2020-11-19
La fondazione «bancomat» rimborsava i tour politici del segretario al posto del Pd
Matteo Renzi (Samantha Zucchi/Insidefoto/Mondadori Portfolio via Getty Images)
Agli atti dell'indagine anche le fatture (saldate da Open) per le continue trasferte dell'allora primo cittadino di Firenze in occasione delle manifestazioni di partito.«Se dopo aver perso le primarie perdo anche la partita, la prossima volta lo sfiderò alla maratona o al calcio in costume». È il 9 febbraio 2013 e Matteo Renzi fa il simpatico a poche ore dal match Juventus-Fiorentina che seguirà poi all'Olimpico di Torino a fianco del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Prima della partita i due incontrano militanti ed elettori al mercato rionale del quartiere Borgo San Paolo. «Fidatevi di Bersani», dice Matteo che nei giorni successivi si sposterà poi a Varese per sostenere il candidato governatore della Lombardia, Umberto Ambrosoli. In quei primi mesi del 2013, infatti, Matteo era uno e trino. Sindaco di Firenze, militante del Pd di cui sarebbe diventato segretario a dicembre di quell'anno sfrattando proprio il povero Bersani, e - in gran segreto - aspirante presidente del Consiglio (lo diventerà un anno dopo, facendo stare «sereno» Enrico Letta). Succede così che il suo staff a Palazzo Vecchio e quello di Alberto Bianchi, presidente della fondazione Open, comincino a rimpallarsi le note spese. Dalle carte dell'inchiesta sulla fondazione Open spunta infatti una mail inviata dalla segretaria dello studio legale Bianchi alla segretaria del sindaco, Eleonora Chierichetti per chiederle lumi su una nota di credito intestata al Comune di Firenze ricevuta dalla Starhotel di Torino insieme a una fattura dello stesso importo intestata alla Fondazione. La Chierichetti poco dopo risponde: «Il sindaco ha pernottato a Torino lo scorso 9-10 febbraio 2013. Ho chiesto allo Starhotel che cambiassero l'intestazione della fattura, poiché il sindaco era in Lombardia per la campagna elettorale a sostegno del Pd e non come sindaco di Firenze. Perciò questa fattura è da saldare come fondazione», scrive la segretaria. Che fa riferimento a una fattura di 640,80 euro emessa dallo Starhotel Majestic di Torino. Dopo la nomina di Matteo Renzi alla carica di segretario nazionale del Partito democratico, avvenuta il 15 dicembre del 2013, la fondazione effettua pagamenti per l'acquisto di servizi in concomitanza di attività pertinenti al Partito democratico. Nell'inchiesta viene segnalato, in particolare, uno scambio di mail avvenuto tra fine 2013 e gennaio 2014. La vigilia di Natale l'albergo Starhotels Metropole di Roma manda a Maria Elena Poli, dello staff del sindaco, una fattura proforma relativa al «pernottamento del dottor Renzi dal 18 al 21 dicembre 2013». Che tre giorni dopo viene girata da Palazzo Vecchio alla segretaria di Bianchi specificando che si tratta «dell'ultimo pernottamento romano di Matteo» e aggiungendo che «tramite il nostro autista» invierà anche una busta con i rimborsi da fare a Matteo per una serie di trasferte vecchie (settembre/ottobre) relative al periodo in cui i pagamenti venivano effettuati ancora con la sua carta di credito anziché con quella della fondazione, e che mi risulterebbero ancora da rimborsare. Per ogni trasferta ci sono la nota spese e tutti i giustificativi. Per sicurezza fate comunque una verifica anche voi». Passa Capodanno e il 17 gennaio lo Starhotels Metropole Roma invia alla Poli, «come di consueto» la copia della fattura relativa al «pernottamento del dottor Renzi» del 16 gennaio. La Poli gira anche stavolta alla segretaria di Bianchi specificando che trattasi del «pernottamento a Roma in occasione della direzione nazionale del Pd e del successivo incontro con il presidente del Consiglio». Il 27 gennaio, stessa musica per un'altra fattura relativa alla soggiorno di Renzi nello stesso albergo avvenuto quattro giorni prima che viene girata da Palazzo vecchio allo studio di Bianchi. Su quest'ultimo scambio di mail la segretaria di Bianchi lascia un appunto scritto a mano per l'avvocato esprimendo perplessità: «Ma la Fondazione continua a pagare i pernottamenti del Sindaco? Non c'è la Segreteria del Pd?». Bianchi risponde, con un altro appunto manoscritto: «Paga qs (qualcosa, ndr), per il resto si vedrà». Agli atti dell'inchiesta vengono richiamate anche altre note spese, presentate tutte in data 21 dicembre 2013, riguardanti la partecipazione ad assemblee nazionali o a trasferte presso sedi del Partito democratico, di cui lo staff del Comune di Firenze chiede il rimborso alla Fondazione Open: si tratta in gran parte di biglietti ferroviari come l'«acquisto del biglietto di ritorno dall'Assemblea Nazionale-Milano-Firenze per 4 persone salottino»; o l'«acquisto biglietto treno Firenze-Milano per andata Assemblea Nazionale Partito Democratico. Renzi-Bellacci-Bonifazi-Boschi»; il «viaggio a Roma presso sede Pd»; la «Trasferta a Roma 22 novembre (riunione), 23-24 novembre (assemblea Nazionale Pd Ergife)»; con motivazione: «Assemblea nazionale Pd Milano 15 dicembre». Il lavoro della fondazione Open e delle Leopolde darà presto i suoi frutti: il 17 febbraio Matteo riceve da Napolitano l'incarico e annuncia una riforma al mese. Poi torna a Firenze dove fa, commuovendosi, il suo ultimo discorso da sindaco. Il 22 febbraio giura come presidente del Consiglio dando vita al governo Renzi.