2025-07-18
La miopia di Bruxelles: tassare troppo colpirà sia il Pil sia i gettiti
Ursula von der Leyen (Ansa)
La Commissione spera di trovare risorse mettendo altre imposte su fumo e imprese L’aumento farà calare entrate e giro d’affari. Prove generali per toccare il portafogli.Il salto di qualità nel rapporto tra Stati e Commissione Ue è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo vissuto il periodo dell’austerity, quello del Covid e quindi della sospensione del Patto di stabilità. Abbiamo più recentemente affrontato la trattativa sul nuovo Patto di stabilità: più flessibilità quantitativa e più rigidità qualitativa, vista la possibilità di intervenire sul merito dei tagli o degli investimenti. Poi c’è stata la guerra in Ucraina scatenata dalla Russia e la necessità politica di parlare di riarmo e mettere sul tavolo pacchetti di miliardi, tramite schemi più o meno trasparenti basati sul debito comune. Ma dopo l’intervento di Ursula von der Leyen con il quale ha provato a lanciare un budget a sette anni dalla stratosferica cifra di 2.000 miliardi, possiamo registrare una novità strutturale. All’interno del piano come abbiamo già visto ieri la Von der Leyen ha chiesto per Bruxelles nuove entrate proprie per un totale di 58,2 miliardi di euro. Di questi, 15 miliardi arriveranno dalla tassa sui rifiuti tecnologici (e-waste), 11,2 dalla extra tasse su tabacco, derivati e affini. Circa 6,8 miliardi dalla tassa sulle grandi imprese, 9,6 miliardi dall’Ets, 1,4 dal meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere (Cbam) e, infine, 14,3 da aggiustamenti delle entrate correnti. Lo schema è ancora oggi poco trasparente. Prendiamo l’esempio del tabacco. I circa 11 miliardi dovrebbero essere una quota consistente del gettito prodotto nei 27 Paesi dal rialzo della componente impositiva e delle accise su sigarette e parenti vari. La quota che verrà drenata da Bruxelles potrebbe essere una percentuale del gettito extra. Al momento nessuno sembra essersi posto un tema di fondo che vale in assoluto per tutta la tipologia di tasse che concorrono a creare la pressione fiscale, ma che vale in particolar modo per le bionde. Più si alza la pressione più aumenta il contrabbando e il gettito complessivo flette verso il basso. A Bruxelles si sono chiesti quando per troppe tasse calerà il gettito a chi resterà in mano la fregatura? Incasserà meno la Commissione o il minor incasso peserà tutto sul budget nazionale? Temiamo la risposta sia la seconda. Siamo sicuri che gli europei riescano a sopravvivere a due entità pronte a tassarli? L’una, Bruxelles, il giorno pari, e l’altra, i governi nazionali, i giorni dispari? A quel punto chi ancora sarà in grado di creare ricchezza in modo da tenere in piedi il Pil? A chi ribatte che si tratta di tasse etiche perché fumare fa male, è bene rispondere che le imposte fanno ancora più male. Soprattutto se sfidano la curva, quella di Laffer. Ma i dubbi vengono anche su altre imposte che secondo Ursula dovrebbero rimpinguare direttamente le casse di Bruxelles. Parliamo dei prelievi sugli Ets e sul meccanismo del Cbam. I settori della manifattura pesante soffriranno tremendamente quelle che nei fatti sono sanzioni di natura green. Le aziende si troveranno ancora più nude a combattere la concorrenza degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti. E Bruxelles che fa? Al danno aggiunge la beffa di ulteriori tasse. Non siamo del tutto sicuri che ciò possa essere sul medio termine sostenibile. Non vorremmo che ciò sia prodromico a una revisione ampia e strutturale del welfare. Detto così può suonare bene, ma nella realtà potrebbe essere l’obbligo di avviare un percorso per ridurre il perimetro delle pensioni, dei servizi e di tutto ciò che ha caratterizzato il sistema assistenziale europeo. A lungo andare chi incassa il gettito decide anche come spendere i fondi. A chi destinarli e a chi tagliarli. Corriamo troppo velocemente? Beh, la strada se la si vuole guardare è sotto gli occhi e anche bene illuminata. La cessione della sovranità nazionale in ambito fiscale si sperimenta con quei settori dai quali l’opinione pubblica si tiene solitamente lontana. I fumatori sono ormai ghettizzati e le tasse nei loro confronti sono accolte con favore da molti cittadini, i quali non comprendono che al turno successivo il perimetro si allargherà ad altre comunità e altri portafogli.
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