2020-12-12
Lamorgese falsa positiva al Covid. Scoprire l’errore è un privilegio
Il risultato dopo altri due test in tre giorni. Mentre i cittadini restano in isolamento.Non è mai stata positiva. Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, non aveva contratto il coronavirus, per quanto il test molecolare, a cui si era sottoposta lunedì scorso, avesse detto il contrario. A renderlo noto, è stato ieri lo stesso Viminale, dichiarando che il ministro ha ripetuto il tampone nei giorni di mercoledì 9 e giovedì 10 dicembre: tamponi che sono risultati in entrambi i casi negativi. «Il fatto che alcuni media abbiano diffuso in tempo reale la notizia della positività al test del ministro», si legge in un comunicato ufficiale del ministero, «non ha consentito, nell'immediatezza, di eseguire le necessarie ed opportune verifiche sulla attendibilità del risultato dell'esame». «Il ministro», conclude la nota, «riprenderà la sua attività istituzionale nella giornata di domani (oggi, ndr)». «La positività riscontrata nel tampone del 7 dicembre è da attribuirsi a un evento, raro ma possibile, di errore nella processazione del campione», ha reso noto l'ospedale Sant'Andrea di Roma. È ovviamente un sollievo e una notizia positiva che il ministro non abbia contratto il contagio. L'incidente verificatosi evidenzia tuttavia alcune criticità. Cominciamo col dire che la Lamorgese ha potuto rendersi conto abbastanza celermente del falso positivo grazie a vari tamponi a cui - come sottolineato dal comunicato del ministero dell'Interno - è stata sottoposta negli scorsi giorni. Ora, da una parte è senza dubbio comprensibile che chi detiene determinate responsabilità politiche e amministrative (come nel caso di un ministro) abbia diritto a un monitoraggio più rapido e frequente: un fattore necessario affinché non si inceppi il funzionamento di un esecutivo, soprattutto nei momenti di emergenza. Dall'altra parte, non si può tuttavia non sottolineare che i cittadini comuni debbano sottostare a ben altre tempistiche, rimanendo spesso giorni e giorni in preda al dubbio e all'impossibilità di muoversi. Per quanto rari, i casi di tampone falsi positivi possono comunque verificarsi. E quindi bloccare indebitamente attività professionali, con conseguenti danni (soprattutto dal punto di vista economico). Va inoltre messo in evidenza che il falso positivo della Lamorgese abbia avuto anche un impatto negativo sulla stessa attività dell'esecutivo. La titolare del Viminale aveva infatti ricevuto la notizia della positività durante un consiglio dei ministri, a seguito del risultato del tampone a cui è solita sottoporsi ogni dieci giorni. Appreso il verdetto, la Lamorgese aveva quindi lasciato Palazzo Chigi e il Cdm era stato rimandato nel giro di pochi minuti. Tutto questo, mentre il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e il collega degli Esteri, Luigi Di Maio, avevano prontamente annunciato di volersi sottoporre ad autoisolamento fiduciario. Inoltre, tutti i ministri che avevano preso fisicamente parte al consiglio - a partire dallo stesso presidente, Giuseppe Conte - erano stati sottoposti a tampone. Anche per rispondere ad alcune polemiche che erano sorte, il 7 dicembre la presidenza del Consiglio emise un comunicato in cui si sosteneva: «Si precisa che il Consiglio dei ministri si svolge con tutte le precauzioni necessarie. In particolare, tutti i ministri indossano le mascherine per l'intera durata delle riunioni e mantengono le distanze interpersonali previste. Inoltre, è assicurata costantemente la piena aerazione della sala del Consiglio che, già in questi minuti, viene sanificata dal personale addetto».