2018-08-12
La spugna del Pd sui reati può aiutare Verdini, Bossi e il vescovo di Massa
Il decreto Gentiloni, che ha esteso l'obbligo di querela per procedere, rischia di impattare su diversi processi. Dal crac del Credito fiorentino, alle spese dell'ex leader lumbard, fino ai legami del prelato con «don euro».La pista dei milioni che i fratelli del cognato di Matteo Renzi avrebbero sottratto ai bimbi africani porta fuori Lisbona. Nella Beverly Hills portoghese Andrea Conticini risulta gestore di un'immobiliare. A giugno la società ha cambiato forma, forse per allargare il giro di affari.Lo speciale contiene due articoli.Il cosiddetto decreto legislativo «salva parenti» varato al tramonto del governo Gentiloni ha reso obbligatoria la denuncia per i reati come la truffa e l'appropriazione indebita aggravata, la stessa che viene contestata ai fratelli del cognato di Matteo Renzi, Andrea Conticini. Ma in realtà la norma influenzerà anche molti altri processi. Infatti ha reso necessaria la querela di parte per alcuni reati contro la persona (minaccia aggravata; violazione di domicilio commessa da pubblico ufficiale; falsificazione di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche o informatiche; violazione, sottrazione, soppressione e rivelazione di corrispondenza) e contro il patrimonio (truffa, frode informatica e appropriazione indebita, appunto). Una manovra che l'esecutivo allora in scadenza giustificò con la necessità di snellire i carichi nei tribunali, ma che rischia di compromettere inchieste e processi in corso, se le parti lese non eserciteranno, nei modi previsti dalla legge, il diritto di querela. Se, insomma, le vittime non firmeranno esposti contro chi le ha raggirate (al netto dei casi in cui si continua a procedere d'ufficio quando sussistono aggravanti specifiche come le minacce con armi, ma non sono questi i casi).La lista dei casi a rischio improcedibilità è lunga. Cominciamo dal processo che ha visto condannati a Milano l'ex leader della Lega Nord Umberto Bossi (2 anni e 3 mesi), il figlio Renzo (1 anno e 6 mesi) e l'ex tesoriere Francesco Belsito (2 anni e 6 mesi) per la truffa ai danni dello Stato da oltre 3 milioni di euro. Soldi che sarebbero stati usati, in parte, per spese personali della famiglia Bossi tra cui la famigerata laurea albanese per il Trota. Per una opaca operazione immobiliare da mezzo milione di euro sono indagati a Palermo per truffa il consigliere regionale siciliano Riccardo Savona (Fi) insieme alla moglie Cristina Maria Bertazzo. Sempre in Sicilia è sotto inchiesta l'unico leghista dell'Assemblea regionale, Antonino Rizzotto, detto Tony, per appropriazione indebita aggravata ai danni dei dipendenti dell'Isfordd, l'istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali.A Massa Carrara truffa e appropriazione indebita aggravata sono contestate al vescovo Giovanni Santucci per una vicenda legata a don Luca Morini, il famigerato «don euro», che rastrellava elemosine e donazioni e le spendeva in incontri gay con escort e cene e viaggi di lusso. C'è poi il procedimento sui due accordi transattivi per la costruzione della Metro C di Roma: 25 indagati, tra cui l'ex sindaco Gianni Alemanno (truffa). Sempre a Roma c'è il fascicolo per truffa che vede coinvolti 24 indagati dell'operazione «Labirinto», in cui troviamo anche l'ex parlamentare Antonio Marotta e l'ex sottosegretario all'Istruzione nel governo Berlusconi, Giuseppe Pizza, per un vorticoso giro di soldi e beni immobili. Anche in questo caso, se nessuno denuncia, i magistrati non potranno perseguire i reati di truffa e appropriazione indebita aggravata.L'ex presidente della Regione Valle d'Aosta Augusto Rollandin e l'ex assessore al Bilancio Mauro Baccega sono sotto inchiesta, invece, per una presunta truffa nell'ambito dei finanziamenti al Casinò di Saint-Vincent; inchiesta che un anno fa aveva portato a indagare l'ex assessore al Bilancio Ego Perron e gli amministratori della casa da gioco Luca Frigerio (dal 2008 al 2015) e Lorenzo Sommo (dal 2015 al 2017).A Napoli sono alle prese con avvocati e interrogatori gli ex vertici della Camera di Commercio che, truccando le carte, facevano passare viaggi in giro negli Usa per importanti progetti di sviluppo territoriale. A Reggio Calabria è finita davanti al gup la presidente dell'associazione antimafia «Riferimenti», Adriana Musella, accusata di aver utilizzato per scopri privati i fondi erogati per iniziative a favore della legalità. La Procura di Macerata ha invece iscritto nel registro degli indagati l'ex deputato ed ex sindaco, Giuseppe Sposetti, il figlio Emanuele e Cinzia Bianchini per la costruzione di un parcheggio alle spalle della stazione che avrebbe portato alla sparizione di 500.000 euro investiti dalla famiglia Guzzini di Recanati.A Milano i pm sono al lavoro sull'incartamento relativo alle false comunicazioni sociali e appropriazione indebita sui conti del Sole 24 Ore. A essere coinvolti, tra gli altri, sono nomi di spicco nel quotidiano controllato da Confindustria, tra cui l'ex direttore Roberto Napoletano, l'ex presidente del gruppo, già numero uno della Fondazione Fiera Milano, Benito Benedini, e Donatella Treu, ex amministratore delegato e direttore generale dell'editrice.Il decreto sulla procedibilità a querela di parte avrà effetti anche sui procedimenti che sono arrivati a sentenza. È il caso del verdetto d'appello a carico di Denis Verdini, condannato in secondo grado a sei anni e dieci mesi di carcere (due dei quali ascrivibili all'appropriazione indebita) per il crac del Credito cooperativo fiorentino.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-spugna-del-pd-sui-reati-puo-aiutare-verdini-bossi-e-il-vescovo-di-massa-2594887544.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="gli-affari-immobiliari-dei-conticini-a-cascais" data-post-id="2594887544" data-published-at="1757917906" data-use-pagination="False"> Gli affari immobiliari dei Conticini a Cascais Ai fratelli Conticini devono piacere le case reali. Infatti Andrea, indagato per riciclaggio in un'inchiesta della Procura di Firenze, ha sposato Matilde (nome nobile per definizione, dalla contessa di Canossa alle regine inglesi) Renzi, diventando membro della casata di Rignano sull'Arno, quella dell'ex sovrano Matteo I. Il consanguineo Alessandro Conticini ha invece spostato i suoi affari in Portogallo, e precisamente a Cascais, nel distretto di Lisbona, poco distante dall'hotel 5 stelle Grande Real Villa Italia, che prima di diventare un resort è stata il rifugio dorato dell'esilio dei Savoia in fuga dall'Italia liberata. Per la Procura toscana Alessandro e Luca (gemello di Andrea) Conticini avrebbero utilizzato fondi delle organizzazioni umanitarie per realizzare affari poco limpidi: nel settembre 2015 hanno sottoscritto un prestito obbligazionario da 798.000 euro emesso dalla società «Red friar private equity limited Guernsey» e hanno effettuato «un investimento immobiliare per euro 1.965.445», tra il 17 novembre 2015 e il 4 aprile 2017, in Portogallo. Per gli inquirenti, i fratelli si sarebbero appropriati di 6,6 milioni di dollari di donazioni destinati ai bambini denutriti dell'Africa e avrebbero effettuato «attività economiche, finanziarie, imprenditoriali e speculative» per schermare la provenienza delittuosa del denaro (autoriciclaggio). Le tracce dei Conticini in Portogallo, soprattutto in queste assolate giornate d'agosto, sono poche, ma dai contorni nitidi. Il nome che emerge in terra lusitana è quello di Alessandro. Il giovanotto è il perno dell'inchiesta. È lui che ha lavorato per l'Unicef in Africa con tre società, e in particolare con la Play therapy e su Internet si trovano ancora alcuni suoi report e i riferimenti alle sue attività nel Continente nero, come quando ebbe l'idea di salvare i bambini denutriti, con bombe caloriche come la pasta di arachidi. In Portogallo è indicato come gestore di una società immobiliare, la Cosmikocean sa, una specie di ditta in accomandita semplice che si può aprire con pochi euro. Da Internet apprendiamo che è stata creata nel gennaio 2017 e appare ancora attiva, con un capitale sociale di 50.000 euro. Tra le attività, oltre alla compravendita di immobili, anche la loro costruzione, e l'affitto di alloggi per turisti e non. L'indirizzo è quello di una stradina del sobborgo di Areia, non distante dalle meravigliose spiagge del Forte da Cresmina, di Praia da Agua doce o di Praia Grande do Guincho. Questo arenile è uno dei più amati dai surfisti e fa parte di un parco nazionale di non grandi dimensioni, ma che sembra un pezzo di deserto africano ai confini dell'Europa. Ai bordi di quest'area selvaggia ville, piscine e anche un centro di equitazione e un campeggio. Nella traversa Sao Carlos, dove ha sede la Cosmikocean, risulta domiciliato pure il consolato del Nicaragua. Nella viuzza non mancano le dimore di pregio: tra queste una color mattone dalle forme cubiche e altre dall'aspetto più classico. Allo stesso indirizzo della Cosmikocean si trova anche un'altra società immobiliare, la Peaceful galaxy sa. Evidentemente in zona gli affari con il mattone vanno per la maggiore. Anche perché da quando il governo portoghese ha concesso la carta oro (una specie di green card) ai cittadini extracomunitari che investono almeno mezzo milione di euro in Portogallo i prezzi sono schizzati alle stelle e pagare un immobile con assegni a sei zeri è una prassi in zone esclusive come Cascais, la Beverly hills del distretto di Lisbona. Il bollettino del Consiglio comunale della capitale lusitana ci informa che a giugno 2018, quando i pm avrebbero voluto interrogare i Conticini (che non si sono presentati in Procura), la Cosmikocean è diventata una Ltd, una specie di Srl, in grado di effettuare operazioni più importanti. Il che farebbe pensare a un allargamento degli affari e del portafoglio clienti dell'immobiliare. La sede della Ltd è in un'altra zona e si trova a circa cinque chilometri dalla traversa del sobborgo di Areia. L'indirizzo preciso è Rua de Santa Marta 66, e il quartiere è quello di Cobre. La strada appare ancora più elegante della precedente, punteggiata com'è di dimore signorili e giardini lussureggianti. Tra i gestori della Cosmikocean su Internet è citato anche A.R., lombardo. Su Facebook condivide diversi contatti con i Conticini, per esempio l'amicizia di Valérie Quéré, francese trapiantata a Cascais, che con Alessandro Conticini ha realizzato uno studio sulla «stimolazione emotiva per bambini gravemente malnutriti» in una regione dell'Etiopia, in particolare attraverso il gioco a cui vennero educate le madri. Federico Bagattini, l'avvocato dei Conticini (e di Tiziano Renzi e di altri esponenti del Giglio magico), non ha voluto affrontare la questione del Portogallo: «Sto partendo per qualche giorno di vacanza. Se ne riparla a settembre», ha esclamato con tono scherzoso, dribblando il cronista. Prima o poi qualcuno, se non ai giornalisti, dovrà spiegare almeno ai magistrati a che cosa servano le proprietà portoghesi e le società immobiliari. Per realizzare progetti per i bambini africani? L'Unicef e la Fondazione Pulitzer che hanno affidato 10 milioni di euro a Conticini ne sanno qualcosa? Da New York, ancora nessuna risposta.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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Chi ha inventato il sistema di posizionamento globale GPS? D’accordo la Difesa Usa, ma quanto a persone, chi è stato il genio inventore?