2019-12-23
«Oggi la democrazia è sospesa (e Mattarella tace)»
Il leader della Lega Matteo Salvini: «Parlamento imbavagliato sulla manovra. Mattarella ci ricorda che esso è fondamentale per far nascere i governi. Ma ora che viene espropriato...»Senatore Salvini il congresso della Lega è stato più un passaggio emotivo o amministrativo?«È stato un passaggio doveroso».Si cancella il passato?«No, non si cancella nulla. Ma si guarda al futuro. Si va avanti».Ma c'era anche una questione pratica, quella legata ai 49 milioni…«Sì, c'era una questione pratica perché la Lega è l'unico partito europeo sotto sequestro per iniziativa della magistratura».Si vanta del record?«C'è stato un solo precedente dal dopoguerra a oggi».Mi pare di ricordare in Turchia.«Sì, in Turchia. Un partito bloccato e sotto sequestro. Non mi sembra che deponga a favore della democrazia italiana».L'abbraccio con Bossi?«Io gli porto eterna riconoscenza perché lui ci ha svegliati. Se poi lui ritiene che la Lega debba occuparsi solo di un pezzo di Paese, beh, questa non è la mia idea…».Uno strappo?«No, lui c'era. E si è espresso a favore. Il nuovo statuto è stato approvato all'unanimità. E a me va bene così».Lei è entrato al congresso con un presepe. Sempre evviva il presepe. Però questo è un Natale un po' amaro…«Sì, sottotono. Preoccupazione, luci spente. Come se il grigiore a livello governativo si riflettesse sul Paese. Ma è pur sempre Natale. La festa della nascita di Gesù».Non lo dica. Lo sa che non è politicamente corretto, magari qualcuno si offende…«Eh lo so. Solo stamattina mi sono arrivate segnalazioni da quattro scuole di genitori che si lamentavano dell'abolizione del Natale a scuola. Niente presepe, niente recite. Una follia assoluta».Se tornasse al governo la farebbe una circolare a tutte le scuole per celebrare come si conviene il Natale?«Certo. Dove governiamo, infatti, lo facciamo già. Per quel che mi riguarda in ogni scuola, in ogni asilo, in ogni casa di riposo dovrebbe esserci il presepe…».Per lei però il regalo di Natale è stata un'altra inchiesta per sequestro di persona. Ha paura?«No, non ho paura. Sono arrabbiato. Ma non per il mio destino personale». E per cosa?«Perché non sarebbe un processo a me. Sarebbe un processo a milioni di italiani che sostengono la bontà del nostro operato, la chiusura dei porti e la difesa dei confini. Questi giudici non ce l'hanno con me. Ce l'hanno con gli italiani». Al congresso ha chiesto a tutti di autodenunciarsi.«Sì, il processo sarà una festa». Una festa?«Gli avvocati mi sconsigliano, ma io sono testone per cui lo dico: voglio vedere in faccia chi mi condanna a dieci anni di carcere perché ho fatto il mio mestiere. Sono proprio curioso». Quindi dice che vuole andare a processo?«Quindi dico che sono curioso. Possibile che a Catania non abbiano reati seri e veri di cui occuparsi che non Salvini sequestratore?».Il processo glielo può evitare il voto in Commissione del prossimo 20 gennaio. I renziani potrebbero essere decisivi. Vuole mandare loro un messaggio?«Mando un messaggio ai senatori in generale: prima di giudicare, leggano. Non si vota per dire se Salvini è simpatico o antipatico. Si vota per dire se Salvini ha agito nell'interesse del Paese o no». E lei pensa che questo sia fuori discussione.«Bloccare gli sbarchi era e sarà sempre un atto compiuto nell'interesse del Paese. Quindi anche uno del Pd o uno dei 5 stelle, anche uno a cui sto antipatico, non può votare diversamente».Lo sa che non succederà.«Allora vuol dire che è un voto politico. L'ennesima prova che chi perde le elezioni prova a vincerle in tribunale. Come fanno i democratici con Trump negli Stati Uniti».Non sempre combattere gli avversari politici in tribunale porta bene. Anzi, a volte è un vero e proprio boomerang.«Assolutamente sì. Chiedere un aiutino al giudice per arginare avversario è la cosa più antidemocratica che ci sia. Però i senatori italiani votino pure come credono. Io sono curioso».Lei sarà curioso. Ma in caso di processo e di condanna potrebbe scattare la Severino e lei rischierebbe di essere escluso dalla vita politica.«È l'unica cosa che stiamo seguendo con attenzione. Ragioniamo per assurdo: la giunta dice che devo essere processato, il Senato pure, vado a processo, trovo il giudice che mi considera più pericoloso di uno stupratore o di uno spacciatore (la pena prevista per il reato che mi contestano è superiore a quella per stupro, rapina e spaccio di droga)…»Che cosa succede in questo caso?«In questo caso stiamo valutando con gli avvocati se io corra il rischio dell'espulsione dalla vita politica in generale».Lo sa che quel rischio lo corre.«Beh, ma allora ci sarebbe un milione di persone pronte a raccogliere il mio testimone. Possono far fuori Salvini, ma dopo Salvini ce ne sono altri cento».Lei dice che sarebbe la stessa cosa?«Io dico che il centrodestra in passato ha sbagliato a non andare fino in fondo sulla via di una equilibrata, seria e sana riforma della giustizia».Glielo spiega lei ai magistrati?«L'errore è stato proprio quello: volerla fare contro i magistrati e non con loro. O, almeno, con la stragrande maggioranza dei magistrati che sono liberi, isolando i pochi che fanno politica, fra cui…». Fra cui?«Fra cui anche il presidente di quell'assise che dice che io sono un sequestratore».Come giudica il comportamento di Conte, Di Maio e Bonafede che durante il caso Gregoretti stavano al governo con lei e che ora la vogliono far processare?«Squallido. Sono personcine piccole. E comunque negli atti saremo in grado di dimostrare che la scelta fu condivisa, nell'interesse del Paese».Se lo sarebbe aspettato da loro?«Fino a qualche mese fa avrei detto di no. Ma dopo l'abbraccio del Pd sì. Chi tradisce i suoi ideali può tradire chiunque».Si sente tradito?«Nella storia i Giuda non vanno lontanissimi».Tutti parlano della spallata al governo. Ma come è questa spallata che io non l'ho capito.«Ma che spallata?».Lo scrivono i giornali«Leggere i giornali, a parte la Verità e pochi altri, oggi è comico. Preferisco i quotidiani sportivi».Che pure con il Milan quest'anno non le danno tanta soddisfazione.«Ma pensi che i due (in teoria) principali quotidiani italiani (Corriere e Repubblica) l'altro giorno cercavano di spiegare questa teoria assurda…».Quale?«Che se uno dorme su un aereo e una tizia gli fa il dito medio e poi lo pubblica sui social, la colpa è di quello che dorme».Quindi niente spallata?«Ma no, la spallata la danno tutti gli italiani. Gliela dà il Paese. L'economia. Sento tanti imprenditori che vedono, ahinoi, un 2020 nero. L'Italia è ferma, non si può andare avanti nel nome dell'odio e delle sardine. Quanto può durare un governo che si basa soltanto sul “mi sta sulle scatole Salvini"?».Il prossimo anno ci saranno le elezioni politiche?«Il prossimo anno sarà quello in cui verrà rimessa al centro la democrazia. Oggi stiamo vivendo un momento di sospensione della democrazia».Sospensione della democrazia? Addirittura?«Sì. Con dei silenzi preoccupanti di chi dovrebbe controllare».Chi intende? Il presidente Mattarella?«La maggioranza sta portando avanti una manovra economica a colpi di fiducia, silenzi e decreti. Non è degno di una democrazia parlamentare. Il presidente Mattarella giustamente ricorda che la Costituzione prevede che i governi nascano in Parlamento, e poi però il Parlamento viene espropriato della possibilità di intervenire, di parlare, di correggere. Il Parlamento non può andare bene a giorni alterni».Quindi la sorprende il silenzio del Quirinale?«Non dico nulla. Non chiedo nulla. Però faremo ricorso in tutte le sedi del caso perché imbavagliare il Parlamento significa imbavagliare gli italiani». Messaggio recapitato. Anche sul Colle lo sentiranno.«Non puoi dire che il Parlamento va bene se dà la fiducia a Conte e non va bene se si tratta di parlare di tasse. Per questo sostengo che siamo in una sospensione di democrazia. La quale sospensione, però, non può durare a lungo».Quindi nel 2020 si vota.«Intanto si vota in otto regioni italiane. La metà del Paese. Spero che abbiano la stessa fortuna tutti gli italiani, ma non dipende solo da me».Per le regionali avete deciso le candidature?«Solo Emilia Romagna (Borgonzoni) e Calabria (Santelli). Il resto la valuteremo». Se tornerete al governo, cosa cambierà rispetto all'ultima volta (oltre che gli alleati)?«Cambierà che ci stiamo preparando bene. Abbiamo anche allacciato relazioni internazionali importanti». Quindi cambierà la politica estera.«Da quella di adesso senz'altro. Abbiamo una maggioranza che sbanda pericolosamente verso Pechino, verso l'Iran, verso Maduro. Ci sono al governo i tifosi della dittatura». E voi?«Noi vogliamo un'Italia stabilmente dalla parte della democrazia e della libertà».Giorgia Meloni sta crescendo. Teme la sua concorrenza?«No. Se gli alleati si rafforzano c'è solo da essere contenti. Vorrei che anche Forza Italia tornasse sopra al 10 per cento». Non teme che così diminuirà la Lega?«No. Io sogno una situazione in cui la Lega è al 30 per cento, Fratelli d'Italia al 10 e Forza Italia pure. E pure Toti dà il suo contributo. E le liste civiche. Più cresce l'area alternativa al Pd e meglio è».Che cosa pensa del movimento della Carfagna?«Chi è stato eletto con il centrodestra ha tutto il diritto di animare il dibattito se rimane nei confini del centrodestra».E lei ci rimane?«Spero non voglia portare acqua dall'altra parte».E che cosa pensa di quello che sta succedendo in Rai?«Non me ne occupo e non commento. Guardo solo i numeri».E che cosa le dicono i numeri?«Dicono che se da una parte si perdono spettatori e dall'altra si guadagnano, è perché qualcuno non fa servizio pubblico ma solo propaganda. E mi spiace che ci sia qualcuno pagato milioni di euro da tutti gli italiani per fare propaganda alla sinistra».Da ministro dell'Interno ha spesso messo in primo piano la necessità di battersi contro le mafie. Che effetto le fa questo dilagare della ndrangheta, anche al Nord?«La 'ndrangheta è la bestia peggiore. Quella che si è più infiltrata negli uffici pubblici e che ha meno pentiti». Però in Piemonte è stato arrestato un assessore del centrodestra, molto noto per altro, come Roberto Rosso.«Per questo noi della Lega cerchiamo di fare tanta attenzione. Come potrà immaginare, essendo il primo partito, c'è tanta gente che bussa alle porte… Per fortuna sappiamo dire molti no. Invece ci sono alcuni rappresentanti di partiti attualmente al governo che più di una volta hanno avuto a che fare con ambienti non particolarmente sani».Ho sentito dire che lei è uno di quelli che fa i regali di Natale all'ultimo minuto«Quest'anno mi sono portato un po' avanti. Ho già preso quello per i bimbi e per la fidanzata. Mi manca la sorella».Mamma e papà?«Li ho fatti con mia sorella. Metà per uno. Siamo andati sulla tecnologia».Alla Meloni glielo farebbe un regalo?«Gliel'ho fatto. Le ho regalato un quadro».Un quadro?«Quando è venuta da me per un vertice ha visto un quadro che le piaceva e gliel'ho regalato».E a Berlusconi?«Glielo vorrei fare. Ma è un po' difficile fare regali a Berlusconi. Che cosa si regala a uno che ha fatto tutto ed è il numero uno in tutto?».A Di Maio niente regalo?«A lui il regalo lo porta il 6 gennaio la signora a cavallo della scopa».Carbone?.«Assolutamente. La storia rimprovererà a lui e a Grillo il tradimento di un'idea che, piaccia o no, aveva smosso i cuori di milioni di italiani».E Conte?«Non lo considero. Di Maio, se non altro, rappresenta un movimento politico, dei voti li ha presi. Conte non è stato eletto nemmeno a livello condominiale». Renzi?«A lui auguro serenità. Perché gli avversari li voglio combattere con le idee e con la politica, non con le perquisizioni e le sentenze».Agli italiani che cosa vorrebbe regalare? «Una pace fiscale generale, giusta, doverosa, per chiudere tutte le cartelle esattoriali pendenti, liberare lavoratori e imprese, e far incassare lo Stato».Questa l'ho già sentita.«E allora gliene dico un'altra: un grande piano nazionale di abbattimento delle barriere architettoniche. Ogni Paese civile dovrebbe averne uno. Invece da noi nemmeno se ne parla».In effetti, il tema sembra scomparso dai radar della politica.«Hanno anche cancellato il ministero. Non è che il ministero risolva tutto. Però almeno è un punto di riferimento. E cancellarlo è stato un pessimo segnale». E a lei che cosa piacerebbe ricevere?«Quello che ho. E poi mi piacerebbe ricevere in dono la possibilità di fare qualcosa di più per gli italiani». Forse questo dono non arriva a Natale. Bisognerà aspettare un po'…«Qualunque sia il momento ci faremo trovare pronti».