2022-11-06
L’assalto all’Italia continua coi barconi a vela
Non si fermano gli attracchi sulle coste della Calabria (Roccella Jonica) e della Sicilia (Augusta). Nella sola giornata di ieri arrivati oltre 220 migranti. La Humanity One lancia l’allarme: il cibo sta finendo. Ma dal Viminale resta lo stop alle 4 Ong.Ancora barconi. Al porto di Roccella Jonica, la Lampedusa calabrese, ieri sono sbarcati in 81. È il settimo sbarco negli ultimi otto giorni. Il natante, partito dalla Turchia circa una settimana fa, è stato raggiunto dalla Guardia costiera a diverse miglia di distanza dalla costa. Era alla deriva e in balia del mare mosso. Il rischio di incidente era considerato elevato. Gli sbarcati sono stati temporaneamente sistemati nella tensostruttura gestita dai volontari della Croce rossa e della Protezione civile. Si tratta dell’ottantesimo arrivo nel 2022 nel territorio della Locride (69 solo a Roccella), per un totale di oltre 10.000 persone. E a portare stranieri in Italia ci si è messa pure Frontex: una nave dell’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera è entrata nel porto di Augusta con 88 passeggeri. In arrivo ieri sera c’era anche la petroliera Zagara, che batte bandiera liberiana, con a bordo 59 stranieri tirati su al largo di Bengasi. Uno dei barconi a vela soccorsi si era ribaltato. I superstiti e due cadaveri sono stati recuperati. La nave si era diretta prima a Pozzallo, il cui porto, però, ha problemi di illuminazione e di riva e mezzi della Capitaneria di porto in manutenzione. È stata quindi dirottata verso Augusta. E mentre le trattative sulle questioni di diritto internazionale e sulle ridistribuzioni vanno avanti sui tavoli della diplomazia, il pressing sul governo italiano è tutto concentrato sui quattro taxi del mare con oltre mille persone a bordo a largo delle coste della Sicilia. «Salirò sulla nave Humanity One nelle prossime ore se il governo Meloni terrà sospese le vite umane nelle acque territoriali italiane per propaganda ideologico-identitaria», ha annunciato il deputato di Sinistra italiana Aboubakar Soumahoro atteggiandosi a icona del salvataggio.Mentre il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni definisce le scelte del governo «sotterfugi burocratici che non rispettano i valori di umanità e di dignità», il deputato del Pd Matteo Orfini chiede di «assegnare subito un porto a quelle navi per ripristinare la legalità». E anche Laura Boldrini non ha fatto mancare il suo punto di vista da ultrà della sinistra: «Piantedosi vuole compiacere Salvini, sta facendo un esercizio molto cinico e inutile tenendo queste persone su una imbarcazione, hanno bisogno di scendere, così non si risolve il problema, si crea un altro problema. Bisogna far sbarcare le persone e poi chiedere che ci sia una distribuzione negli altri Paesi europei». Che, però, così come succedeva quando il Viminale era guidato con mollezza da Luciana Lamorgese, avrebbero fatto orecchie da mercante.Due taxi del mare hanno fatto sapere di aver chiesto e ricevuto il permesso di entrare nelle acque territoriali italiane dal governo a causa del maltempo: la Humanity One (della Sos Humanity), con a bordo 179 persone, e la Geo Barents (di Medici Senza Frontiere), con 572 a bordo. Ma non hanno il permesso di attraccare. Sono a circa 12 miglia dalla costa catanese: la prima un poco più a sud e l’altra a nord rispetto alla città etnea. La notte scorsa si erano avvicinate di più alla costa per proteggersi dal violento temporale che si è abbattuto lungo la Sicilia orientale, ma poi hanno fatto ritorno in quella che definiscono «la posizione di attesa».«Le persone che hanno i requisiti possono sbarcare», ha affermato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi senza troppi giri di parole, aggiungendo: «Ci facciamo carico di ciò che presenta problemi di ordine assistenziale e umanitario, senza derogare al fatto che gli obblighi di presa in carico competono allo Stato di bandiera». In sostanza ha ribadito la posizione. E infatti è stata già prevista un’immediata ispezione delle autorità italiane sulla Humanity One. Durante l’ispezione saranno verificate le condizioni dei passeggeri per individuare fragili, donne e bambini, che saranno fatti sbarcare. Poi la nave dovrà poi lasciare le acque italiane in un tempo adeguato. Venerdì sera il ministro ha firmato un decreto per vietare lo sbarco alla Humanity One, imponendo al taxi del mare anche di restare in rada solo per il tempo necessario a verificare le emergenze a bordo, di cui eventualmente il governo si sarebbe fatto carico. E dalla nave hanno risposto che non ci sarebbe alcuna intenzione di entrare in porto senza il consenso del governo. Ma hanno anche definito «illegale» il decreto. Mirka Schäfer, avvocato della Ong, ha subito rispolverato le Carte internazionali: «Respingere i migranti al di fuori dal confine italiano viola la convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati. L’Italia è obbligata a far sbarcare immediatamente tutti».Dalla Humanity One hanno anche fatto sapere che l’approvvigionamento alimentare adeguato è limitato nel tempo: «Due pasti caldi possono essere forniti solo per altri tre giorni. Dopodiché, sulla nave sono disponibili solo semplici couscous e forniture di riso». Ma probabilmente l’Italia si farà carico anche di un rifornimento.Le altre due navi in attesa sono la Ocean Viking che, con 234 passeggeri attende davanti alla costa ionica del Messinese a nord di Taormina, e la Rise Above, che ne ha a bordo 90, dopo che due persone sono state soccorse e portate a terra a Siracusa per ricevere cure, e che si è fermata al largo tra le coste della Sicilia e della Calabria. Dalla Geo Barents, invece, lamentano di non aver ricevuto comunicazioni dall’Italia ormai da dieci giorni, ovvero da quando avrebbero inviato la richiesta di assegnazione del porto. È molto probabile che anche per questo taxi del mare si profilerà la stessa trafila della Humanity One.
Beppe Sala (Getty Images)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)