2020-11-29
Regalo di Natale: la patrimoniale
Con la scusa della crisi per la pandemia e dei ristori da erogare, la patrimoniale verrebbe spacciata come prelievo di solidarietà. Anche perché i grillini rifiutano il Mes e i soldi del Recovery non arrivano.La maggioranza che sostiene il governo Conte sta preparando proprio un bel regalo di Natale agli italiani. Non si tratta dell'ennesima chiusura degli esercizi commerciali o degli arresti domiciliari imposti per decreto, come accadde in primavera. No, il pacco dei compagni questa volta bussa direttamente a quattrini e punta ai risparmi delle famiglie. Ne avevamo parlato giorni fa, in un editoriale in cui mettevamo insieme alcuni fatti. Prima le dichiarazioni di Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud in quota Pd, il quale aveva fatto espressamente riferimento all'inasprimento dell'imposta di successione, ovvero alla tassa sull'eredità lasciata dai genitori ai propri figli. Poi la notizia che sui conti correnti è depositata una liquidità pari, se non superiore, al Prodotto interno lordo, sbandierata come un dato positivo. Due elementi che potevano, a parer nostro, far venire cattive intenzioni a chi sta al governo. E infatti è di ieri la notizia che Leu e Pd hanno in testa un prelievo progressivo sui patrimoni. La proposta è contenuta in un emendamento che alcuni deputati di Liberi e uguali, insieme con esponenti del Pd, hanno presentato alla legge di bilancio. Con la scusa di riscrivere il sistema della tassazione patrimoniale, accorpando l'Imu sulla seconda casa e l'imposta di bollo, i compagni punterebbero a introdurre una stangata sulla ricchezza, tassando chi abbia un patrimonio superiore a 500.000 euro.Tale somma forse a qualcuno potrebbe sembrare una cifra da nababbi, ma introducendo nel computo anche il valore di una casa, si fa in fretta a raggiungere e superare la soglia indicata nella proposta degli onorevoli di Leu e del Pd. È vero che nell'emendamento si consente di sottrarre al valore dell'immobile l'importo residuo del mutuo che eventualmente potrebbe gravare sull'abitazione, ma nel caso di appartamenti comprati anni fa, magari ereditati dai genitori, non ci sarebbe alcun ammortamento bancario da dedurre. Anzi, ci sarebbe qualche cosa da aggiungere. Già, perché come tutti sanno, dopo l'introduzione dell'euro, al contrario degli stipendi della maggior parte dei dipendenti, il valore delle case si è moltiplicato e da tempo c'è chi vorrebbe introdurre una revisione del Catasto per allineare le stime catastali alle quotazioni di mercato. In pratica, alcuni trilocali in città potrebbero superare senza problemi la soglia indicata nella proposta degli ex comunisti, esponendo i proprietari dell'immobile in cui abitano a un salasso fiscale. Del resto, sono anni che i compagni ronzano attorno ai risparmi delle famiglie nella speranza di succhiare un po' di nettare. E l'attuale sembra proprio il momento giusto. Con la scusa della crisi, della pandemia, dei ristori da erogare, la patrimoniale verrebbe spacciata come l'ennesimo prelievo di solidarietà, una specie di oro alla patria da versare per evitare il tracollo. Che il proposito sia tutt'altro che campato in aria lo fa pensare anche il fatto che i famosi aiuti europei si allontanano sempre di più. Il Mes, ossia il fondo Salvastati, i grillini non lo vogliono sottoscrivere perché dopo aver giurato e spergiurato che non lo avrebbero mai accettato, perderebbero quel poco di faccia che ancora rimane dopo aver fatto marcia indietro su Tav, Tap, partito di Bibbiano e cacciata dei Benetton. Chinare il capo anche sul Mes, equivarrebbe a una resa, anzi a una disfatta, perché i pentastellati, che in due anni e mezzo sono passati da primo a quarto partito, non avrebbero più neppure questa bandiera da sventolare. Ma se il fondo Sal vastati è difficile da mandar giù, incassare i soldi del Recovery fund pare ancora più complicato. Polonia e Ungheria si sono messe di traverso sul Bilancio comunitario e i cosiddetti Paesi frugali ci aspettano al varco. Così, i soldi che dovevano arrivare a fine anno sono slittati alla primavera e poi all'inverno prossimo, ma si rischia di andare anche oltre. Il Parlamento ha votato all'unanimità lo scostamento di bilancio, ma nessuno sa come questo scostamento sarà finanziato. Tutto a debito, così da far schizzare il rapporto con il Pil ancora più su? No, Leu e Pd hanno già la soluzione ed è una parolina composta da dodici lettere: patrimoniale.Intanto, mentre si discute di tutto ciò e mentre il Paese va a rotoli causa chiusura della maggior parte delle attività, la maggioranza pensa al rimpasto. Era dai tempi della prima Repubblica che non sentivamo questo sostantivo, ma a colmare la lacuna ha provveduto Matteo Renzi, che da giorni preme per costringere Giuseppe Conte ad accettare un cambio di ministri. La formula dell'esecutivo non cambierebbe, perché il presidente del Consiglio rimarrebbe lo stesso. Ma il Conte ter potrebbe sostituire qualche figurina, regalando magari una poltrona in più a Italia viva, che pure essendo al 2,8%, ogni giorno sgomita. Il rimpasto, insieme con le tasse, ci farebbe davvero tornare alla Prima Repubblica. Gli italiani sono preoccupati per il lavoro e la salute, ma a Palazzo Chigi si discute di come occupare le caselle. Del resto, che c'è da stupirsi: il governo Conte è un pentapartito, che sta in piedi grazie ai voti dei 5 stelle, del Pd, di Italia viva di Leu e del Maie. L'unica differenza con il passato è che non abbiamo ancora capito come liberarcene.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità
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