2023-08-26
La serie tv «Il lato oscuro della mia famiglia» arriva su RaiDue
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«Il lato oscuro della mia famiglia»
In Germania, è stata un trionfo: la più vista tra le serie in streaming dell’anno corrente. Il lato oscuro della mia famiglia, prodotta dagli Zdf Studios per la propria piattaforma online, ha raggiunto complessivamente ventuno milioni di spettatori, suggellando il proprio successo alla maniera di oggi, con una risonanza social senza pari. Twitter, Tik Tok. Lo show è arrivato ovunque.E, ovunque, ha alimentato un chiacchiericcio irrefrenabile. È stata la serie di cui parlare, per tre settimane e sette episodi, per ragioni che, dal 29 agosto, l’Italia proverà a fare proprie. RaiDue, dalla prima serata di martedì, ha deciso di trasmettere la produzione tedesca, lo show che in patria è stato descritto come una «combinazione efficace di thriller e dramma familiare». Il lato oscuro della mia famiglia, le cui puntate saranno divise su tre serate, è un ibrido: un disposto combinato fra generi noti. Fra il giallo e gli strascichi emotivi di una tragedia, fra il tentativo di crescita di una sedicenne e il suo bisogno bulimico di conoscenza. C’è tutto, nella serie: la morte e le sue ragioni folli, il rapporto irrimediabilmente compromesso fra un padre e i suoi figli, un passato funesto, destinato ad allungare le proprie dita sozze sul presente. «Il lato oscuro della mia famiglia non ha generato una tale risposta positiva solo grazie al proprio cast, pur dotato di un talento immenso. Lo show è stato capace di calamitare l’attenzione nazionale per via di una trama adrenalinica e, a tratti, snervante, per via di segreti immensi e colpi di scena in grado lasciare in sospeso il finale», ha dichiarato Sebastian Krekeler, direttore del comparto drama agli Zdf Studios, cercando con poche parole di sintetizzare la natura della serie. La storia di Vivi, di una sedicenne costretta a scendere a patti con la morte violenta della madre e il conseguente arresto del padre. Peter ha ammazzato Anna in un impeto di rabbia e paura, nel giorno che più di tutti avrebbe dovuto essere felice. Avrebbe dovuto festeggiarla, Anna, i suoi quarantaquattro anni. Avrebbe dovuto stringersi attorno alla moglie e ai loro tre figli. Invece, di ritorno a casa, ha perso la testa. Anna aveva scoperto troppo: troppo di quel passato che Peter aveva cercato disperatamente di tenerle nascosto. Lo aveva visto. Lo aveva visto davvero. Aveva saputo. E come fare, allora? Come proteggersi? «Nessun segreto resta sepolto per sempre. Più è sporco questo segreto, più duramente sembra cercare di venire alla luce», si è scoperto a scrivere alla figlia maggiore, Vivi, dal buio della prigione. Vivi, la sua prima. Vivi, cui qualcosa avrebbe dovuto dire. Vivi che, fuori, da sola, il mondo contro, avrebbe cercato di tenere con sé i fratelli minori. Peter, alla figlia più grande, ha cercato di dare una qualche spiegazione. Ma cosa davvero si celasse dietro l’omicidio di Anna non lo ha detto. Il lato oscuro della mia famiglia, dunque, è stato costruito attorno a questo: ai silenzi, ai segreti. Attorno alle bugie e ai timori, alla caparbietà di una ragazzina decisa a scoprire cos’abbia spazzato via la sua famiglia perfetta. Sono linee temporali che si intrecciano, personaggi che si inseguono. C’è Vivi, il presente, le sue conseguenze tremende. C’è Peter, il passato, flashback di un uomo che, da adolescente, si è rovinato la vita. E c’è, nel mezzo, una narrazione veloce, capace di intrattenere e trattenere.