2021-05-26
La coppa Cenerentola del calcio in rosso
L'Uefa vara la Conference League con le squadre dei campionati continentali che si sono classificate al sesto e settimo posto. La «sorellina» di Champions ed Europa League servirà a raggranellare qualche soldo. Parteciperà pure la Roma di MourinhoHa il sembiante di uno di quei bei portapiante oblunghi, rampollati dalla fantasia mercantile dei designer alla moda quando guardano al futuro senza rinunciare a un pizzico di ostentazione retrò. Trentadue spine esagonali partono da un'estremità e si congiungono alla base lungo un percorso di 57 centimetri circa, il peso è di undici chili netti. La forma si propone di raffigurare lo slancio del pallone quando raggiunge la rete, il materiale utilizzato, fanno sapere gli artefici, è ottone spazzolato a mano con effetto acciaio galvanico opaco, commistione che suona altisonante all'orecchio di chi ascolta. È il trofeo della Uefa Conference League, neonato torneo continentale che si aggiunge alla regina delle coppe, la Champions League, e all'appetitosa ma un po' indigesta Europa League. In realtà, per formula e squadre coinvolte, dell'Europa League ricorda la sorellina un po' meno piacente. Potrà indurre negli appassionati di calcio due possibili reazioni: riempire l'immaginario coi fasti del passato, quando c'erano la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe, la Coppa Uefa, le squadre italiane dettavano legge, dal Parma di Nevio Scala all'Atalanta di Emiliano Mondonico, e spesso incidevano il loro nome sugli albi d'oro. Oppure far storcere loro il naso, soprattutto se la squadra del cuore dovesse rinunciare al riposo settimanale per giocarsi un turno all'ultimo sangue in qualche sperduta landa delle steppe. Nei fatti, la Conference League è il torneo a cui accederanno i club arrivati sesti o settimi nei rispettivi campionati nazionali, con l'aggiunta di altri, estromessi in itinere dai percorsi di Champions o di Europa League. Stiamo parlando dell'anti Superlega, dell'inclusività contro l'esclusività. Anziché circoscrivere il continente a una disfida per soli grandi blasoni, Aleksander Ceferin, plenipotenziario Uefa, decide di aggiungere un posto a tavola alle compagini tradizionalmente meno coinvolte, almeno una per ciascuna delle 55 federazioni iscritte. L'anno prossimo, la rappresentante italiana in Conference League sarà la Roma di José Mourinho, che potrà togliersi lo sfizio di vincere un trofeo oggi assente dalla sua bacheca, oltre a rimpinguare le casse societarie con una decina o poco più milioni di euro, eventuali sponsor, punti extra nel ranking. I giallorossi esordiranno il 19 agosto nei playoff per accedere ai gironi e, posto che riescano a qualificarsi, lungo il percorso potrebbero imbattersi nel Tottenham - ex squadra dello Special One -, nel Villareal, nel Rennes, nell'Anderlecht. Oltre agli altri contendenti dai nomi suggestivi, magari non sempre noti agli appassionati distratti. In tutto saranno 184 le società europee destinate a contendersi la vittoria, le teste di serie e i relativi percorsi saranno stabiliti sulla base del ranking. Tra queste, 46 arriveranno dalla Champions e dall'Europa League nel corso della stagione. Si parte l'8 luglio, data dell'andata del primo turno di qualificazione. Ci sarà poi una scrematura dei club che, per la fase a gironi, diventeranno 32, divisi in otto gironi da quattro: 17 provenienti dal percorso principale della Conference League, 5 squadre provenienti dai preliminari di Champions League e 10 eliminate agli spareggi di Europa League. Dopo i gironi ci sarà la fase a eliminazione diretta, con le prime otto classificate direttamente agli ottavi di finale, mentre le seconde classificate giocheranno un turno di spareggio contro le terze classificate dei gironi di Europa League. Le vincitrici raggiungeranno le altre tra le migliori sedici e poi la competizione proseguirà con i quarti di finale, le semifinali e la finale. Prima della fase a gironi, ci saranno tre turni di qualificazione e un turno di playoff destinati alle squadre giunte seste o settime nei campionati nazionali e uno uno per chi è stato eliminato dalle altre due competizioni continentali. Sembra complicato da raccontare all'apparenza, ma abituarsi non sarà difficile. Si gioca al giovedì, le fasce orarie varieranno dalle 18.45 alle 21. Già scelto il luogo della finale del 25 maggio 2022, anch'esso un inedito: è l'Arena Kombëtare di Tirana, in Albania. Inaugurata nel 2019, ha una capienza di 21.690 posti. «Vogliamo rendere le nostre competizioni davvero inclusive, dare a club e tifosi la possibilità di sognare e di competere per i trofei europei», ha spiegato Ceferin. «Questo è il motivo per cui abbiamo creato questa nuova manifestazione. Abbiamo 55 federazioni nazionali che compongono la Uefa, è importante dare ai club di quante più federazioni possibili l'occasione di prolungare le loro campagne europee». Tradotto: maggior spazio ai diritti televisivi, coinvolgimento a tutto tondo anche di quelle società non abbastanza competitive da giocarsi i primi posti nei campionati nazionali. Piccole fette di torta in più in un universo, quello del calcio, in crisi economica e alla ricerca di contromisure per risollevarsi dalle voragini di spesa. Gli investimenti però saranno inevitabili: allestire una rosa competitiva su più fronti è un costo. A meno che, come accaduto negli anni recenti alle italiane in Europa League, Inter a parte, non si rischi di finire impallinati già agli ottavi di finale.