2023-04-25
«Dai vestiti alla casa, la filosofia è la stessa»
Philipp Plein (Getty Images)
Lo stilista tedesco Philipp Plein: «Il brand è riuscito a imporre un proprio universo estetico che coniuga tendenze e lusso, senza compromessi. Chi condivide i nostri lavori ora potrà avere uno stile di vita unitario e coordinato, che arriva fino all’orologeria e all’arredamento». Philipp Plein, imprenditore di Monaco di Baviera più che convinto che il futuro sia nel Metaverso, ha sempre guardato avanti, tanto che sono già ben 25 anni che il suo brand ha allargato gli orizzonti verso l’arredamento e la decorazione d’interni. «È un settore che rappresenta una parte integrante dell’universo Philipp Plein», spiega alla Verità.Da dove trae ispirazione per le nuove collezioni?«In questi anni il marchio Philipp Plein è riuscito a sviluppare e a imporre un proprio universo estetico estremamente originale, distintivo e riconoscibile, cercando di coniugare le principali tendenze e il massimo livello di lusso ed esclusività di finiture, lavorazioni e materiali».In pratica?«Questo universo rappresenta l’humus a cui attinge anche la collezione casa, per declinare i codici Plein in collezioni d’arredamento e oggettistica improntate a un lusso senza compromessi e sempre fedeli all’iconografia del mio marchio: dall’esagono alle PP specchiate, dalle finiture animalier alle grafiche ricche e lussureggianti, dai cristalli alle borchie». Modernità e artigianato come possono stare insieme?«Tutta la storia del nostro marchio mira a personificare questo connubio. Da sempre le nostre collezioni sono ricche di lavorazioni elaborate necessariamente manuali e a elevato contenuto di artigianalità. Ciò tuttavia non ha impedito al marchio di imporsi come grande innovatore nella moda. Questa filosofia ci accompagna anche nella collezione casa, nella quale abbiamo introdotto pezzi come il divano “Sofa Icon”, in edizione limitata, ricoperto da una pioggia di pietre scintillanti. O il divano “Sofa Rockstud”, incorniciato e caratterizzato da un caratteristico motivo a borchia».I materiali utilizzati?«La collezione home è impreziosita dai materiali più prestigiosi dell’industria dell’arredamento, dall’ottone al marmo al cristallo e caratterizzata da lavorazioni particolarissime, come l’incisione di scritte, slogan e messaggi nei piani di marmo dei tavoli, o la rete in ottone che trasforma un elegante tavolo da pranzo in marmo e ottone nel più prestigioso tavolo da ping pong che si sia mai visto».Super lusso e opulenza sono alla base, a chi è destinata questa collezione?«La collezione casa PP è destinata a un esclusivo pubblico di consumatori high spender che non intendono scendere a compromessi quanto a lusso, esclusività e stile dei loro luoghi di abitazione e lavoro. Ovviamente tale pubblico include le tante donne e uomini che vestono PP, ma stiamo osservando che la linea casa rappresenta anche uno strumento per avvicinarsi a nuovi mercati e a nuovi clienti».Al nostro dialogo partecipa anche Carmine Rotondaro, business advisor del brand.CR: «Riponiamo grandi speranze anche nel mercato contract che riteniamo avrà un impulso dall’apertura del primo hotel Philipp Plein al mondo, prevista per la seconda metà di quest’anno proprio a Milano, nello storico palazzo Melzi d’Eril in via Manin. Con un boutique hotel, un beach club, tre diversi formati di ristorazione e un locale notturno, questo importante progetto consentirà a una grande quantità di clienti e avventori di immergersi nello stile della decorazione d’interni PP e sono sicuro che ispirerà molti per la decorazione dei propri luoghi di vita e per la realizzazione di progetti analoghi in altre città del mondo».Come nasce questa collezione?CR: «È il risultato di una collaborazione riuscita con il gruppo olandese Eichholtz, a cui è stato concesso in licenza il marchio Philipp Plein per la classe merceologica dell’arredamento e dell’oggettistica. Eichholtz è un’azienda che ci ha convinto per il suo dinamismo, per la sua esperienza di svariati decenni e per la spinta commerciale che l’ha sempre caratterizzata e che le è stata tradizionalmente impressa dal suo fondatore, Theo Eichholtz».Design e alta manifattura finiscono anche nei nuovi orologi, come gli ultimissimi Crypto King e Crypto Queen.PP: «La moda, l’orologeria e la decorazione d’interni sono declinazioni di uno stile di vita unitario e coordinato. La donna e l’uomo PP condividono dei valori di prestigio, esclusività, stile e gioia di vivere che non si limitano a uno specifico settore, ma che necessariamente coinvolgono la maniera in cui si vestono, viaggiano, segnano il tempo, decorano la propria casa e il proprio ufficio, ma anche la maniera in cui si profumano, fanno sport, vestono i propri figli e scelgono i propri occhiali, da vista e da sole. Con il grande aiuto di Carmine Rotondaro siamo riusciti a estendere i codici dello stile PP a un’ampia serie di categorie, al fine di proporre ai nostri clienti una vera e propria offerta “olistica”». Quanti negozi nel mondo?CR: «A oggi il marchio è distribuito in oltre 100 boutique monomarca, fra quelle gestite in diretta e quelle concesse in licenza a terzi. Le varie licenze avviate negli ultimi anni ci hanno dato la possibilità di aumentare in misura rilevante la distribuzione multimarca del marchio, che oggi risulta presente in circa 10.000 punti vendita, con l’evidente conseguenza di accrescerne l’esposizione e di consolidare il brand equity».
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