2018-09-27
La Francia ha cancellato i papà per legge
Il Comitato d'etica nazionale approva la fecondazione eterologa per coppie lesbiche e donne single. Il prossimo passo sarà votare una riforma, sostenuta da Emmanuel Macron, che potrebbe aprire all'utero in affitto per gli uomini gay. Anche se i cittadini sono contrari.La grande battaglia per la sostituzione a tempi ravvicinati di padre, madre e famiglia naturale con un mercato riproduttivo ha segnato un altro colpo in Francia, dov'era già nel programma elettorale di Emmanuel Macron. Il Comitato consultivo d'etica nazionale, ha dato parere favorevole alla procreazione medica assistita per le donne sole e le coppie di lesbiche, estendendo così a tutte le donne di Francia la pratica dell'inseminazione eterologa o artificiale. Per chi vuole farne a meno, non ci sarà così più bisogno di un uomo per fare un bambino. Le modalità verranno chiarite nella legge che sarà preparata al più presto. È la cancellazione del padre.Quest'operazione bilancia e accompagna, d'altra parte, la pratica già diffusa in diversi Paesi della sostituzione della figura materna con un compagno del padre, attraverso la Gpa, la gestazione per altri, per cui le madri (che possono essere anche due, una dà l'ovulo, e l'altra affitta l'utero) vengono fatte sparire subito dopo la nascita, sostituite dal marito o compagno del genitore. Scompaiono così padre e madre, ormai visti dalla legge esclusivamente come fornitori dei rispettivi materiali biologici, cancellandone le corrispondenti figure genitoriali. Papà e mamma vengono sostituiti dai mercati di prodotti genetici e riproduttivi maschili e femminili, forniti dai livelli più poveri della popolazione e dai laboratori specializzati. Come aveva previsto la recente dichiarazione della Conferenza dei vescovi francesi (riferita sulla Verità del 23 settembre) la procreazione medica assistita per tutte le donne darà luogo a «una crescente domanda di sperma. Non è affatto certo però che ciò susciterebbe un aumento di donatori. Il contrario è più probabile». Anche perché è già accaduto nei Paesi dove l'esperimento è stato realizzato. «Per rimediare alla prevedibile penuria occorrerebbe remunerare i donatori, o incaricare lo Stato di importare sperma». Ma è accettabile - si domandano i vescovi di Francia - «un commercio che negherebbe il principio di gratuità dei componenti del corpo umano, equiparando così la persona a una merce?». La decisione del Comitato etico francese è stata preparata con cura e serve a dare una giustificazione «morale» alla nuova legge sulle pratiche di procreazione artificiale, già nel programma di Emmanuel Macron assieme a quella sugli undici vaccini varata all'inizio dell'anno (e nel 2017 in Italia dal ministro Beatrice Lorenzin). Il professore Jean-François Delfraissy, presidente del Consiglio consultivo per l'etica, ha spiegato con banale solennità che la decisione «riflette il fatto che il mondo della procreazione è cambiato». Che sorpresa! «Siamo in un mondo dove delle donne sole, delle coppie di donne possono fare un bambino in altre condizioni». Poi il mantra del tempo: «È necessario avere su questo una visione globale». Infine con assoluta assenza del ridicolo : «E un quadro generale intorno a ciò».In questa retorica del nulla, la legge sarà messa a punto entro l'anno e discussa all'inizio del 2019. Si tratta di allineare la Francia all'orientamento in atto da tempo in diversi Paesi occidentali, per sostituire l'attuale famiglia e la riproduzione naturale con individui consumatori di materiali e prodotti generativi forniti dall'industria e commercio della riproduzione artificiale. È infatti questo il settore attualmente in maggiore sviluppo in Occidente assieme a quello della produzione e commercio delle varie droghe (dagli stupefacenti agli oppiodi antidolorifici, alle sostanze psicoattive). È un altro aspetto della sostituzione dell'«homo consumans», l'uomo consumatore, all'«homo sentiens», l'uomo che prova sentimenti e affetti. La delibera del Comitato era stata preceduta da sondaggi martellanti condotti per quattro mesi dall'Ifop, l'istituto francese sull'opinione pubblica, per conto dell'Associazione famiglie omoparentali nei diversi dipartimenti francesi. I sondaggi hanno comunque continuato a presentare la contrarietà della maggioranza dei francesi alla Gpa, l'«utero in affitto», che quindi è stato per ora ancora bocciato anche dal Comitato etico. Il mondo Lgbt si ripromette tuttavia di riprendere la questione non appena possibile e lo stesso Macron sarebbe favorevole a estendere la Pma alla Gpa.Un progetto che era già sul tavolo nel 2013 con François Hollande e il suo Marriage pour tous, ed era poi stato fatto naufragare con forza dall'inaspettato successo delle Manif pour tous. Il cui fantasma multiforme e creativo inquieta ancora oggi i politici e burocrati francesi incaricati di completare il lavoro iniziato con il matrimonio per tutti. «Spero che questo dibattito non cada nell'isteria», ha dichiarato l'attuale ministro per la Salute Agnès Buzyn qualche giorno fa con una certa inquietudine. La Manif pour tous ha già detto che la dichiarazione del Comitato etico «non è affatto etica, ma politica», sconnessa dalla realtà e avrà risposte politiche. E, come è già accaduto nel passato, anche recente, potrebbero esserci sorprese (nello stesso Comitato etico, la delibera è passata solo a maggioranza, non all'unanimità come sarebbe auspicabile su questioni di questa portata). L'opposizione è molto trasversale. «Esistono i diritti dei bambini, ma non c'è nessun diritto ad avere un bambino», ha dichiarato più volte (ad esempio) anche Jean-Luc Mélenchon, del partito di sinistra La France insoumise. Un'opinione molto condivisa al di fuori di chi è impegnato a trasformare i materiali biologici in merce, e la generazione umana in mercato.
Il laboratorio della storica Moleria Locchi. Nel riquadro, Niccolò Ricci, ceo di Stefano Ricci
Il regista Stefano Sollima (Ansa)
Robert F.Kennedy Jr. durante l'udienza del 4 settembre al Senato degli Stati Uniti (Ansa)