2020-12-19
Arcuri continua a combinare guai
La società cinese Luokai trade ha incassato 634 milioni di euro per le mascherine. Il sito rimanda a una impresa specializzata in valvole industriali.Il mascherina-gate oggi giorno si arricchisce di un nuovo gustoso capitolo. L'ultimo lo ha scritto la trasmissione di Retequattro Fuori dal coro condotta da Mario Giordano che ha scoperto che la società cinese Luokai trade che ha fornito al commissario straordinario Domenico Arcuri 571 milioni di mascherine, è nata cinque giorni prima della firma dei contratti. Ma soprattutto sarebbe, come vedremo, in qualche modo riconducibile a un'imprenditrice cinese radicata in Italia, la trentanovenne Qiuhe Pan, titolare a Settimo Milanese della Athena engineering. La domanda che sorge spontanea è quindi la seguente: perché i cinesi hanno pagato 63,5 milioni di provvigioni ai due intermediari italiani e a uno ecuadoriano se quella che sembra quantomeno una loro stretta collaboratrice vive e lavora in Italia? Infatti i nostri connazionali si sono limitati a mettere in contatto le aziende straniere con Arcuri e a ingaggiare per il trasporto la compagnia aerea israeliana El Al, consentendo, a giudizio di uno dei mediatori, un sostanzioso risparmio rispetto ai prezzi offerti dall'Alitalia per i propri cargo. La Luokai trade co. Limited di Wenzhou ha fornito 121.617.647 di mascherine Ffp3, al prezzo di 3,4 euro l'una, e 450 milioni di chirurgiche al prezzo di 0,49 euro ciascuna. Alla fine la ditta, nata il 10 aprile, ha incassato 634 milioni di euro, praticamente l'esatta metà dell'importo totale dell'affare negoziato dall'ingegnere aerospaziale Andrea Vincenzo Tommasi, dal giornalista Mario Benotti e dal piccolo imprenditore ecuadoriano Jorge Solis. Nessuna delle loro ditte si era mai occupata di dispositivi di protezione medica, mentre gli ultimi fatturati delle aziende vanno dai 1,8 milioni della Sunsky di Tommasi ai 72.000 della Microproducts di Benotti ai 5.000 (nel 2018) della Guernica di Solis. Ma adesso, secondo la Procura di Roma, questi tre imprenditori, indagati per traffico illecito di influenze, sarebbero diventati milionari «sfruttando le relazioni personali» di Benotti con Arcuri. Praticamente senza aver dovuto affrontare spese. Benotti, come abbiamo raccontato ieri, ha riferito in tv di essere stato contattato direttamente da Arcuri, che evidentemente considerava questo caporedattore Rai in aspettativa non retribuita e con un passato di collaboratore di tre ministri Pd, l'uomo giusto per risolvere il problema delle mascherine in Italia. Ecco che allora, come alla Fiera dell'Est di Angelo Braduardi venne Benotti che chiamò Tommasi che contattò i cinesi e per 1,25 miliardi di euro Arcuri 801 milioni di mascherine comprò.Fuori dal coro ha recuperato in esclusiva la visura camerale della Luokai e ha scoperto che questa è stata fondata il 10 aprile scorso e che risulta controllata dalla Zhejiang Hongfa import and export co. Limited, titolare del 100 per cento delle quote (capitale sociale pari a 125.000 euro). Anche il sito Internet della Luokai è stato inaugurato il 10 aprile e mostra una fabbrica in piena attività con numerosi operai intenti a costruire mascherine. «Luokai è il tuo miglior partner per l'acquisto di forniture mediche in Cina» si legge. Nel titolo della pagina Web, però, si trova il riferimento a un'altra ditta, la Prince international trade co. Limited di Shanghai, società produttrice non di mascherine, ma di valvole industriali. Sul sito di una sola pagina vengono indicati tre rappresentanti del marchio: la Lcm Italia Spa, la ValenTech e la Athena engineering, tre aziende italiane. Non sono indicati altri agenti esteri, come se gli affari dell'azienda fossero soprattutto con il nostro Paese. L'inchiesta di Fuori dal coro riserva un'altra sorpresa: sia la Athena che la Prince hanno lo stesso azionista di maggioranza Pan, originaria di Wenzhou, che possiede il 70 per cento di entrambe. La Pan è la rappresentante legale della Athena che nel 2019 ha dichiarato un fatturato di circa 434.000 euro con 28.000 euro di utili. Nel 2018 invece il volume di affari era stato di 184.000 euro e aveva registrato 6.500 euro di perdite. La donna attualmente risulta residente in un palazzone un po' malandato della periferia di Roma. Socia per il 30 per cento della Pan nella Athena (capitale sociale di 10.000 euro) è la quarantaquattrenne connazionale Su Zheng Feng. Negli ultimi anni la signora ha incassato modesti guadagni (circa 600 euro lordi al mese), lavorando per diverse ditte di Castiglione delle Stiviere (Mantova). La Athena ha sede nella zona industriale di Settimo Milanese, in un anonimo fabbricato bianco. Ieri mattina le finestre al piano terra erano aperte, mentre nel pomeriggio era tutto chiuso. I dirimpettai non ricordano di aver visto personale cinese entrare e uscire dalla ditta. L'azienda dista 25 chilometri dalla Sunsky Srl che ufficialmente ha tenuto i contatti con le aziende di Wenzhou. Nella vicenda delle mascherine ogni volta che si scava un po' spunta una sorpresa. E per questo conviene continuare a investigare.