2018-03-22
L'Austria scavalca l'Italia e prepara i passaporti per gli altoatesini
Oggi il governo austriaco, che ha già dichiarato di puntare al Tirolo unito, incontra i consiglieri di Bolzano per discutere la possibilità di dare la doppia cittadinanza agli appartenenti a gruppi tedeschi e ladini. Il tutto alle spalle del governo italiano.L'iter per la doppelstaatsbürgerschaft o doppia cittadinanza per gli altoatesini va avanti. Si tiene oggi a Vienna l'incontro tra il governo austriaco e i 35 consiglieri della provincia di Bolzano per «uno scambio di opinioni sulla possibilità della estensione della cittadinanza austriaca in aggiunta a quella italiana per gli appartenenti ai gruppi linguistici tedesco e ladino in Alto Adige». In effetti non un pourparler ma i risultati del lavoro della commissione interministeriale che ha studiato gli aspetti legislativi per aprire agli altoatesini offrendo il passaporto austriaco. Una concessione che riaprirebbe il tema dell'identità dell'Alto Adige con gli strascichi del nazionalismo e dell'irredentismo post Grande guerra quando la regione venne assegnata all'Italia. Infatti per il vice cancelliere Heinz-Christian Strache, esponente del partito di destra Fpo, «l'Austria deve difendere gli interessi di tutti i vecchi austriaci. Noi puntiamo all'unità del Tirolo».Difende l'identità italiana, invece, Alessandro Urzì, consigliere di Fratelli d'Italia-Alto Adige nel cuore, che per la riunione di oggi ha chiesto la presenza di un traduttore simultaneo dal tedesco, poiché cinque consiglieri su 35 sono di lingua italiana, ma il ministero austriaco ha risposto di no. E neanche fossero i rappresentanti di un land austriaco sono stati invitati i consiglieri di Bolzano e non i rappresentanti del governo italiano che, attraverso il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, era stato chiaro: «Ho dato istruzioni al nostro ambasciatore in Austria di non prendere parte alla riunione. Come già ribadito alla collega austriaca Karin Kneissl, nell'incontro di gennaio, qualunque eventuale discussione sul tema non potrà che avvenire tra Roma e Vienna e non anche, su un livello paritetico, con Bolzano, che è una Provincia autonoma della Repubblica Italiana. È nota la posizione italiana circa l'insussistenza delle ragioni addotte da Vienna a difesa della proposta della doppia cittadinanza, che stride con gli elevati livelli di tutela e sviluppo delle minoranze in Alto Adige, dove peraltro la convivenza pacifica tra diversi gruppi linguistici e lo straordinario sviluppo socio-economico sono frutto dell'assetto disegnato dall'Accordo De Gasperi-Gruber e garantito dallo Statuto di Autonomia, la proposta del doppio passaporto appare incomprensibile: essa rischierebbe di incidere pesantemente su tale positivo contesto e di compromettere una storia di successo internazionalmente riconosciuta».Chissà se a Vienna basterà l'opinione di un ex ministro degli Esteri...
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