, un itinerario di 63 giorni che partirà il 6 dicembre e toccherà 60 città. L’obiettivo dichiarato è trasformare l’attesa dei Giochi in un momento di partecipazione diffusa, con eventi e attività pensati per coinvolgere le comunità locali.
Le celebrazioni si apriranno il 5 dicembre a Roma, allo Stadio dei Marmi, con un concerto gratuito intitolato The Coca-Cola Music Fest – Il viaggio della Fiamma Olimpica. Sul palco si alterneranno Mahmood, Noemi, The Kolors, Tananai e Carl Brave. L’evento, secondo l’azienda, vuole rappresentare un omaggio collettivo all’avvio del percorso che porterà la Fiamma Olimpica in tutta Italia. «Il viaggio della Fiamma unisce storie, territori e persone, trasformando l’attesa dei Giochi in un’esperienza che appartiene a tutti», ha dichiarato Luca Santandrea, general manager olympic and paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola.
Come in altre edizioni, Coca-Cola affiancherà il percorso selezionando alcuni tedofori. Tra i nomi annunciati compaiono artisti come Noemi, Mahmood e Stash dei The Kolors, volti dell’intrattenimento come Benedetta Parodi e The Jackal, e diversi atleti: Simone Barlaam, Myriam Sylla, Deborah Compagnoni, Ivan Zaytsev, Mara Navarria e Ciro Ferrara. La lista include anche associazioni attive nel sociale – dalla Croce Rossa al Banco Alimentare, passando per l’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti – a cui viene attribuito il compito di rappresentare l’impegno civile legato allo spirito olimpico.
Elemento ricorrente di ogni tappa sarà il truck Coca-Cola, un mezzo ispirato alle auto italiane vintage e dotato di schermi led e installazioni luminose. Il convoglio, accompagnato da dj e animatori, aprirà l’arrivo della torcia nelle varie città. Accanto al truck verrà allestito il Coca-Cola Village, spazio dedicato a musica, cibo e attività sportive, compresi percorsi interattivi realizzati sotto il marchio Powerade. L’azienda sottolinea anche l’attenzione alla sostenibilità: durante il tour saranno distribuite mini-lattine in alluminio e, grazie alla collaborazione con CiAl, sarà organizzata la raccolta dei contenitori nelle aree di festa. Nelle City Celebration sarà inoltre possibile sostenere il Banco Alimentare attraverso donazioni.
Secondo un sondaggio SWG citato dall’azienda, due italiani su tre percepiscono il Viaggio della Fiamma Olimpica come un’occasione per rafforzare i legami tra le comunità locali. Coca-Cola richiama inoltre la propria lunga presenza nel Paese, risalente al 1927, quando la prima bottiglia fu imbottigliata a Roma. «Sarà un viaggio che attraverserà territori e tradizioni, un ponte tra sport e comunità», ha affermato Maria Laura Iascone, Ceremonies Director di Milano Cortina 2026.
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Nicola Fratoianni, Elly Schlein e Angelo Bonelli (Ansa)