2023-02-24
Jago, Banksy, TvBoy. Storie controcorrente in mostra a Bologna
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Mr Brainwash, Mona Linesa, 2009. Pop House Gallery
È la cornice rinascimentale di Palazzo Albergati a ospitare (sino al 7 maggio 2023) una nutrita raccolta di opere delle personalità più trasgressive, discusse e imitate del panorama artistico contemporaneo: Jago, Banksy,TvBoy. E di tutta quella generazione di «enfants terribles» che da loro hanno preso spunto e che, come loro, raccontano storie controcorrente.Banksy, forse il più conosciuto, anche se la sua identità resta misteriosa. Di lui si sa solo che è britannico (di Bristol, fino a prova contraria), che definisce fake le sue mostre, che riesce a distruggere i suoi quadri in corso d’asta (ha fatto il giro del mondo la notizia di una sua opera, «autoeliminatosi» poco dopo essere stata venduta a un’asta di Sotheby’s per una cifra astronomica ) e che le sue creazioni, quotatissime, compaiono (e scompaiono) sui muri di ogni angolo del mondo. Soprattutto dove ci sono guerre, ingiustizie, dolore e sofferenza.A Kiev per esempio, dove, qualche mese fa , lo street artist ha lasciato la sua firma sulle macerie di edifici bombardati, tracciando silhouette di bambini che giocano e danzano. Nonostante tutto. Nonostante l’orrore. E poi c’è Jago, talentuosissimo ed italianissimo, classe 1987, al secolo Jacopo Cardillo. Vero genio contemporaneo, si esprime soprattutto con la scultura, che sa rendere viva e di una modernità eccezionale, senza rinnegare la classicità. Michelangelo i primis: è a lui che si è ispirato per realizzare una delle sue opere più recenti, La Pietà, struggente rappresentazione di raccoglimento e dolore, che nulla ha perso del pathos michelangiolesco.Italiano anche TvBoy, pseudonimo di Salvatore Benintende, palermitano di nascita e milanese d’adozione (anche se da tempo vive a Barcellona), altro street artist di fama internazionale. I suoi modelli sono Warhol, Lichtenstein ed Haring (ma anche Botticelli, Leonardo e, come per Jago, Michelangelo) e i suoi murales, caustici, ironici e dissacranti, hanno subito la mannaia della censura: basti pensare alle sorti toccate al bacio tra Salvini e Di Maio e al Bergoglio Superman, entrambi scrostati dai muri di Roma...Tre artisti simili, pur nelle loro diversità, che fanno della loro arte uno strumento di denuncia e di lotta contro le ingiustizie, i soprusi, il razzismo, le differenze di genere, la violenza, il bullismo, il terrorismo, il consumismo portato all’eccesso, l’ipocrisia e il perbenismo; che parlano di covid edecologia in modo semplice e diretto, usando il disegno e il colore, la loro denuncia pacifica, una sorta di « Gandhi» dell’arte, anche se le loro opere, caustiche e satiriche, spesso sono un vero pugno nello stomaco. Ed è per questo che arrivano dritte dritte al cuore del grande pubblico, come frecce scagliate da un arco. A loro, che hanno sovvertito le regole dell’arte rifiutando di entrare a far parte di un sistema imbrigliato ed escludente, Bologna dedica una mostra importante, una tripla monografica che raccoglie le opere più significative di ciascuno: dalla Girl with Baloon a BombLove di Banksy; Apparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell’artista, come la coppia « modernizzata» che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all’aeroporto di Roma Fiumicino oppure il Gino Strada con il cartello «stop war» comparso una notte sui muri di Milano.A questi tre nuclei si uniscono poi molte opere di varie generazioni di artisti che da loro hanno preso ispirazione e spunto, o che, semplicemente, si inseriscono nel percorso «controcorrente» che li caratterizza: da Obey - in mostra con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barak Obama - a Mr. Brainwash (di cui, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), da Ravo e La ragazza con l’orecchino di perla a Laika e il suo celeberrimo Not this game fino a Pau con la sua serie delle Santa Suerte.Un’esposizione di grande impatto, che nelle sue quattro sezioni narra la storia per immagini della società contemporanea, riveduta, corretta e interpretata (o forse è meglo dire, re-interpretata) in una visione ultrapop da quegli artisti che spesso sostituiscono il pennello con le bombolette spray e le tele con i muri del mondo….
«The Iris Affair» (Sky Atlantic)
La nuova serie The Iris Affair, in onda su Sky Atlantic, intreccia azione e riflessione sul potere dell’Intelligenza Artificiale. Niamh Algar interpreta Iris Nixon, una programmatrice in fuga dopo aver scoperto i pericoli nascosti del suo stesso lavoro.