2024-11-12
«L'Amica Geniale» chiude il cerchio con la quarta e ultima stagione
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Dopo il clamore, il successo, dopo il plauso suscitato a livello internazionale, L'Amica Geniale, trasposizione televisiva dell'omonima tetralogia letteraria, è giunta al termine. Storia di una bambina perduta, adattamento dell'ultimo romanzo scritto da Elena Ferrante, mette fine alla saga, ai suoi milioni di telespettatori, alle proiezioni internazionali.La quarta stagione della serie televisiva, negli Stati Uniti, lo ha già fatto. ha fatto il proprio debutto e il pieno di elogi. In Italia, lo ha fatto ieri, lunedì 11 novembre, in prima serata su RaiUno. «È stata un'avventura enorme, una grande sfida», ha commentato la regista, Laura Bispuri, durante la conferenza stampa con cui questa quarta stagione è stata presentata ai media, nel corso della Festa del Cinema di Roma. «Avevo un grande rispetto, quasi ossequioso, verso le stagioni del passato, verso la costruzione che Saverio Costanzo (regista dei primi due capitoli e produttore di quest'ultimo, ndr) ha saputo darsi. Mi sentivo di dover entrare in punta di piedi da un lato, ma, al contempo, di non volerlo fare. Volevo portare del mio, sentivo forte la voglia di novità, dovuta anche al cambio del cast. Ho cercato, quindi, di muovermi nel tentativo di inseguire e abbracciare un'armonia costante, sempre, però, attraverso il mio stile, la mia sensibilità, il mio lavoro con gli attori, sempre al servizio della serie».Di una serie che racconta l'ultima fase di Lila e Lenù, il loro approdo alla vita adulta. L'Italia, sempre presente sullo sfondo con i suoi dissidi sociali, con la politica, l'evoluzione del costume, è quella degli anni Settanta. Elena, Lenù, ha il volto di Alba Rohrwacher. È cupa, per lo più, divisa tra il richiamo del cuore e il rimprovero della ragione. Sussurra il primo di scappare seguendo l'amore. Le urla la seconda di usare su di sé la volontà: un colpo di reni, soffocare il sentimento, turarsi il naso. Lenù, però, non cede. Non questa volta. Lo verbalizza, con sua madre prima che con se stessa. «Voglio bene ad un altro». E, in poche parole, si consuma la rivoluzione. Lenù lascia le figlie e il marito, segue Nino Sarratore (Fabrizio Gifuni) a Napoli, convinta che questo amore giovanile, un amore ritrovato, possa funzionare. Ma Lina, Lila per tutti, (Irene Maiorino) la insegue. Non c'è cambiamento, non c'è possibilità di redenzione. Nino, le dice, è rimasto il manipolatore di un tempo: scaltro, egoista. Lenù si sente persa. «Leggendo i romanzi della Ferrante, quello che rimane è la sua fortissima capacità di raccontare questi personaggi, queste relazioni, con una sincerità che ho cercato di fare mia. Ho cercato di avere un approccio vicino alla verità, lo stesso della scrittrice, cercando parimenti di legarmi al mio modo di guardare il mondo. È stato un lavoro capillare, giorno per giorno, un lavoro che ci ha costretti a ripartire da zero, portando nuovi attori dentro a personaggi che il pubblico, nelle tre stagioni passate, ha tanto amato», ha chiuso la Bispuri.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo in occasione del suo incontro con il premier greco Kyriakos Mitsotakis.