2020-09-26
La consegna dei banchi rimane un miraggio
Da Nord a Sud slittano le distribuzioni già fissate dei monoposto, ma i presidi hanno smaltito i vecchi arredi su indicazione del Miur. Molti istituti rischiano di non poter aprire. Domani la scadenza per la pubblicazione dei contratti coi fornitori promessa da Domenico Arcuri.Annunciati sulla carta con tanto di cronoprogramma, i banchi monoposto, a lungo sbandierati dal ministro Lucia Azzolina, risultano in consegna, ma di fatto, in molte scuole, non arrivano. Al liceo scientifico statale Alfonso Gatto di Agropoli (Salerno), l'apertura della scuola, prevista per il 28 settembre, potrebbe slittare a data da destinarsi. Le aule, che ospitano 1.300, alunni sono completamente vuote perché i banchi biposto sono stati smaltiti. «Il Miur ci aveva informati dell'imminente consegna di 850 banchi monoposto, che sarebbe avvenuta tra il 14 e il 18 settembre», racconta il dirigente scolastico, Anna Vassallo. «Così, avevamo provveduto a liberare tutte le 39 aule». Il giorno 17, «una referente della Protezione civile», continua la preside, «ci ha comunicato che non sarebbe stata effettuata alcuna consegna, poiché la nota del ministero risultava errata». Anche la data della nuova consegna non è nota.Situazioni analoghe sarebbero presenti in tutta la Penisola, secondo Repubblica, nonostante il commissario Domenico Arcuri stia gestendo tutto direttamente con i presidi. A Taormina, Luigi Napoli, preside dell'istituto alberghiero, ha visto slittare a data da destinarsi la consegna di 700 monoposto. L'arrivo era previsto lo scorso venerdì, ma dei banchi nemmeno l'ombra. Anche in Veneto, dal provveditorato, che in base al cronoprogramma prevedeva il completamento dell'operazione per il 18 settembre, è arrivata la segnalazione di quattro mancate consegne. A Venezia, nell'istituto comprensivo, la preside, vista la data di arrivo confermata per il 14 settembre, ha mandato a rottamare i vecchi banchi, che invece non sono stati sostituiti. La notte prima della consegna ha ricevuto una mail che informava del posticipo. Situazioni simili si sono verificate al Mauriziano e al Marco Polo di Mestre. Qui, dei 700 banchi ordinati a luglio sono arrivati un centinaio di pezzi. Per gli altri sono annunciate le consegne, ma sulla data non c'è conferma. A Torino invece, Antonio De Nicola, preside dell'Istituto Bosso Monti, non avendo ricevuto i 180 banchi previsti, ne ha acquistati 20 con fondi interni. I banchi tanto attesi non sono pervenuti nemmeno all'istituto comprensivo Maddalena Bertani di Genova. I genitori, stanchi della promessa di consegna rinnovata di giorno in giorno, hanno chiamato l'azienda fornitrice che ha detto di non coprire più la zona. Situazione simile anche a Roma, all'istituto Montalcini, dove sei-sette studenti per classe non hanno il banco e, in una classe, quindici alunni scrivono appoggiandosi alle ginocchia. Se ci fosse qualche dubbio sull'attendibilità del cronoprogramma di Arcuri, basta segnalare che in molte scuole della Toscana, i dirigenti scolastici di Firenze, Siena, Lucca e Arezzo, hanno dovuto gestire, all'ultimo minuto, consegne anticipate via telefono. Un'eccezione, perché, nella maggioranza dei casi, il mancato passaggio del corriere non sarebbe stato annunciato in anticipo, ma piuttosto giustificato con una mail notturna. Ai dirigenti scolastici, l'Ufficio del commissario avrebbe scritto qualcosa del tipo: «Spiacenti, ma la spedizione è stata rimandata di una, o due settimane». «Ci risultano segnalazioni un po' da tutta Italia di varie disfunzioni», dice Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), che alla Verità conferma come la riapertura delle scuole sia stata difficoltosa soprattutto in Campania, dove la mancanza dei monoposto - ma non solo - ha fatto slittare l'inizio delle lezioni di diversi istituti. Sui social sono molte le immagini di studenti delle scuole di varie città che fanno lezione seduti per terra, usando le sedie come appoggio. «La questione da porre», osserva Giannelli, «è l'effettiva regolarità della consegna. Fino a quando c'è qualche vettore in ritardo», continua il presidente Anp, «considerando che la consegna riguarda molti banchi, qualche difficoltà è comprensibile». È evidente però che se «tale situazione è continua e sistematica», conclude Giannelli, «il commissario dovrebbe chiarire questa situazione, spiegare cosa intende fare». In effetti, è difficile che la consegna sia ultimata entro il 31 ottobre, la deadline indicata dallo stesso Arcuri, quando era apparso chiaro che non sarebbe stato possibile rispettare la scadenza dell'8 settembre, fissata dallo stesso ad di Invitalia in tv, nel mese di agosto. Secondo Giannelli, anzi, saremmo già indietro di 600.000 banchi.E a proposito di Arcuri, domani è il giorno della verità: dovranno essere pubblicati i contratti sottoscritti con le aziende fornitrici di monoposto. Già in una missiva al Sole 24 Ore del 27 agosto, infatti, il commissario spiegava che «i riferimenti contrattuali saranno pubblicati sul sito […] nei 30 giorni successivi alla loro sottoscrizione», come prevede la legge sulla trasparenza. Invitalia, raggiunta dalla Verità, aveva precisato che il calcolo del mese andava fatto partire proprio dal 27 agosto. Evidentemente, anche se il contratto con la Nexus (affidamento poi saltato) recava la data del 26, il perfezionamento dei i documenti con tutti gli aggiudicatari è del giorno dopo. Vedremo se la divulgazione degli atti chiarirà i tre misteri sui banchi. Primo, qual è, oltre alla Nexus di Ostia, la seconda azienda esclusa in seguito alle verifiche effettuate dalla struttura commissariale? Secondo, chi dovrebbe sopperire alle commesse venute meno? Parliamo di 400.000 banchi (180.000 dell'impresa laziale più altri 220.000 inizialmente richiesti alla società ignota), che dovrebbero essere fabbricati e consegnati a velocità superluminali. Terzo, quali sono le ditte straniere coinvolte nella fornitura? La Verità è riuscita a collegare alla portoghese Nautilus un lotto di monoposto scaricati alcuni giorni fa in una scuola di Coppito, vicino L'Aquila. Però, al momento, non è dato sapere quanti altri pezzi abbia prodotto la Nautilus, per quanti soldi, né, infine, chi siano gli altri soggetti esteri vincitori del bando. Restiamo in trepidante attesa.
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