2020-08-02
La Taverna vuol guidare il M5s, ma non versa un euro
La pasionaria grillina punta a soffiare la leadership a Vito Crimi. Sul fronte delle restituzioni però il piatto piange dall'inizio del 2020.Agosto, rimborso mio non ti conosco: il mese delle vacanze inizia con i parlamentari del M5s alle prese con una forte irritazione. Il caldo torrido? Le difficoltà a trovare un posto libero sui lidi con il distanziamento sociale? No: nelle chat più o meno riservate di deputati e senatori girano vorticosamente le schede relative alle restituzioni dei parlamentari, accompagnate da commenti al veleno. Restituzioni, gioie e dolori dei pentastellati: la regola che obbliga (in teoria) a restituire parte degli emolumenti percepiti in qualità di parlamentari al Movimento, che poi utilizza questi denari per finanziare le piccole e medie imprese e progetti utili alla collettività, non viene rispettata da tutti. Anzi, in realtà quelli che sono perfettamente in regola sono più o meno la metà dei «portavoce» pentastellati.Tra ritardi più o meno gravi, a provocare l'ira dei «portavoce» in regola sono soprattutto i big del M5s che non versano da tempo. Sulla graticola, in queste ore, ne sono finiti diversi, tutti quanti stranoti al pubblico e che occupano ruoli istituzionali di primissimo piano. «Ti rendi conto? Paola Taverna vuole fare il capo politico del M5s e non restituisce un euro dall'anno scorso»: questa la battutaccia che circola tra i grillini, che giocano sul nome del sito dove è possibile verificare la situazione delle restituzioni per ciascun parlamentare. E proprio andando a dare un'occhiata su Tirendiconto.it è facilissimo verificare che effettivamente la Taverna, che è pure vicepresidente del Senato, è in ritardassimo con i rimborsi. L'ultima rendicontazione disponibile relativa alla Taverna, infatti, risale a dicembre 2019, quando su uno stipendio di 14.214,39 euro, alla voce «Totale restituito nel mese», troviamo la cifra di 2.000 euro. Da allora, nulla: sono sette mesi che la Taverna non restituisce un euro. «E meno male che si è messa in testa di prendere il posto di Vito Crimi», malignano nel M5s. A proposito di Crimi: la sua poltrona di leader vacilla, ma almeno dal punto di vista delle restituzioni a Don Vito va riconosciuta la precisione: è perfettamente in regola, con l'ultima scheda che risale allo scorso aprile. Passiamo agli altri big del M5s che stanno facendo innervosire deputati e senatori: nel mirino c'è Riccardo Fraccaro, deputato e sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che, sempre consultando il sito Tirendiconto.it, non versa un euro dallo scorso dicembre, esattamente come la Taverna. «Da quando è diventato sottosegretario», sussurra alla Verità una fonte parlamentare pentastellata di primo piano, «Fraccaro non solo non si fa mai vedere né sentire, ma non restituisce neanche puntualmente». Restando nel governo, restituzioni zero nel 2020 anche per il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, inchiodata al dicembre 2019. Clamoroso poi il dato di Davide Crippa, che nel 2020 non ha restituito neanche un euro, ma che in qualità di capogruppo alla Camera dovrebbe dare il buon esempio: «Meno male che è capogruppo!», malignano i deputati semplici che, a differenza sua, sono in perfetta regola con i versamenti. Restituzioni ferme al dicembre dell'anno scorso anche per il senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare antimafia. «È gravissimo», aggiunge la nostra fonte, «che ministri, big e aspiranti leader del M5s non sentano l'esigenza di regolarizzare la propria posizione rispetto alle restituzioni. Ci sono tanti deputati e senatori semplici che sono perfettamente a posto, è ovvio che si sentano presi in giro quando vanno a controllare sul sito la situazione generale. Per non parlare dei nostri attivisti e militanti», aggiunge il nostro interlocutore, «per i quali quella della restituzione è un vanto rispetto agli altri partiti». La questione, dunque, oltre che regolamentare, è squisitamente politica: chiunque, cliccando sul sito Tirendiconto.it, può immediatamente controllare lo stato dell'arte di tutti i parlamentari del M5s rispetto alla regola delle restituzioni. Militanti ed elettori restano sconcertati nel vedere decine di parlamentari sconosciuti, mai invitati nelle tv, mai intervistati dai quotidiani, accanto al cui nome ci sono i quattro pallini verdi che indicano la regolarità della restituzione fino ad aprile 2020, ultima data verificabile; al tempo stesso, accanto ai nomi di ministri, big e perfino dell'aspirante leader del M5s, Paola Taverna, ci sono quattro pallini grigi, segno che nel 2020 non è stata registrata alcuna restituzione.