2021-06-23
L'Italia perde anche la presidenza della nuova agenzia per lo spazio
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Il nostro Paese aveva la presidenza pro tempore di Gsa che gestisce il programma Galilelo. Ma per la nuova Euspa il numero uno sarà Vaclav Kobera, della Repubblica ceca. Ci siamo mossi come al solito in ritardo. Continuano i flop spaziali dell'Italia in Europa. E' passato un anno da quando la vecchia agenzia Gsa (The European Global Navigation Satellite Systems Agency) che si occupa del programma satellitare Galileo, con sede a Praga, si è trasformata in quella, molto più potente ed economicamente ricca, Euspa (European Union Agency for the Space Programme) nella stessa sede e con una struttura potenziata. Si tratta infatti della nuova agenzia dell'Unione europea che si occuperà di attività spaziali, sotto il direttore generale francese Thierry Breton che di fatto sminuisce il ruolo di Esa (agenzia spaziale europea, cercando di ridurla ad un'agenzia che esegue le attività decise politicamente dall'Europa e sotto l'ombrello di governance di Euspa.Visti i fallimenti degli ultimi anni, dal mancato incarico di direttore generale dell'Esa fino agli ultimi casi caratterizzati persino da targhe sbagliate, il duo Bruno Tabacci e Giorgio Saccoccia (delegato per lo spazio il primo, presidente Asi il secondo) avrebbe potuto muoversi per conquistare posizioni importanti nella nuova agenzia e dimostrare che l'Italia conta ancora qualcosa.Infatti durante tutto lo scorso anno in cui la vecchia struttura, a seguito dei riassetti europei stava transitando verso la sua nuova versione, l'italiano Alberto Tuozzi, dirigente Asi e vice presidente della Gsa, ha assicurato la presidenza pro-tempore. Logica e lungimiranza politica avrebbero suggerito che i responsabili del settore spazio si fossero attivati in tempo affinché proprio Tuozzi essere nominato presidente della nuova agenzia Euspa. E invece il 17 giugno, i rappresentanti degli stati membri della European Union Agency for the Space Programme, hanno eletto come presidente Vaclav Kobera, della Repubblica ceca, direttore del «Department of Intelligent Transport Systems, Space Activities and Research, Development and Innovation at the Ministry of Transport di Praga.Non a caso tutti i paesi, in primis Germania, Francia e Repubblica Ceca si sono mossi da più di un anno per mettere in piedi rapporti politici necessari a avere supporto nelle votazioni. L'Italia invece è stata del tutto assente e il Maeci (ministero affari internazionali e cooperazione), il cui ruolo sarebbe dovuto essere strategico, ha ricevuto una lettera con la richiesta di intervento firmata da Tabacci soltanto lo scorso mese, a maggio 2021.A conferma dell'irrilevanza, anche politica, del nostro paese, va ricordato che il membro ufficiale nel consiglio di amministrazione della Gsa è stato Costantino Fiorillo dirigente del ministero dei Trasporti che, nei tre anni di nomina, non ha mai partecipato a nessuna riunione anche perché non parla inglese.Talvolta come suo rappresentante, senza però diritto di voto, era stato inviato d il capitano di vascello Dario Sgobbi, distaccato al Mit dalla Marina e anche lui con competenze spaziali tali che la stessa Marina non ha mai richiesto il suo reintegro. Sgobbi, pur presente, ha spesso evitato di intervenire in quanto altrimenti sue uscite richiedevano necessarie e rapide correzioni da parte degli altri italiani, anche diplomatici, presenti alle riunioni.C'è da chiedersi se il duo Tabacci e Saccoccia abbia tempo di occuparsi di questioni che riguardano la collocazione e il peso internazionale dell'Italia nel settore spaziale, dopo i flop delle ultime settimane, vista invece la rapidità con la quale si sono occupati di indicare persone a loro vicine nei consigli di amministrazione delle società partecipate da Asi.Come mai chi dovrebbe verificare la loro azione, dal presidente Mario Draghi, titolare legale del settore spaziale, al ministro Cristina Messa, come responsabile del ministero vigilante, tacciono o sono assenti? Come vogliono intervenire nel comparto spaziale in Italia e in Europa?
(Ansa)
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