2024-03-22
La scuola cancella la festa del papà per non offendere le «famiglie» gay
La decisione di un istituto per l’infanzia di Roma ha scatenato le proteste dei genitori. Che chiedono l’intervento di Giuseppe Valditara.Festa del papà cancellata per ragioni di «inclusione». È quanto avvenuto nella scuola comunale per l’infanzia Ada Negri di Roma, afferente all’Istituto comprensivo di via Latina 303 nel territorio del Municipio VII, dove martedì, diversamente da quanto avvenuto in innumerevoli, altri istituti italiani, non si è tenuto alcun festeggiamento. Il fatto è che non si è trattato d’una dimenticanza, bensì di una precisa scelta da parte della dirigenza. Che, in questo modo, avrebbe voluto lanciare un segnale di «inclusione» verso le «nuove famiglie», quelle arcobaleno tanto care anche, restando nella Capitale, al sindaco Roberto Gualtieri. Il quale giusto un anno fa trascriveva per la prima volta l’atto di nascita di due minori nati all’estero da coppie omogenitoriali.Beninteso, non è che nella scuola capitolina la festa del papà fosse ignorata, tutt’altro. Tanto che in alcune classi i preparativi per il 19 marzo pare fossero già iniziati con bigliettini, piccoli regali e pensieri in vista della celebrazione che però, poi, non si sono potuti ultimare né, dunque, consegnare alle famiglie. A stoppare la consegna dei lavoretti dei piccoli, come già detto, una decisione maturata in ottica «inclusiva» verso le «nuove famiglie» che è stata comunicata per le vie brevi dalle maestre alle rappresentanti di classe; per motivare questo improvviso quanto grave cambio di rotta, si è fatto riferimento alle linee guida «inclusive» emanate del Comune di Roma.Sarà che il dietrofront sulla festa del papà da parte della scuola romana è maturato piuttosto tardi, sarà che nessuna famiglia era stata preventivamente informata né consultata: sta di fatto che tanti genitori non l’hanno affatto presa bene; al punto che diversi di loro hanno già pensato di rispondere. Come? Nel modo più grave e formale, vale a dire presentando un esposto al ministero dell’Istruzione e del merito guidato da Giuseppe Valditara, per chiedere se quanto è successo sia o meno conforme alle direttive ministeriali e, in caso contrario, di prendere i dovuti provvedimenti. Decisamente singolare, si converrà, che la cancellazione della festa del papà per rispetto di alcune famiglie ne faccia poi imbufalire altre. Anche per questo, ma non solo, la vicenda ha scatenato forti reazioni pure politiche.Angelo Valeriani, segretario Lega di Roma e Provincia, e Maurizio Politi, vice coordinatore Lega di Roma Capitale, a fronte di quanto accaduto hanno fatto sapere di volersi attivare «in tutte le sedi opportune affinché non avvenga più» e per questo, con il loro «capogruppo in consiglio municipale, Pamela Strippoli», presenteranno «immediatamente un’interrogazione per fare chiarezza e limitare, per quanto possibile, i danni e gli effetti di presunte scelte educative che mirano esclusivamente a portare pubblicità a chi le adotta». Anche il partito di Giorgia Meloni non è stato a guardare, con i deputati di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese e Fabio Roscani, rispettivamente capogruppo e componente in commissione Cultura e istruzione alla Camera, che non solo hanno definito «inaccettabile» quanto è avvenuto, ma hanno manifestato vicinanza alla protesta dei genitori, auspicando che «venga fatta chiarezza affinché decisioni così irragionevoli, frutto di una deriva oicofobica da rigettare e combattere, non vengano più adottate».In realtà, quanto avvenuto nella scuola romana non è purtroppo un caso isolato. Anche volendo sorvolare sui precedenti degli anni passati, infatti, si può ricordare come nei giorni scorsi in una scuola elementare di Ceresara, in provincia di Mantova, in una classe si sia deciso di non fare alcuna festa del papà; pure in quel caso, però, i primi a lamentarsi e a protestare ancora prima dei politici sono stati i genitori. Significa che quando il politicamente corretto si spinge a cancellare quelli che sono le architravi di una comunità, che si tratti di Mantova, di Roma o di qualche altra città, oggi le famiglie sono le prime a non poterne più e a prendere l’iniziativa. I dirigenti scolastici col pallino dell’«inclusione» sono avvertiti.Per concludere, una curiosità. La scuola comunale per l’infanzia della Capitale in cui si è cancellata la festa del papà è, come già si scriveva, intitolata alla poetessa e scrittrice Ada Negri. Ora, chi ha pensato di annullare le celebrazioni per il 19 marzo forse farebbe meglio ad informarsi. Sì, perché la Negri era un’autrice tutt’altro che politicamente corretta e «inclusiva». Infatti non solo, alla faccia di tanti laicisti odierni, non faceva mistero della sua fede («Ho sempre creduto in Dio. Non mi sono mai sentita lontana da Dio», disse in una intervista), ma aveva caro il padre, perfino quello che sta nei Cieli. Tanto che arrivò sostanzialmente a comporre una riscrittura del Pater noster con la poesia intitolata Padre, se mai questa preghiera giunga. Forse, dunque, perfino Ada Negri verrebbe oggi censurata nella scuola a lei dedicata? Visto di che cosa son capaci gli implacabili paladini dell’«inclusione», non lo si può escludere.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.