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La replica del Centro Sperimentale di Cinematografia: «È falso che i nostri corsi siano "fantasma"»

Gentile direttore, mi riferisco all’articolo pubblicato dal suo giornale in data 4 gennaio 2023 dal titolo Un altro pasticcio targato Franceschini: 32 milioni del Pnrr per corsi fantasma, e sottotitolo Nuovi rilievi della corte dei conti sull'operato dell'ex ministro. Spuntano gare mai partite e lo strano acquisto di un terreno, a firma di Fabio Amendolara.

L’articolo riporta dati destituiti di fondamento con riguardo al Centro Sperimentale di Cinematografia (Csc), tra l'altro con un titolo ed un sottotitolo tendenziosamente estranei al contenuto dello stesso. È falso che i corsi del Csc siano «fantasma». L’eccellenza rappresentata dal Csc non è seriamente discutibile. La progettualità specifica delle diverse linee di intervento, sia riguardo alla didattica, sia ancora in riferimento ai nuovi progetti di formazione, inclusa la relativa innovazione tecnologica, è parte del Pnrr sin dal principio. I quadri previsionali di tali investimenti sono stati aggiornati, nel corso del 2021 e poi, da ultimo, nel marzo 2022 proprio in riferimento ai corsi di formazione erroneamente citati dall’articolista. Parimenti è falso che il Cinema Fiamma possa costituire una operazione «funambolica». Nel mondo, tutte le «cineteche nazionali» posseggono una sala cinematografica, finalizzata «in primis» a sostenere la filmografia quale elemento centrale della storia culturale di ciascun paese. L’acquisto del Cinema Fiamma ha fatto seguito ad una procedura competitiva ed è parte del Pnrr sin dal dicembre 2021. Detto acquisto è stato approvato nell’ambito dei costanti aggiornamenti del Pnrr, nel pieno rispetto dei budget di spesa e dei target disciplinati dal Pnrr. Infine, è falso che il Csc non abbia raggiunto il milestone previsto dell’aggiudicazione della gara per il Set di Produzione Virtuale. Una tale aggiudicazione è documentalmente avvenuta in data 22 dicembre 2022, in perfetto adempimento delle scadenze Pnrr. La prego, pertanto, anche a nome di tutto il consiglio di amministrazione del Csc, di pubblicare la sopra riportata rettifica.

Ferma ogni più ampia riserva, la prego inoltre di far sì che la pubblicazione avvenga senza commenti che ne diminuiscano il valore ai sensi della legge sulla stampa (e che, altrimenti, non potranno che essere considerati come volontariamente ostili nei confronti del Csc).

Marta Donzelli, presidente Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia

Ain Zara, la battaglia che scoprì un tesoro
Il mosaico romano scoperto dai bersaglieri dopo la battaglia di Ain Zara (Getty Images)

Il 4 dicembre 1911, durante la guerra Italo-Turca, i bersaglieri conquistarono l'oasi di Ain Zara. Durante i lavori di trinceramento venne alla luce un mosaico. Era il primo reperto dell'antica città di Oea, l'attuale Tripoli.

L'articolo contiene una gallery fotografica.

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Tutte le tracce dell’inchiesta Striano che portano dritto al complotto Metropol
Gianluca Savoini (Ansa)
Nelle carte di Roma e Perugia sugli «spioni» la frenetica ricerca dei nomi legati alla macchinazione contro la Lega.

I faldoni dell’inchiesta sulle spiate nelle banche dati investigative ai danni di esponenti del mondo della politica, delle istituzioni e non solo, che ha prodotto 56 capi d’imputazione per le 23 persone indagate, contengono le tracce che portano dritte al complotto Metropol come epicentro di un complotto politico-finanziario russo-italiano. A un’ossessione che non è solo una storia, ma un format. Costruito, emerge dalle informative, su un metodo: quello del tenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano, l’investigatore del Gruppo Sos della Direzione nazionale antimafia attorno al quale ruota tutta l’indagine della Procura di Perugia, poi trasferita a Roma.

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Ursula tenta il golpetto per usare i beni russi
Ursula von der Leyen (Ansa)
Ipotesi maggioranza qualificata per utilizzare gli asset. Il titolare della Farnesina propone il Mes, no della Lega.

La Commissione non sembra conoscere ostacoli nell’ormai disperato tentativo di assicurare un prestito per le ormai semivuote casse di Kiev. A Ursula von der Leyen non è bastata la lettera del premier belga Bart De Weiver, né il secco rifiuto da parte della Bce (ieri ribadito da Christine Lagarde in audizione al Parlamento Ue) di predisporre un prestito «paracadute» per gli Stati membri, qualora questi ultimi fossero costretti a onorare in pochi giorni la garanzia eventualmente prestata alla belga Euroclear, depositaria dei fondi russi. La bozza del testo, che si intende adottare e su cui si cercherà il consenso politico durante il Consiglio europeo del 18 dicembre, ripropone pedissequamente tutte le idee già bocciate dai belgi nei giorni scorsi e anzi rilancia sugli importi e sul tema delle garanzie. Due sono gli aspetti molto controversi.

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Il valore del metano è ora al minimo dal febbraio 2024. La svolta al ribasso coincide con l’annuncio dell’intesa proposta da Donald Trump, eppure l’energia resta cara a causa del costo della CO2, aumentato di oltre il 35% da aprile.

Il prezzo del gas scende, dopo l’annuncio del piano di pace per l’Ucraina, ma l’energia elettrica resta costosa, visti gli aumenti della CO2. Il future mensile relativo al gennaio 2026 è sceso martedì a un minimo giornaliero di 27,52 €/MWh, che rappresenta il valore più basso dal febbraio 2024, compatibile con i valori invernali del periodo prebellico.

Si tratta di un valore significativo, perché è relativo al periodo più freddo dell’anno, quando normalmente la domanda aumenta e i prezzi salgono. In questo caso invece, nonostante il periodo freddo alle porte, i prezzi continuano a scendere, anche se gli stoccaggi europei non presentano la stessa abbondanza raggiunta negli ultimi anni.

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