2024-07-15
Italia sesta esportatrice di merci al mondo
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Adolfo Urso (Imagoeconomica)
Il rapporto Ice 2023-2024 certifica l'export del nostro Paese tra i migliori al mondo.L'Italia scavalca la Corea del Sud e diventa sesta nella classifica dei maggiori esportatori di merci a livello globale. Questo è quanto emerge dal nuovo rapporto Ice 2023-2024 illustrato oggi a Roma e che, oltre ai dati del nostro Paese, mostra lo stato di salute dell'economia mondiale. Presenti il presidente dell'Agenzia Matteo Zoppas, il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso, il presidente Istat Francesco Maria Chelli e il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani. Il Pil nazionale nel 2023 ha registrato un tasso di crescita dello 0,9 per cento e si tratta di un incremento superiore a quello di Germania e Francia e a quello medio dell'Eurozona per il terzo anno consecutivo. Anche se l’Italia rappresenta il 2,2 per cento del Pil mondiale, su cinque macrocategorie ha una penetrazione di mercato maggiore al 5 per cento con picchi del 10 per cento per il vino. In termini di export di merci, l'Italia ha raggiunto quota 626 miliardi di euro, in linea con il 2022, ma con una crescita del 30,4 per cento rispetto al 2019, ovvero rispetto a un periodo precedente i lockdown e la guerra in Ucraina. Rispetto a undici anni fa, le vendite all'estero sono aumentate del 60,5 per cento, infatti nel 2012 il valore dell'export aveva raggiunto 390 miliardi di euro. Anche le esportazioni italiane di manufatti sono stabili rispetto al 2022 con 596 miliardi di euro. Questo però è dovuto a una contrazione dei volumi a fronte di un incremento dei prezzi. A livello di settori di maggiore successo, i macchinari si confermano come il primo settore di export per il nostro Paese, seguiti dai mezzi di trasporto e dall'agroalimentare. Per quanto riguarda i servizi, le esportazioni italiane sono aumentate di oltre il 12 per cento in euro rispetto al 2022 raggiungendo quota 137 miliardi di euro. I risultati sono stati accolti positivamente da Tajani, sostenendo che «i dati confermano quanto per l'economia italiana sia importante il sistema dell'esportazione che rappresenta quasi il 40 per cento del nostro Pil vale a dire che la ricchezza di ogni italiano è quasi per la metà dovuta ad essa». Anche Urso ha affermato che «il risultato è positivo perché dimostra come aumenta il valore del prodotto italiano che si colloca sempre più sull’alta gamma dell’economia mondiale».I mercati di sbocco si sono diversificati. Se la Germania era il principale partner commerciale per l'Italia, ora ha dovuto cedere il posto ad altri Paesi. Ciò deriva dalla recessione che ha colpito l'economia tedesca con un calo del Pil dello 0,3 per cento nel 2023. I principali mercati di sbocco extra UE per il made in Italy sono: gli Stati Uniti, la Cina, gli Emirati Arabi Uniti e l'Arabia Saudita. Per quanto riguarda il continente africano, il valore delle esportazioni italiane ha subito una riduzione rispetto al 2022 con un -4,3 per cento. Il ministro degli Esteri ha commentato che «dobbiamo avere una strategia per far sì che l'Africa diventi il nostro grande interlocutore». Allargando lo sguardo e prendendo in considerazione l'economia globale, l'andamento complessivo ha superato le aspettative. Infatti, il Pil mondiale ha registrato un aumento del 3,2 per cento. Invece, gli scambi internazionali hanno subito una riduzione del -0,6 per cento della quantità di merci esportate rispetto al 2022 e una contrazione del -4,6 per cento a causa del calo dei prezzi delle materie prime. A non favorire gli scambi internazionali, oltre alle guerre, sono state le crisi del canale di Panama e di Suez. Il cambiamento delle rotte da parte delle compagnie di navigazione a causa degli attacchi armati alle navi che attraversavano il Mar Rosso, ha provocato un aumento dei costi di trasporto e assicurativi.
Charlie Kirk (Getty Images)
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