2023-09-28
La Wagner a Bakhmut. Kiev fa marketing e assolda Shevchenko
Volodymyr Zelensky e Andriy Shevchenko (Ansa)
Volodymyr Zelensky ha ingaggiato l’ex bomber come consigliere freelance. Miliziani di nuovo in campo. Il grano ucraino «invade» la Croazia.«La Wagner è tornata a Bakhmut». A quattro mesi dal ritiro e a 36 giorni di distanza dalla morte del loro capo Evgenij Prigozhin, circa 500 mercenari sono ricomparsi ieri nella città industriale situata nell’oblast di Donetsk, considerata dall’inizio del conflitto simbolo e baluardo della resistenza ucraina e teatro di feroci e sanguinose battaglie. A confermare la notizia è stata la Cnn attraverso delle informazioni fornite da alcuni soldati ucraini che avrebbero raccolto le prove nel corso di una missione condotta con i droni proprio nei pressi di Bakhmut: «Sì, anche Wagner è qui. Sono tornati. Hanno cambiato rapidamente i loro comandanti e sono tornati qui». Conferme sono giunte anche da Kiev, con il capo del servizio stampa del gruppo orientale delle forze armate, Ilya Yevlash, che in un intervento a Rbc-Ucraina ha ammesso: «Nei territori controllati dai russi nell’Est del Paese sono tornati alcuni combattenti del gruppo Wagner che stanno rinegoziando i contratti con il ministero della Difesa russo per tornare dalla Bielorussia in Ucraina». Un ritorno che però, stando a quanto dichiarato da Yevlash, al momento non desta preoccupazione nell’avanzare della controffensiva ucraina: «Per ora non rappresentano una minaccia significativa come prima, dal momento che il loro leader principale, Prigozhin, è morto. Queste persone sono effettivamente tra le più preparate nell’esercito russo, ma non diventeranno una minaccia significativa o un punto di svolta per Mosca». Anche il governo di Volodymyr Zelensky ha ridimensionato la portata del ritorno della Wagner, con un post lapidario sul profilo social «X» del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak: «Ricordate: la Wagner non esiste più. Si è conclusa con la liquidazione di Prigozhin e Utkin, il saccheggio della struttura da parte del gruppo Shoigu-Gerasimov e l’epurazione della leadership dell’organizzazione». Secondo il consigliere di Zelensky, si tratta di «ex militanti del gruppo terroristico che si sono sparpagliati in tutte le direzioni tra Africa, vita civile e criminale nelle regioni della Russia o un contratto con il ministero della Difesa, tappando il buco russo nella direzione di Bakhmut per un breve periodo».Dietro la recluta dei 500 miliziani appartenenti a una formazione di circa 8.000 mercenari che erano stati trasferiti nei campi in Bielorussia dopo il fallito tentativo di golpe di Prigozhin dello scorso 24 giugno, ci sarebbe Andrey Troshev, uno dei comandanti del Gruppo Wagner, uno dei pochi, se non l’unico, rimasto fedele a Vladimir Putin. Una mossa dalla quale gli altri vertici della milizia privata hanno immediatamente preso le distanze, precisando che i 500 mercenari che hanno accettato l’offerta del Cremlino per tornare a combattere nel Donbass non agiscono a nome del Gruppo e sono dei traditori.Intanto, sul campo di battaglia, mentre Zelensky scrive su Telegram che le forze ucraine stanno avanzando in direzione di Donetsk, il capo dell’autoproclamata repubblica popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha riferito che l’esercito russo è riuscito a bloccare un attacco ucraino sul fronte meridionale di Bakhmut e ha consolidato le proprie posizioni su quello settentrionale. Sempre a Sud di Bakhmut, invece, sarebbero stati liberati dalle forze ucraine i due villaggi distrutti di Andriivka e Klishchiivka, come ha affermato lo stesso Podolyak, secondo cui la notizia del ritorno della Wagner «serve soltanto a creare un effetto mediatico con lo scopo di oscurare la notizia della liberazione dei due villaggi e dell’annientamento delle principali formazioni russe nell’area».Effetto mediatico che sicuramente ha avuto la notizia, annunciata con un decreto presidenziale, della nomina di Andriy Shevchenko come consigliere freelance di Zelensky. Il campione ex Milan, pallone d’oro nel 2004, impegnato in questi giorni nella Ryder Cup in corso a Roma per partecipare l’All star match di golf, ha detto: «Sarò sempre più impegnato finché la guerra durerà. Devo fare di tutto affinché la gente ci sostenga. Cercherò di promuovere il mio Paese attraverso il calcio». Dunque un ruolo di marketing che possa contribuire, grazie alla notorietà di Sheva, a migliorare l’immagine dell’Ucraina all’estero.Dall’estero, intanto, se dalla Bulgaria arriva la notizia del «sostegno» di Sofia nella fornitura a Kiev di missili difettosi risalenti al periodo sovietico, nei Paesi dell’Est Europa si sommano i malumori per quel che riguarda la questione del grano. Dopo l’Ungheria, con il premier Viktor Orbán che ha accusato l’Ue di aver ingannato il suo Paese sull’importazione di cereali dall’Ucraina che, anziché essere portati in Africa, vengono venduti in Ungheria a prezzi inferiori, e dopo le proteste in Polonia, Slovenia e Slovacchia, ieri anche gli agricoltori croati hanno alzato la voce denunciando che il mercato locale è fortemente condizionato dal grano e dalla farina proveniente in grande quantità dall’Ucraina. Per ora Zagabria non dovrebbe unirsi ai Paesi che hanno imposto limitazioni all’import di grano dall’Ucraina, ma la situazione resta da monitorare.
«Murdaugh: Morte in famiglia» (Disney+)
In Murdaugh: Morte in famiglia, Patricia Arquette guida il racconto di una saga reale di potere e tragedia. La serie Disney+ ricostruisce il crollo della famiglia che per generazioni ha dominato la giustizia nel Sud Carolina, fino all’omicidio e al processo mediatico.