2024-06-21
La Russia ritorna dai vecchi amici. Dopo la Corea del Nord, il Vietnam
To Lam e Vladimir Putin (Getty image)
La visita di Putin rafforza i rapporti con Hanoi che, nonostante il conflitto del passato, era diventata un importante partner di Washington. E ora invece rischia di trasformarsi in un vassallo dello zar.La guerra in Ucraina ha allontanato la Russia dall’Europa, vanificando così il trentennio di sforzi diplomatici inaugurato con la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Non potendo più guardare a Occidente, Mosca si è quindi rivolta a Oriente, dove sta trovando terreno molto fertile. I legami con la Cina sono stati rinsaldati da tempo, mentre negli ultimi giorni Vladimir Putin ha fatto visita sia alla Corea del Nord sia al Vietnam. Se l’avvicinamento a Kim Jong-un (da sempre in pessimi rapporti con l’Occidente) non ha destato molto scalpore, ben più preoccupazione ha invece suscitato il rafforzamento dell’asse russo-vietnamita.Malgrado il sanguinoso conflitto che le ha viste opposte in passato, infatti, già da diversi anni Washington e Hanoi si sono sensibilmente riavvicinate. A fungere da acceleratore è stato anche il deterioramento dei rapporti tra Cina e Stati Uniti, tanto che per gli americani il Vietnam - benché sia un regime comunista monopartitico - è diventato uno dei maggiori partner commerciali in Estremo Oriente. Il Vietnam, del resto, riveste un’importanza strategica decisiva: è nientemeno che la porta di accesso al Sudest asiatico. Questo Putin lo sa benissimo, e non ha la minima intenzione di rinunciare a un’alleanza di antica data, forgiata in particolare grazie agli aiuti di Mosca durante la guerra d’indipendenza dei Vietcong contro gli Stati Uniti.Facendo visita ieri al suo omologo vietnamita, To Lam, il presidente russo ha annunciato il rafforzamento del partenariato strategico onnicomprensivo tra le due nazioni, sottolineando che le relazioni con Hanoi rimangono una priorità per la Russia. «L’anno scorso», ha dichiarato Putin, «il commercio bilaterale è cresciuto dell’8%. Su questo punto, la commissione intergovernativa sta lavorando a stretto contatto. La crescita del commercio, ovviamente, è facilitata dall’attuazione dell’accordo di libero scambio del 2015 tra l’Unione economica eurasiatica e il Vietnam». Putin ha poi ricordato che il 2024 coincide con il trentesimo anniversario della firma del trattato di amicizia bilaterale tra Mosca e Hanoi: «Per tutto questo tempo», ha rimarcato il presidente russo, «abbiamo mantenuto contatti politici regolari e significativi, anche attraverso parlamenti, ministeri, agenzie, partiti, autorità regionali e organizzazioni pubbliche». Del resto, ha aggiunto Putin, «la Russia attribuisce grande importanza allo sviluppo del dialogo con l’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean), di cui il Vietnam è uno dei membri principali».Da parte sua, il presidente del Vietnam ha ricordato che la sua nazione «ricorderà sempre con gratitudine il sostegno disinteressato del popolo russo alla sua lotta per l’indipendenza». To Lam, inoltre, ha lodato i risultati raggiunti da Mosca sotto l’amministrazione di Putin, attribuendo alla Russia - impegnata nella stabilità della regione - un ruolo sempre più importane sullo scacchiere geopolitico internazionale. «Il Vietnam», ha specificato To Lam «persegue una politica estera pacifica, indipendente e autosufficiente, ma allo stesso tempo attribuisce grande importanza allo sviluppo dell’amicizia storica e a un partenariato strategico onnicomprensivo con la Russia».I rapporti commerciali tra Mosca e Hanoi, in effetti, sono molto solidi. La Russia esporta in Vietnam soprattutto energia, in particolare petrolio e gas naturale, mentre i prodotti agricoli vietnamiti, come frutti di mare, caffè e riso, hanno trovato un importante sbocco proprio in Russia. Anche i flussi di investimento tra i due Paesi hanno registrato una tendenza al rialzo: le aziende russe hanno mostrato un vivo interesse per il fiorente mercato del Vietnam, investendo in settori come l’energia, l’estrazione mineraria e le infrastrutture. Al contrario, le imprese vietnamite stanno valutando di espandersi in Russia soprattutto nei settori della trasformazione e della produzione alimentare. Ma i legami tra le due nazioni non si esauriscono certo negli scambi commerciali. La cooperazione in materia di difesa e sicurezza, infatti, è un altro pilastro delle loro relazioni, che in questo ambito risalgono all’epoca della guerra fredda. Una cooperazione che prosegue ancora oggi, con entrambi i Paesi impegnati in esercitazioni militari congiunte, programmi di formazione e trasferimenti di tecnologia di difesa. Senza dimenticare gli scambi culturali, con migliaia di studenti vietnamiti che, nel corso dei decenni, hanno studiato nelle università russe.Il rafforzamento del partenariato strategico, pertanto, può fondarsi su basi solide. Russia e Vietnam hanno già identificato le aree chiave per la futura cooperazione commerciale: energia, agricoltura, produzione e tecnologia. Non solo: entrambi i Paesi stanno sondando anche i settori emergenti, come l’energia rinnovabile, l’economia digitale e la produzione high-tech, in modo da creare un partenariato ancora più dinamico e diversificato. E questa, per gli Stati Uniti e i loro alleati, non è certo una buona notizia.
(Totaleu)
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