2025-06-16
Kennedy vara la rivoluzione Basta conflitti d’interessi, no a vaccini senza studi seri
Il segretario Usa archivia l’approccio dello stesso farmaco (e dosi) per tutti: un cambio di paradigma che avrà conseguenze pure in Ue. Con Milei pensa a una Oms alternativa. Uno dei massimi epidemiologi mondiali John Ioannidis: «Dobbiamo offrire alle persone analisi migliori e più approfondite anche per far rientrare l’esitazione alle punture, causata dalle disposizioni irrazionali adottate durante il Covid. Manteniamo separate scienza e politica».Lo speciale contiene due articoli.Prima di essere eletti, Donald J. Trump e Robert F. Kennedy avevano promesso di «rendere l’America di nuovo sana». Ma la rivoluzione che hanno avviato, espugnando le casematte del potere scientifico attraverso la sostituzione della classe dirigente che le ha occupate per trent’anni, non avrà conseguenze soltanto negli Stati Uniti. Gli Usa sono leader a livello mondiale nella ricerca scientifica, in gran parte grazie agli ingenti investimenti che superano di gran lunga quelli degli altri Paesi (soltanto il Nih, ex feudo di Francis Collins ed Anthony Fauci, distribuisce ogni anno oltre 45 miliardi di dollari in sovvenzioni e sub-grants), all’eccellenza delle istituzioni di ricerca (basti pensare ad Harvard, Stanford e al Mit) e alla presenza di molti hub farmaceutici, con aziende leader come Eli Lilly, Johnson & Johnson, Merck, AbbVie, Pfizer e Amgen. La rivoluzione annunciata dal presidente Usa e dal suo ministro si concentra su una nuova filosofia di salute «paziente-centrica» che mette al centro l’individuo anziché il farmaco e che abbandona l’approccio «one fits to all», ossia la somministrazione dello stesso farmaco, nelle stesse dosi, per tutti; un criterio che ha conosciuto la sua espressione più nociva in pandemia, con la somministrazione di massa dello stesso «vaccino» a uomini e donne, sani e malati, dai 16 ai 100 anni. Sarà un’opera titanica: a ogni decreto di Trump, a ogni comunicato di Kennedy, l’establishment trema. Non c’è giorno che il ministro non annunci cambiamenti e quello più importante riguarda le autorizzazioni alla commercializzazione dei farmaci che, ormai da troppi anni, gli enti regolatori concedono «in pilota automatico», ha osservato. Kennedy è partito dai vaccini e dall’arsenale a mRna, che in pandemia è diventato un asset, un’arma, uno strumento diplomatico. Arriveranno controlli più accurati, ha promesso, annunciando più studi controllati con placebo, che rappresentano il gold standard scientifico e costituiscono il metodo più affidabile per determinare la causalità degli eventi avversi. Si dava per scontato che gli studi già seguissero queste procedure e lo pensava anche la Cnn, che ha ingaggiato con Kennedy un’aspra discussione «debunkando», si fa per dire, le sue affermazioni. Kennedy ha replicato accusando la Cnn di essersi trasformata in una «spudorata propagandista di Big Pharma». «Oggi», ha spiegato, «un bambino americano può ricevere tra 69 e 92 vaccini di routine dal concepimento fino ai 18 anni, molti di più degli 11 consigliati nel 1986. La commissione vaccini dei Cdc ha raccomandato ognuna di queste dosi aggiuntive senza richiedere studi clinici controllati con placebo». Una «ostinata riluttanza» e «malvagia condotta» che ha spinto Kennedy a licenziare in tronco i 17 membri della commissione, suscitando reazioni isteriche: la pretesa dell’establishment è che i vaccini debbano continuare ad essere esentati dai test di controllo per poter rimanere commercialmente vitali, con l’obiettivo sfacciatamente dichiarato di tutelare l’industria farmaceutica. La popolazione? Mangino brioches. Nella nuova commissione ci sarà anche Robert Malone, l’inventore dei vaccini a mRna, oggi molto critico nei confronti dei «suoi» prodotti e dei danni che provocano al sistema immunitario, soprattutto ai bambini. È per questo motivo che i Cdc hanno adottato un’altra decisione storica revocando la raccomandazione di vaccinazione Covid per le donne in gravidanza sane e rimuovendola anche dal calendario vaccinale pediatrico Usa. Brusca frenata anche per le terapie geniche: «Sono promettenti ed è importante investire in cure all’avanguardia, ma urge cautela, trasparenza e un rigoroso controllo».Le riforme di Kennedy non si sono limitate ai vaccini: il segretario alla salute Usa ha incontrato il presidente argentino Javier Milei in merito al ritiro reciproco dei due Stati dall’Oms e ha proposto l’istituzione di un «sistema sanitario internazionale alternativo, basato su standard scientifici di eccellenza e libero da impulsi totalitari, corruzione e controllo politico»: ogni riferimento al secondo finanziatore dopo gli Stati Uniti, il privato Bill Gates, non è stato casuale.La rivoluzione di Kennedy ha toccato anche le linee guida dei trattamenti per la disforia di genere, solido terreno su cui ha proliferato il business delle cliniche per la transizione, particolarmente florido negli Usa: «Gli operatori non dovranno più fare affidamento su linee guida screditate che promuovono interventi pericolosi per bambini e adolescenti basandosi sull’ideologia anziché su prove scientifiche concrete», ha rilevato il ministro. Giro di vite anche sui protocolli alimentari, che orientano le mense scolastiche Usa. Kennedy ha accusato l’amministrazione guidata dall’ex presidente Joe Biden di aver fornito linee guida ispirate dall’industria, che hanno posto i cereali e lo zucchero al vertice della piramide alimentare. Alla base della rivoluzione sanitaria americana c’è la «crisi esistenziale di salute pubblica» in cui versano gli Stati Uniti: «Gli Usa spendono più soldi pro capite per l’assistenza sanitaria di qualsiasi altra nazione al mondo, eppure siamo i più malati. Le malattie croniche stanno aumentando vertiginosamente, non perché manchino i fondi ma perché le agenzie federali sono state catturate dalle industrie che dovrebbero regolamentare. È ora di porre fine alla corruzione e di far tornare l’America in salute», ha promesso Kennedy. Non è detto che ci riesca ma il terremoto che sta scatenando sul sistema, destabilizzandolo, avrà effetti importanti anche sulla salute pubblica degli europei e sui sistemi occidentali che, da decenni, si ispirano a quelli americani. Ad maiora.<div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/kennedy-vara-la-rivoluzione-2672377149.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="servono-prove-per-riconquistare-la-fiducia" data-post-id="2672377149" data-published-at="1750069163" data-use-pagination="False"> «Servono prove per riconquistare la fiducia» John Ioannidis è uno dei più autorevoli epidemiologi al mondo. Docente di epidemiologia e scienze biomediche a Stanford, in California, tiene corsi di salute pubblica. Pioniere della Ebm (medicina basata sull’evidenza), è stata una voce scettica durante la pandemia, soprattutto riguardo ai modelli matematici che hanno costituito la base scientifica dei lockdown senza riuscire a dimostrarne l’efficacia. Oggi, nel mezzo delle aspre polemiche in corso tra autorità sanitarie e vecchio establishment, il suo è uno sguardo perplesso, attento soprattutto a separare la scienza dalla politica. Robert Kennedy, Jay Bhattacharya (suo collega a Stanford) al Nih, Marty Makary e Vinay Prasad all’Fda. C’è una rivoluzione in atto nella salute pubblica americana. O sarebbe meglio chiamarla con il suo nome, guerra?«Bhattacharya, Prasad e Makary hanno credenziali scientifiche eccezionali e un’integrità morale indiscutibile, quindi spero che possano raggiungere grandi traguardi. L’unico caveat è che in passato tutti e tre sono stati pesantemente trascinati, da media e social media, in ciò che è stato un contesto tossico che purtroppo ha relegato gli scienziati in ghetti politici. Auspico che la leadership delle istituzioni scientifiche non sia oggi percepita come politicizzata».Le riviste mediche «corrotte» devono cambiare, altrimenti il Nih pubblicherà internamente, ha detto Kennedy. Lei già tanti anni fa parlò di una «epidemia di false evidenze»…«Penso che la letteratura scientifica debba migliorare soprattutto per propulsione interna. Le riviste scientifiche pubblicano molti studi fuorvianti, falsi e persino fraudolenti, ma imporre la pubblicazione di articoli su una rivista autorizzata dal Nih difficilmente cambierà le cose: consideri che ogni anno vengono pubblicati 7 milioni di papers».Trump ha attaccato duramente l’Oms, da cui gli Stati Uniti usciranno nel 2026… «Guardi, certamente diverse cose non funzionano dentro l'Oms, ma ci lavorano tanti eccellenti colleghi. C’è in gioco la salute pubblica globale, molte questioni sono cruciali: sarebbe positivo che tutti i Paesi contribuissero alla risoluzione dei problemi anziché creare antagonismi e persino inimicizia. Al tempo stesso, dovremmo lavorare con trasparenza e onestà per ammettere e porre rimedio alle disfunzioni dell’Oms».I Cdc hanno recentemente sospeso la raccomandazione di richiamo vaccinale Covid per gli adulti sani under 65, per le donne in gravidanza sane e per i bambini sani. Lei già nel 2021 diceva che l’obbligo di vaccinazione dei bambini non era necessario.«In linea di principio, penso che queste decisioni siano appropriate e più in linea con quanto già fatto in diversi Paesi europei. In futuro, dovremmo affidarci maggiormente a rigorosi studi randomizzati per identificare chi e se, in caso, potrebbe aver bisogno di questi booster».L’Fda ha sollecitato più studi clinici randomizzati e controllati. Qualcuno sostiene che questo nuovo approccio potrebbe incoraggiare l’esitazione vaccinale.«Io concordo con questo approccio. Anzi, le dirò di più: se applicato correttamente, potrebbe persino ridurre l’esitazione vaccinale».Le autorità sanitarie americane ritengono che il grande aumento di questa esitazione vaccinale sia dovuto alle forzature esercitate in pandemia. «L’esitazione vaccinale, soprattutto per i vaccini la cui efficacia è sufficientemente dimostrata e il cui profilo rischio-beneficio è fortemente favorevole, non è un dato positivo. Detto questo, le disposizioni relative al Covid sono state in gran parte irrazionali e probabilmente hanno danneggiato la fiducia di molte persone nella scienza e nella salute pubblica. Dovremmo riconquistare quella fiducia nel rispetto delle persone, nella dignità e fornendo prove più solide».Il segretario Kennedy ha più volte ribadito che l’America è un Paese che spende moltissimo per la ricerca, ma la popolazione è malata. In un’intervista alla Verità, Jay Batthacharya ha dichiarato che bisogna ricentrare il focus dei finanziamenti sulle reali esigenze sanitarie della popolazione: malattie croniche, obesità, diabete, malattie cardiache anziché infettive. Cosa ne pensa?«Credo sia giusto associare la ricerca, soprattutto quella applicata, all’incidenza delle malattie sulla popolazione. Allo stesso tempo, la ricerca di base, di solito, non ha esiti prestabiliti: non si può prevedere quali applicazioni, eventualmente, potrebbero emergere dall’esplorazione a tutto campo. Questa ricerca di base deve essere finanziata da enti pubblici e deve poter essere dirompente e ad alto rischio, senza necessariamente garantire che ci salvi da una particolare patologia, perché ciò è, per definizione, impossibile da prevedere con anticipo».Kennedy ritiene che si debbano approfondire anche gli studi sulle evidenze consolidate: evocando il vertiginoso aumento del tasso di autismo, ha manifestato l’intenzione di «non escludere» dalle indagini una possibile correlazione con le molte vaccinazioni cui i bambini americani sono sottoposti.«In effetti le prove scientifiche alla base di molti interventi medici adottati sono fragili e personalmente mi sembra giusto rafforzarle con studi migliori e più approfonditi, al riparo da conflitti d’interesse. Ritengo, tuttavia, che i vaccini infantili tradizionali contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mmr) abbiano prove piuttosto solide dei loro benefici e della loro assenza di correlazione con l’autismo. L’autismo è un grande problema, ma la ricerca dovrebbe concentrarsi su fattori che hanno più chances di essere utili».Perché non si vogliono approfondire le conoscenze su evidenze scientifiche già consolidate? Può essere pericoloso?«Con le migliaia di questioni ancora aperte, francamente non darei la priorità a nuove analisi su ciò che sembra già poggiare su prove solide».È corretto parlare di cambio di paradigma in America, dove al centro non c’è più il «protocollo», stabilito secondo le convenienze dell’industria farmaceutica, ma il paziente?«Beh, è importante garantire che la ricerca finanziata con fondi pubblici sia al servizio delle persone anziché di aziende a scopo di lucro. Ma non dimentichi che gran parte degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo, sia negli Usa sia in altri Paesi, è finanziata dall’industria. Di conseguenza, se la prima cosa da fare sarebbe quella di aumentare i finanziamenti pubblici, purtroppo quasi ovunque registriamo la tendenza opposta». Bhattacharya ha deciso di rivedere tutte le sovvenzioni concesse dal Nih, ma è stato attaccato dal personale dell’Istituto, che lo ha accusato di «compromettere la missione scientifica del Nih e mettere a rischio importanti collaborazioni internazionali». Bhattacharya ha respinto le critiche al mittente, affermando che è necessario che i finanziamenti, pagati con i soldi dei contribuenti americani, si basino su prove scientifiche e non su narrazioni ideologiche.«I cittadini e gli scienziati dovrebbero essere liberi di esprimere le proprie opinioni e di sfidare l’establishment. Questo vale anche in caso di dichiarazioni o lettere aperte firmate. Pur rispettando questo tipo di comunicazioni, ho detto e ribadito, sia prima sia durante la pandemia, che personalmente non intendo firmarle. Temo che alla fine promuovano visioni di parte e incoraggino la politicizzazione della scienza. Credo che le questioni scientifiche debbano essere discusse con cautela, con argomenti e soluzioni specifiche, proposte e testate attraverso prove imparziali. La scienza purtroppo è diventata un campo di battaglia politica e a farne le spese siamo tutti noi».
Nicolas Maduro e Hugo Chavez nel 2012. Maduro è stato ministro degli Esteri dal 2006 al 2013 (Ansa)
Un disegno che ricostruisce i 16 mulini in serie del sito industriale di Barbegal, nel Sud della Francia (Getty Images)
Situato a circa 8 km a nord di Arelate (odierna Arles), il sito archeologico di Barbegal ha riportato alla luce una fabbrica per la macinazione del grano che, secondo gli studiosi, era in grado di servire una popolazione di circa 25.000 persone. Ma la vera meraviglia è la tecnica applicata allo stabilimento, dove le macine erano mosse da 16 mulini ad acqua in serie. Il sito di Barbegal, costruito si ritiene attorno al 2° secolo dC, si trova ai piedi di una collina rocciosa piuttosto ripida, con un gradiente del 30% circa. Le grandi ruote erano disposte all’esterno degli edifici di fabbrica centrali, 8 per lato. Erano alimentate da due acquedotti che convergevano in un canale la cui portata era regolata da chiuse che permettevano di controllare il flusso idraulico.
Gli studi sui resti degli edifici, i cui muri perimetrali sono oggi ben visibili, hanno stabilito che l’impianto ha funzionato per almeno un secolo. La datazione è stata resa possibile dall’analisi dei resti delle ruote e dei canali di legno che portavano l’acqua alle pale. Anche questi ultimi erano stati perfettamente studiati, con la possibilità di regolarne l’inclinazione per ottimizzare la forza idraulica sulle ruote. La fabbrica era lunga 61 metri e larga 20, con una scala di passaggio tra un mulino e l’altro che la attraversava nel mezzo. Secondo le ipotesi a cui gli archeologi sono giunti studiando i resti dei mulini, il complesso di Barbegal avrebbe funzionato ciclicamente, con un’interruzione tra la fine dell’estate e l’autunno. Il fatto che questo periodo coincidesse con le partenze delle navi mercantili, ha fatto ritenere possibile che la produzione dei 16 mulini fosse dedicata alle derrate alimentari per i naviganti, che in quel periodo rifornivano le navi con scorte di pane a lunga conservazione per affrontare i lunghi mesi della navigazione commerciale.
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