2020-08-23
La finta privatizzazione di Enac: trucco a 5 stelle per gli esuberi Alitalia
La ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli con il presidente dell'Enac Nicola Zaccheo (Ansa)
I grillini vorrebbero che l'organismo di regolazione del traffico aereo diventasse ente pubblico economico. Una scelta al ribasso.Un emendamento del Movimento 5 stelle al decreto di agosto sulla trasformazione di Enac (ente nazionale per l'aviazione civile) in ente pubblico economico (Epe) sta rimbalzando da un mese in commissione trasporti. Lo scorso 11 agosto è stato cassato, ma sarà ripresentato lunedì e nel caso anche a settembre. I sindacati sono in stato di agitazione. Ma perché questa insistenza da parte dei grillini sul cambiamento dell'ente per l'aviazione civile? Il discorso è ampio e non riguarda solo il futuro dell'autorità sul trasporto pubblico aereo, ma anche quello di Alitalia, la nostra compagnia di bandiera che perde 100 milioni di euro al mese, prossima all'ennesimo salvataggio di Stato. A seguire il dossier per il partito di Beppe Grillo è la senatrice Giulia Lupo, ex hostess, convinta di poter spostare i futuri esuberi di Alitalia proprio dentro Enac, come personale qualificato. Del resto si calcola che con la nascita della nuova newco, se mai accadrà, potrebbero perdere il posto di lavoro circa 4.000 persone su 11.000. Il ministro del Mise, Stefano Patuanelli, ha smentito le indiscrezioni, ma la maggioranza giallorossa in sordina sta correndo ai ripari. E qui serve un inciso. L'ente che controlla la nostra aviazione civile è soggetto alle regole della pubblica amministrazione. Quindi, in teoria, ha le mani legate sulle assunzioni. È un vecchio problema dell'autorità di controllo che dispone solo di 800 risorse ma che, con un aumento del personale tecnico amministrativo, potrebbe ottimizzare il lavoro e sfruttare anche il tesoretto che ogni anno si presenta dopo la chiusura del bilancio. La carenza di personale in Enac fu affrontata anche dal governo di Matteo Renzi nel 2015, quando alcuni esuberi della pubblica amministrazione, in particolare da Poste e Motorizzazione civile, arrivarono nella sede di viale Castro Pretorio dopo appena tre giorni di corso di aggiornamento. Ora il problema si ripresenta. Ma questa volta il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha in mente una riforma organica dell'ente. Peccato che siano numerosi i dubbi sulla trasformazione dell'Enac in Epe, anche perché nonostante la necessità di autonomia c'è il rischio che a perderne sia la terzietà. Ma il presidente Nicola Zaccheo è stato scelto proprio da Conte, all'epoca l'ex ministro Danilo Toninelli subì l'ordine del presidente del Consiglio, e insieme con l'avvocato dello Stato e ex direttore generale, Pierluigi Di Palma, stanno portando avanti da mesi il progetto. Di mezzo non c'è solo la ricollocazione di alcuni esuberi della nostra compagnia di bandiera, ma anche gli interessi di Zaccheo con le aziende spaziali perché oltre a essere presidente di Enac il professore pugliese è amministratore delegato di Sitael, azienda con sede a Bari specializzata nel settore aerospaziale, con certificazioni Nasa, impegnata nell'analisi di missione. Non a caso Enac vede con favore la creazione di uno spazioporto a Grazzanise. Rendere Enac un ente pubblico economico, insomma, permetterebbe al governo di avere maggiore spazio di manovra, risolvendo non poche questioni. Ma il problema è che i soldi dell'autorità dell'aviazione civile sono pubblici e la trasformazione non permetterebbe più un controllo diretto da parte della pubblica amministrazione. L'Unione europea, poi, impone che le autorità aeronautiche nazionali restino sotto il controllo dei governi. Per di più, l'alibi secondo cui le regole della pubblica amministrazione, ad esempio nelle assunzioni, non permetterebbe di adeguare l'organico non è del tutto vero. Anche perché di assunzioni negli ultimi anni ce ne sono state. Non solo. Si dimentica che un ente pubblico economico non avrebbe più capacità sanzionatoria. E si potrebbe incappare in infrazioni da parte dell'Europa. Quanto all'inserimento di personale Alitalia in Enac, se per gli amministrativi non sarebbe complesso, per i tecnici non si comprende come si possa rinunciare a nuovi ingegneri, già formati su nuove tecnologie, per il controllo dei prodotti aeronautici (come gli aerei) con piloti abituati a trovare le macchine volanti pronte e rifornite. Anche per questo motivo l'emendamento numero 44 presentato dai parlamentari 5 stelle Lupo e Agostino Santillo («Al fine di migliorare i saldi di finanza pubblica e di razionalizzare e potenziare le attività volte a garantire lo sviluppo del settore del trasporto aereo nel rispetto dei livelli di sicurezza stabiliti dalle norme internazionali che regolamentano il settore l'Ente nazionale dell'aviazione civile Enac è trasformato a decorrere dal 1º gennaio 2021 in ente pubblico economico») è stato bocciato. Tanto che il presidente delle commissioni riunite Trasporti e affari Costituzionali, Mauro Coltorti, ha dovuto rilevare come siano «state dichiarate improponibili tutte le proposte che interessano ambiti differenti da quelli oggetto del decreto legge». In sostanza l'operazione sa di ennesimo livellamento al ribasso per un Ente che invece ha responsabilità enormi in materia di sicurezza aerea.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità