2019-08-04
La «zingaraccia» nel villone abusivo: «Sono ai domiciliari: rubavo di tutto»
Stasera Italia intervista la donna che ha minacciato di morte Matteo Salvini. La sua casa alla periferia di Milano è costruita su terreni non edificabili. Ma lei attacca il ministro: «Ci vuole sterminare tutti, ha abbattuto i campi».Più che una «zingaraccia», un «colpaccio» giornalistico: quello messo a segno l'altra sera (e ripetuto ieri, con un ulteriore stralcio trasmesso su Rete 4) da Stasera Italia, il talk show politico di Mediaset. Le telecamere del programma sono andate a cercare la donna che aveva testualmente augurato una «pallottola in testa» a Matteo Salvini, suscitando la reazione forte del ministro dell'Interno, divenuto poi bersaglio non di solidarietà per l'inaccettabile minaccia subita ma di critiche pesantissime per l'espressione usata («zingaraccia», appunto). L'intervista alla donna (e a suo marito, protagonista di una performance memorabile, come vedremo tra poco) è avvenuta in via Monte Bisbino, alla periferia nord di Milano, in un campo rom irregolare. La donna esordisce rivendicando le frasi contro Salvini, e cercando di fare la vittima, tentando cioè di rovesciare ogni responsabilità sul titolare del Viminale: «Servirebbe un proiettile, sì, l'ho detto. Io mi sento minacciata, penso che lui ce l'abbia proprio con gli zingari, con il nostro popolo». E ancora, in un crescendo surreale: «Lui (cioè Salvini, ndr) ci vuole sterminare, ha demolito molti campi rom, dove andrebbero i miei figli? A rubare, per forza». Quindi non sembra contemplata l'ipotesi di guadagnarsi da vivere onestamente, senza fare del male agli altri. Ma il peggio arriva subito dopo, quando la donna mostra la casa in cui vive: inutile dirlo, costruita su terreni non edificabili, e priva di qualunque regolare permesso. Insomma, tutto illegale, tutto abusivo, tutto «da ruspa», direbbe Salvini. Ma la signora racconta orgogliosa di aver impiegato quattro anni per costruirla, trovando le risorse nella sua incessante attività criminale: «È il nido dei miei figli». E come si giustifica la signora? Nessuna giustificazione, anzi una rivendicazione orgogliosa della sua vita illegale e della fortuna che ne è derivata: «Rubavo tutto quello che mi capitava». «Portafogli?», le chiede chi la intervista. E lei, imperterrita: «Tutto». Poi il racconto - bontà sua - delle conseguenze giudiziarie, e cioè di sette anni trascorsi tra carcere e arresti domiciliari: «Ora sono agli arresti domiciliari e ho combattuto per tutta la vita affinché i miei figli non facciano la mia stessa vita». Ovviamente la protagonista delle minacce e della sceneggiata non pare minimamente sfiorata dall'ipotesi che anche altre madri siano preoccupate del futuro dei propri figli, ma non si sognino di compiere atti illegali, e che semmai si spezzino ogni giorno la schiena e facciano sacrifici lavorando duramente. Ma non finisce qui, perché a un certo punto compare anche il marito (se non temessimo le urla delle anime belle politicamente corrette e i loro roghi già pronti, staremmo per scrivere: lo «zingaraccio coniuge»). E che dice il gentleman? Aggrava le affermazioni della moglie: «Ho rubato per questa casa... Sono stato in carcere per furto e truffa». Insomma, un inedito totale perfino per gli standard ormai incredibili a cui ci siamo abituati in Italia: una specie di «pride» del crimine, di auto elogio per reati contro persone e patrimonio, spacciati e presentati come una sorta di curriculum lavorativo, per non dire di cursus honorum. Momento involontariamente comico quando il marito precisa chi siano state le sue vittime preferite: i suoi reati non sarebbero avvenuti «a danno degli italiani. Ho rubato agli svizzeri perché loro hanno i soldi. E li ho portati qui». A un certo punto, si fa presente ai due signori che la casa, totalmente illegale, andrebbe abbattuta. E lui? Passa alle minacce: «Se vengono a buttarla giù, prendo una tanica di benzina e mi do fuoco». E ancora. «Dal momento della messa in onda del programma, i social sono letteralmente impazziti. E (non dispiaccia a chi, sui mainstream media, ha considerato più grave lo «zingaraccia» salvianiano rispetto alle minacce di morte lanciate dalla signora) lo sdegno degli utenti di Twitter e Facebook è stato praticamente unanime, sia per le illegalità descritte sia, ancora di più, per la faccia tosta dei due protagonisti. Se possibile, la rete si è (giustamente) inferocita, più ancora che per la supervilla della coppia proprio per la loro sfacciata certezza di impunità. Così come è stata vastissima l'invocazione online della «ruspa» per abbattere tutto. Tra i primi a condividere e a commentare il filmato anche Giorgio Spaziani Testa, il presidente di Confedilizia, l'organizzazione che si batte a difesa dei proprietari immobiliari (regolari), vessati da Imu e Tasi, da tasse e burocrazia, schiacciati da una patrimoniale sugli immobili che vale ogni anno ben 21-22 miliardi dei contribuenti italiani. Soddisfazione comprensibile, infine, per i responsabili di Stasera Italia. Sia per il successo di pubblico (l'altra sera, com'è accaduto spesso questa estate, il talk di Rete 4 è stato il più seguito della sua fascia oraria), sia per lo scoop, risposta giornalistica alle critiche recentemente subite dal programma per la recente lite in diretta tra Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini.
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