2020-06-14
La legge sull’omofobia può far perdere i figli
La storia di un padre finito nel «sistema di Bibbiano» fa intuire i rischi della norma bavaglio proposte da Alessandro Zan e Ivan Scalfarotto. Se le opinioni personali diventassero reato, potrebbero essere usate anche nelle segnalazioni dei servizi sociali: una sciagura.A Bibbiano la signora Federica Anghinolfi ha anticipato il ddl Zan Scalfarotto, si è comportata se il ddl fosse già stato approvato. Ce ne parla Antonio Margini, che ha rischiato di perdere i suoi tre bambini per l'accusa di essere omofobo. Prima del ddl Zan Scalfarotto, questa accusa non poteva far perdere la patria potestà, e infatti il signor Margini che ha avuto il buon senso di registrare ogni sillaba, è riuscito a dimostrare che stava subendo un arbitrio, e a recuperare i suoi figli. Dopo il ddl Zan Scalfarotto, il comportamento delle assistenti sociali della Val d'Elsa potrebbe diventare legale che un'assistente sociale accusi di essere un uomo di essere omofobo e venga distrutto il diritto di quest'ultimo a essere padre.Un'accusa simile è stata mossa da Federica Anghinolfi, assistente sociale della Val d'Elsa, fiore all'occhiello dei servizi sociali. In una audizione tenuta alla Camera il 4 luglio del 2016, la dottoressa Anghinolfi ha dichiarato con orgoglio che in poche settimane la Val d'Elsa è passata da nessuno bambino sottratto alla sua famiglia al record di bambini sottratti alle famiglie, e ha lasciato capire che al minimo dubbio in Val d'Elsa i servizi sociali piombano sulla famiglia portando via i bambini. Una frase atroce: come un chirurgo che dichiari che al minimo foruncolo, alla minima distorsione della caviglia lui si precipita ad amputare un arto. La dottoressa Anghinolfi sa che i bambini sottratti alle loro famiglie per essere trascinati, a volte di peso, passano le prime notti in casa famiglia a piangere e a battere la testa contro il muro? Antonio Margini si è sposato nel 2008 dopo 12 anni di convivenza. Dal matrimonio sono nati tre figli. Nel 2016 Antonio ha scoperto che la moglie aveva una relazione con un'altra donna e ha chiesto la separazione consensuale per riguardo ai figli. L'ex moglie, dopo la separazione, denuncia il marito per maltrattamenti. L'accusa viene archiviata, ma la denuncia fa da segnalazione al tribunale dei minori di Bologna e scatta l'attenzione dei servizi sociali. Antonio Margini e i suoi figli vengono presi in carico dai servizi sociali della Val d'Elsa, e subiscono la visita domiciliare come è prassi. Poi ci sono due colloqui, e qui succede l'imprevisto. Durante i colloqui lui registra tutto. A un cittadino italiano viene rimproverato di essere di Reggio Calabria. Margini viene invitato a presentarsi al centro la «Cura», quello ci sono il laureato in lettere Foti Claudio e la sua signora, arrivati da Moncalieri perché in tutta l'Emilia Romagna non c'era un professionista valido. Peccato che gli diano l'indirizzo con il numero civico sbagliato, per cui Margini arriva con pochi minuti di ritardo. Mentre cerca il posto, viene osservato e deriso: il ritardo verrà segnalato come segno di disinteresse per i figli, ma anche questa volta il signor Margini ha registrato tutto. L'assistente sociale e la psicologa di riferimento dicono ai bambini che li avrebbero portati dalla mamma. Nella relazione è stato scritto il falso, cioè che i bambini insultano il padre, ma, come ho già detto, il signor Margini stava registrando. Il 18 giugno del 2018 la signora Federica Anghinolfi informa il signor Margini che avrebbe visto i suoi figli un'ora ogni venti giorni in maniera protetta. La motivazione? È omofobo. L'omofobia del signor Margini l'ha dedotta guardandolo in faccia. Poi la ciliegina finale: la legislazione sta andando in questa direzione e lei deve farsene una ragione. Il diritto di un bambino a vivere la sua infanzia può essere infranto perché l'assistente sociale ritiene che il genitore si possa essere macchiato del delitto atroce di lesa omosessualità. La legislazione sta andando in questo senso, dice Federica Anghinolfi, che sa, ovviamente, che il ddl Zan Scalfarotto prima o poi passerà, come è passato in altri Paesi. La legislazione sta andando in questa direzione! Sta andando, ma non è ancora arrivata. Quindi per giustificare la sospensione della patria potestà occorre dire che la casa di Antonio Margini è fatiscente, che la stanza di bambini è sporca. Peccato che la casa sia dotata di videocamere di sorveglianza, che riprendono gli assistenti sociali che girano per stanze ricche di libri e giochi, che descriveranno in resoconti la cui fallacia è dimostrata da una banale videocamera. I due assistenti sociali sono stati denunciati. Quello che è impressionante è l'arroganza, la certezza dell'impunità. Il cittadino è nulla in mano a questi individui. Possono fare quello che vogliono del suo diritto di essere genitore, possono massacrare la psiche e l'infanzia dei suoi figli. Antonio Margini ha sempre registrato gli incontri protetti, con i bambini che all'inizio supplicano di essere riportati a casa, poi non più perché gli assistenti hanno detto loro che il padre non li vuole.Fortunatamente Antonio Margini ha registrato tutto. Fortunatamente ha il denaro per gli avvocati. Riesce a vincere e ottiene di nuovo i suoi figli, cinque giorni su sette. I bambini sono sconvolti e traumatizzati, ma può ricominciare il loro recupero. Sia gli insegnanti che il Ctu hanno testimoniato che da quando sono con il padre i bambini sono più sereni. Antonio Margini ha creato un gruppo di aiuto, si chiama Rete Protezione Bambini ; è un gruppo che si è formato in questi mesi con persone già impegnate da tempo nel compito di difendere i bambini italiani da alcuni interpreti dei servizi sociali. Servizi nati per difendere, e ora spesso vengono colti a predare, come a Bibbiano, come al Forteto, come nella Bassa Modenese, predare sia anime che denaro. Portavoce è l'avvocato Patrizia Micai che sta seguendo il caso Veleno, vale a dire il caso della Bassa modenese: bambini strappati per sempre con accuse deliranti create grazie a tecniche di interrogatorio viziate. Antonio Margini ha vinto la sua battaglia perché è un uomo forte, che ha avuto la corretta idea di usare registrazioni, e perché il ddl Zan Scalfarotto non era ancora passato. Se passasse, non ci sarebbe più niente da fare. Un'assistente sociale potrà accusarvi di essere omofobi, e voi potreste perdere i vostri bambini.
La commemorazione di Charlie Kirk in consiglio comunale a Genova. Nel riquadro, Claudio Chiarotti (Ansa)
Il food è ormai da tempo uno dei settori più di tendenza. Ma ha anche dei lati oscuri, che impattano sui consumatori. Qualche consiglio per evitarli.
Charlie Kirk (Getty Images)
Carlo III e Donald Trump a Londra (Ansa)