Nelle carte Open Alberto Bianchi, Lorenzo Bini Smaghi, Marco Carrai, Davide Serra. È il 2014 e da Rignano, con pochi intimi, si studia la presa del Palazzo. Rai, partecipate, poltrone: è la scatola nera del Giglio magico.
Oltre a intercedere per le multinazionali del tabacco, l'attuale capo di gabinetto di Draghi era sull'agenda dei big delle autostrade. Per gli investigatori lui e Boschi hanno «contribuito» al varo di un emendamento
Il gruppo di social media spendeva oltre 2.000 euro al giorno per la propaganda: a pagare era Open. La collaboratrice del team smentisce l'ex premier sulla mail di Fabrizio Rondolino per il piano d'attacco al M5s.
Alberto Bianchi scatenato in chat con Luca Lotti contro il sindaco Dario Nardella per il licenziamento del familiare dalla guida del Maggio fiorentino: «Allora mi state prendendo per c...».
Dopo averci contattato a nome di Lelio Borgherese (Network Contacts), Aldo Torchiaro ha firmato sul «Riformista» un attacco alla «Verità» per l'inchiesta su Open. Alla faccia dell'etica.