Esplorare la penisola attraverso parchi, ville e castelli: un modo alternativo per entrare nelle maglie di una storia inserita in paesaggi che il resto del mondo ci invidia. Dalla Villa del Balbianello sulle sponde del lago di Como al Labirinto della Masone costruito nei pressi di Fontanellato, in provincia di Parma, vi offriamo una guida per andare alla scoperta di meraviglie botaniche.
Esplorare la penisola attraverso parchi, ville e castelli: un modo alternativo per entrare nelle maglie di una storia inserita in paesaggi che il resto del mondo ci invidia. Dalla Villa del Balbianello sulle sponde del lago di Como al Labirinto della Masone costruito nei pressi di Fontanellato, in provincia di Parma, vi offriamo una guida per andare alla scoperta di meraviglie botaniche.Lo speciale contiene un articolo e sei approfondimenti.L'idea è venuta ad Apgi - Associazione parchi e giardini d'Italia -, nata nel 2011 come punto di riferimento nazionale di enti e soggetti, pubblici e privati, che si occupano di parchi e giardini. Un settore rilevante del nostro patrimonio culturale, le cui peculiarità mettono facilmente in ombra tutto quel British-American cui corriamo affannosamente dietro da anni. Lo scorso ottobre Apgi ha lanciato un piano strategico di valorizzazione dei giardini italiani, con il sostegno del Mibact e la collaborazione con Ales S.p.A., società in house del Ministero. Durante la conferenza stampa è stato presentato il portale Garden Route Italia, che raccoglie una nutrita selezione di beni paesaggistico-architettonici, di cui godere insieme ai territori nei quali si trovano.Ecco quindi aprirsi un'ulteriore possibilità per i viaggiatori provenienti da ogni dove: il garden tourism è un filone che permette di mettere a sistema itinerari regionali e interregionali incentrati sul verde, ma personalizzabili a seconda delle preferenze. Un fenomeno già conosciuto all'estero, ma che suona ancora nuovo in Italia, nonostante il nostro Paese sia stato definito il «Giardino verde d'Europa», non solo per la presenza di fiori e piante di ogni genere, ma anche in quanto metafora di luogo fertile, in cui affonda gran parte delle radici del continente.Castelli e antiche dimore sono inseriti come gioielli in spazi verdi che, a loro volta, esaltano scenari naturali tra i più belli al mondo: ecco a cosa si va incontro se si sceglie di diventare dei «garden tourists» anche solo per un giorno. Non insisteremo mai abbastanza sulla necessità di riportare in vita i primati italiani, non per mero conservatorismo, ma per necessità antropologica: il passato è la nostra base e se, come pensiamo, la bellezza è una delle possibili strade per la salvezza, allora dobbiamo volgere indietro lo sguardo per costruire qualcosa che potrà ancora essere, anche se in maniera rinnovata.Uscire dal ruolo dei turisti bulimici e indossare i panni degli esploratori: la sfida è quella di trasformarci in dei novelli Goethe che guardano l'Italia come protagonisti di un Grand Tour immaginario, ambientato negli anni Venti del XXI secolo. Seguire le sue orme dello scrittore tedesco significa anche ripercorrere il viaggio di un amante dei monumenti e dei paesaggi italiani.I nuovi turismi vanno considerati per quello che sono: non semplici velleità terminologiche (garden tourism, appunto) ma strategie per far penetrare il turismo in luoghi che spesso trascura, concentrato com'è nelle località più famose. I giardini selezionati da Apgi sono circa 200, suddivisi per area tematica. Ci sono i giardini di lago, caratterizzati da un microclima che favorisce la vita di piante come azalee, rododendri e camelie. Ci sono i giardini-labirinto, che ricordano le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (o del Minotauro), metafore di smarrimento, affannosa ricerca e ritrovamento.Alcuni parchi sono preziosi perché vi risuona la musica delle acque, tra giochi prodotti da cascate, fontane e placidi corsi. Altri per l'altura, in quanto custodi alpini di specie botaniche rare.La Campania spicca per i giardini scenografici, sospesi tra cielo e mare, paradisi in cui le piante sembrano volersi tuffare nel Mediterraneo.Esistono poi i giardini collegati in maniera preminente alla mano femminile, luoghi in cui vengono messe a punto pratiche e gusti provenienti dal volere delle donne. Altri ancora sono opere d'arte di inizio '900. Si pensi alla Villa Reale di Marlia (Lucca) o a Villa Brandolini D'Adda - Vistorta (Pordenone), il primo caratterizzato dallo stile Decò e il secondo d'ispirazione romantica.Giardini paesaggistici e collezioni botaniche si trovano anche in Piemonte, mentre a Roma e dintorni si possono visitare ville e parchi che hanno quasi sempre a che fare con papi e cardinali.Ma l'Italia può anche fregiarsi dei suoi giardini di mare tra Ponente e Levante: protagonista è la Liguria, con la sua rigogliosa vegetazione quasi esotica, ricca di palme e fiori che è possibile ammirare in luoghi come l'Abbazia di Cervara (Santa Margherita Ligure) e i Giardini Botanici Hanbury (La Mortola - Ventimiglia).Per celebrare l'immenso patrimonio di cui disponiamo, sono state indette due giornate: il 5 e il 6 giugno «Appuntamento in giardino» coinvolgerà diverse realtà in accordo con l'iniziativa Rendez-vous aux jardins, che si svolgerà in contemporanea in numerosi Paesi europei. L'elenco verrà pubblicato a breve sul sito di Apgi.Per il momento vi proponiamo sei giardini: abbiamo circoscritto la nostra scelta al Nord Italia e, in particolare, a tre itinerari: «il paesaggio dei laghi», «i labirinti» e «i giardini botanici alpini». Per ciascuna di queste tre aree, abbiamo selezionato due parchi, ciascuno inserito in un territorio da scoprire sotto molti altri aspetti.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="villa-del-balbianello" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Villa del Balbianello Villa del Balbianello (iStock) I giardini di lago hanno peculiarità estetiche e botaniche che li rendono particolarmente affascinanti.In Italia sorgono intorno a signorili dimore dei laghi Maggiore, di Como e di Garda e risalgono soprattutto al Settecento – Ottocento, in quanto rifugi di nobili alla ricerca di tranquillità. Le peculiarità, dicevamo: il lago funge da specchio non solo per le varietà autoctone, ma anche per quelle esotiche, così amate dai viaggiatori inglesi, che le importarono qui perché nel loro Paese avrebbero avuto vita breve. Il microclima lacustre, infatti, favorisce anche specie lontane, come il Ginko Biloba e la camelia.Villa del Balbianello è un esempio perfetto di «giardino allo specchio»: sorta a fine Settecento a Lenno, frazione di Tremezzina (Como), fu dimora del cardinale Angelo Maria Durini, che mise mano a un ex monastero francescano.Dopo una serie di traversie e successioni, la villa è divenuta definitivamente proprietà del Fai, il Fondo ambiente italiano.Decine di letterati e viaggiatori si sono innamorati di questo luogo, immerso in uno scenario di tale bellezza da essere di frequente set cinematografico: tra gli altri film, qui sono stati girati 007 e Guerre Stellari.Villa del Balbianello è il luogo ideale per gli amanti dei viaggi: uno dei proprietari fu infatti l'imprenditore Guido Monzino, che ha conservato al suo interno i ricordi di una vita da viaggiatore e alpinista, tanto da aver costituito all'interno della villa anche un Museo delle Spedizioni (tra le sue ricordiamo anche la scalata dell'Everest).Quanto al giardino, d'ispirazione romantica, il suo culmine consiste nella loggia settecentesca a due locali (la biblioteca e la sala dei cartografi), che affaccia direttamente sul lago. Le potature perfette, le statue che affiancano i viali e le fioriture, i cui colori si contrappongono al blu del lago, rendono questo luogo un vero e proprio paradiso in cui natura ed estro si uniscono. La villa è aperta al pubblico dal 29 aprile, dalle ore 10.00 alle 18.00. L'ingresso – del costo di € 22 se si vogliono visitare sia la villa che il parco e di € 11 se si opta solo per il secondo - è possibile solo previa prenotazione (booking.balbianello@fondoambiente.it).La villa è accessibile esclusivamente con tour guidato di 45 minuti.Dove mangiare e dormireCome soddisfare le papille gustative: provando il misultin - ossia l'agone essiccato - e altri pesci di lago. Altre specialità sono la semuda (formaggio a pasta morbida) e la cutizza, torta fritta molto in voga come merenda tra i locali.Ristoranti consigliati: Hosteria Magnolia, La Fagurida e Casa Aquadulza, tutti a Tremezzina.Per dormire: Grand Hotel Tremezzo e Hotel La Perla – Tremezzina – Lago di Como (quest'ultimo a Tremezzo). <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="isola-bella" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Isola Bella Isola Bella (iStock) Isola Bella non è un nome casuale: quest'isoletta del Lago Maggiore è infatti caratterizzata da amenità naturalistiche e storico-artistiche che nel corso del tempo hanno attratto decine di ospiti illustri, tra cui Napoleone Bonaparte e Stendhal.Il lago e le Alpi racchiudono le Isole Borromee – di cui Isola Bella fa parte – in un abbraccio armonioso e delicato, protagonista di diverse opere, cinematografiche e letterarie, tra cui il romanzo Piccolo Mondo Antico di Antonio Fogazzaro. Per visitare tutte e tre le isole occorrono circa 4/5 ore, ma una buona parte di tempo va assolutamente impiegata per lasciarsi incantare dal seicentesco Palazzo Borromeo e dal sontuoso giardino di Isola Bella, raggiungibile in pochi minuti di battello da Stresa, Verbania, Bavero e Arona (Verbania).Nonostante i lavori siano stati avviati da Carlo III Borromeo nel 1630, il vero fondatore del palazzo viene considerato Vitaliano VI, il quale gli conferì la forma attuale. A lui verrà dedicata una mostra per la stagione maggio – novembre (la visita è compresa nel biglietto d'ingresso al palazzo).Bisogna attraversare le 20 sale per assorbire l'essenza dell'arte barocca, qui al suo massimo splendore: particolarmente preziose la Galleria Berthier, le sale del Trono e della Regina e il Salone degli Arazzi. Intorno, il giardino italiano rinascimentale e barocco a dieci terrazze, in cui prosperano agrumi, bossi, tassi e sculture, che omaggiano per lo più la figura di Vitaliano VI. Ad abbellirlo anche le grotte, un classico dei giardini nobiliari dell'epoca.Dominano la scena del giardino il grande albero di canfora e il Teatro Massimo, su cui svetta la statua dell'unicorno, simbolo araldico dei Borromeo. Tutt'attorno al teatro, fiori e piante rare come la Gunnera manicata e il Pino messicano.I giardini di Isola Bella, abitati da pavoni bianchi, fanno parte della Royal Horticultural Society, istituzione britannica dedicata all'orticoltura, che venne fondata a inizio '800 e che, ad oggi, gestisce 4 giardini in Inghilterra.Palazzo e Giardini conferiscono a Isola Bella la forma di una nave, laddove il primo rappresenta la prua e i secondi la poppa.Il prezzo per visitare Isola Bella (palazzo e giardini) è di 18 €. Per informazioni, contattare il call center allo 0323.933479Dove mangiare e dormireTra i prodotti tipici spiccano le trote di lago, il lardo alle erbe di Macugnaga e la fugascina di Mergozzo (una focaccia dolce).Indirizzi: Ristorante Trattoria Stornello e Osteria Mercato a Stresa, Ristorante Elvezia a Isola Bella.Per dormire: Hotel Residence La Luna Nel Porto e Hotel La Palma, entrambi a Stresa. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="labirinto-della-masone" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Labirinto della Masone Labirinto della Masone (iStock) Siamo a Fontanellato, in provincia di Parma, là dove antiche architetture militari, civili e religiose convivono con un frutto dell'ingegno contemporaneo: il Labirinto della Masone, il più grande al mondo, fa parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli.Ideato dall'editore Franco Maria Ricci e inaugurato nel 2015, prende spunto dalle riflessioni dello scrittore argentino Jorge Luis Borges sul labirinto, tema a lui molto caro: «Ossessivamente sogno di un labirinto piccolo, pulito, al cui centro c'è un'anfora che ho quasi toccato con le mani, che ho visto con i miei occhi, ma le strade erano così contorte, così confuse, che una cosa mi apparve chiara: sarei morto prima di arrivarci». Questo parco culturale, realizzato interamente con piante di bambù di specie diverse (alte dai 30 centimetri ai 15 metri), copre otto ettari di terreno e ospita un museo dedicato alla collezione d'arte dell'ideatore, con 500 opere che vanno dal 1500 al 1900. Il giardino è caratterizzato da una cappella piramidale e da una grande piazza contornata da porticati e saloni. Ma esistono anche una caffetteria, un ristorante e uno spazio gastronomico parmigiano, gestiti dallo chef stellato Massimo Spigaroli.La forma del labirinto, dal perimetro a stella, è quella romana (angoli retti e quartieri), a cui sono stati aggiunti bivi e altre piccole trappole. Gli edifici, invece, sono ispirati a progetti ideali concepiti in epoca illuminista e realizzati in mattoni, materiali tipici della Pianura Padana.Infine esistono due lussuose suites. L'offerta culturale comprende attività legate alla biblioteca e all'archivio, esposizioni temporanee ed eventi. Il 3 giugno, per esempio, verrà inaugurato un ciclo di 5 incontri per raccontare il mondo delle piante, dei giardini e del paesaggio, mentre dal 22 maggio al 26 settembre si terrà la mostra multimediale «Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirinti: Storia di un segno».Per qualunque informazione, basta telefonare allo 0521827081 o scrivere a labirinto@francomariaricci.comDove mangiare e dormireIn Emilia Romagna c'è solo l'imbarazzo della scelta. Tra i piatti tipici della zona, ricordiamo i tortelli d'erbetta, la trippa alla parmigiana e i salumi come il Culatello di Zibello.Alcuni indirizzi: Degusteria lo Parmigianino, Cibarium Salsamenteria e Ristorante Europa. Per dormire: Relais Fontevivo (Fontevivo) e La Cascina (Cannetolo). <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem4" data-id="4" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=4#rebelltitem4" data-basename="villa-pisani" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Villa Pisani Villa Pisani (iStock) Il labirinto come metafora della vita. Si pensi al mito di Creta, ma anche ai significati attribuiti a questa costruzione architettonica durante il Medioevo e il Rinascimento. Oggi si parla di dedali, intrighi e gineprai riferendosi tanto a paesaggi (urbani e non) quanto a stati d'animo e rapporti, indicando smarrimento e difficoltà a trovare la via d'uscita.A livello di architettura del paesaggio, il labirinto si impone dal 1400 in poi con le sue siepi, la cui distribuzione allietava e confondeva volutamente i nobili proprietari e i loro visitatori. La geometria di una pianta complicata ma armoniosa rispondeva all'idea di perfezione così ossessivamente ricercata durante il Rinascimento.Un esempio di giardino labirintico più moderno (risale al XVIII secolo) è offerto da Villa Pisani, a Stra (Venezia), che nel 2008 ha ricevuto il riconoscimento di «parco più bello d'Italia». Affacciata sul Naviglio del Brenta, è anche sede di un museo nazionale, che custodisce opere d'arte del Settecento e dell'Ottocento. Notevole il Salone del Tiepolo, sul cui soffitto il celeberrimo pittore dipinse la «Gloria della famiglia Pisani».Il parco copre circa 14 ettari, ma ciò per cui Villa Pisani è famosa è soprattutto il suo labirinto di siepi di bosso. Un solo ingresso e diversi viali che traggono in inganno, almeno finché non si raggiunge la torretta, dalla cui sommità si può far spaziare lo sguardo, spalleggiati da una statua che rappresenta Minerva.Gabriele D'Annunzio, ne Il Fuoco, scrisse che il labirinto di Villa Pisani fu «"composto (…) per il diletto delle dame e dei cicisbei nel tempo dei calcagnini e dei guardinfanti». Un tempo, in effetti, i nobili innamorati si conoscevano giocando a «inseguite e inseguitori»: le prime aspettavano i secondi sulla torretta, dove avrebbero svelato la loro identità. Difficile non immaginare gli abiti del Settecento veneziano, poi replicati a ogni Carnevale, con le relative maschere a suggellarne il mistero.Interessanti anche le scuderie, la vaseria degli agrumi e la ghiacciaia nel boschetto.Il prezzo intero (che comprende l'ingresso al parco e alla villa) è di € 7,50. Per contattare la biglietteria, basta telefonare allo 39.049.502270 o scrivere a villapisani@munus.comDove mangiare e dormireAringhe marinate con cipolle, crema fritta alla veneziana e torta fregolotta: sono solo alcune delle specialità locali. Alcuni indirizzi: Brasserie Houblon, Osteria del Baccalà Da Linda e Diavolo Rosso – Osteria da Gigi. Per dormire: Hotel Barchessa Gritti (Fiesso D'artico) e Hotel Villa Ca' Zane Martin (Dolo). <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem5" data-id="5" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=5#rebelltitem5" data-basename="castel-savoia" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Castel Savoia Castel Savoia (iStock) Vedere un giardino alpino significa scoprire specie rare, per lo più autoctone, ma talvolta provenienti anche da altre catene montuose.È vero che il termine alpino si riferisce all'origine di questi giardini, nati appunto sulle Alpi, ma questa denominazione è oggi adottata anche per giardini con medesime caratteristiche situati sugli Appennini e sull'Etna.Castel Savoia (Château Savoie), è un esempio tipico di giardino alpino, anche se quest'ultimo è solo una piccola porzione del più ampio parco che circonda la villa turrita di Gressoney – Saint – Jean (Aosta).La dimora venne costruita in stile eclettico nel 1899 per i soggiorni della Regina Margherita di Savoia alla presenza del re Umberto I, il quale però venne assassinato prima della conclusione dei lavori. Nel 1936 il castello venne acquistato dall'industriale milanese Ettore Moretti, per poi divenire proprietà – nel 1981 – della Regione Autonoma Valle d'Aosta. Da Castel Savoia, che si trova in località Belvedere, si può godere di una vista privilegiata sulle vette del Monte Rosa e sul ghiacciaio Lyskamm.Della residenza fanno parte anche due strutture minori: Villa Belvedere e il Romitaio Carducci, dal nome del poeta, che dedicò dei versi alla regina, di cui era amico.Il giardino botanico venne invece fondato nel 1990 e si differenzia dai giardini della medesima tipologia per il mix di specie in esso presenti: accanto a varietà locali come la stella alpina, si trovano anche piante esotiche e ibridi. È costituito da aiuole rocciose che riproducono l'ambiente alpino e ben si adattano alla pietra da taglio grigia, proveniente dalla Valle del Lys, di cui la villa-castello è rivestita.Durante la bella stagione (da aprile a settembre) il castello è aperto dalle 09.00 alle 19.00, ma il suggerimento è quello di visitare il giardino botanico a luglio e agosto, in quanto mesi di piena fioritura. Quanto agli eventi, ai piedi del giardino botanico si svolge, ogni estate, la rassegna "Fiabe nel Bosco" (per quest'anno le date sono: 9-10-11-16-17-18 luglio).L'ingresso al parco e alla villa costa € 5,00. Per qualunque informazione, basta chiamare i numeri +39 0165 776423 e +39 0125 355396.Una curiosità: esiste anche la Capanna Osservatorio della Regina Margherita, il rifugio più alto d'Europa, situato proprio sul Monte Rosa a 4.554 metri.Dove mangiare e dormireI piatti tipici della zona sono particolarmente ricchi e gustosi. Basta pensare alla fonduta, alla carbonata valdostana (piatto unico di carne e polenta) e al violino di capra, salume tipico della Valle del Lys. Alcuni indirizzi: Bierfall birreria con cucina, Trattoria Il Braciere e Ristorante Mont Nery. Per dormire: Hotel Gran Baita e Hotel Gressoney. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem6" data-id="6" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/italia-200-giardini-botanici-scoprire-2652857070.html?rebelltitem=6#rebelltitem6" data-basename="arboreto-di-arco" data-post-id="2652857070" data-published-at="1620209070" data-use-pagination="False"> Arboreto di Arco Città di Arco (iStock) Un altro splendido giardino alpino è l'Arboreto di Arco (Trento) o Parco Arciducale: fu Alberto d'Asburgo, cugino dell'imperatore Francesco Giuseppe, a volerlo a fine '800 per abbellire la sua sontuosa villa, utilizzata come residenza invernale.L'arboreto, tecnicamente, è un luogo in cui vengono piantati alberi e arbusti a scopi diversi, anche di ricerca. Ed è così che si presenta quello di Arco: negli anni '60, infatti, vennero creati dei paesaggi vegetali in miniatura, ognuno con le proprie caratteristiche. Dall'oasi di palme al pendio delle ginestre, dal boschetto di conifere alla limonaia, sono decine le specie di cui è stato ricostruito l'ambiente originario.Sono soprattutto i sempreverdi a popolarlo, proprio perché l'Arciduca soleva venire qui durante i mesi invernali: l'arboreto doveva quindi apparire sempre verde e rigoglioso.L'ingresso all'arboretum è gratuito. In questo momento ci sono dei lavori in corso, che però dovrebbero concludersi entro poche settimane. Per tutte le informazioni, chiamare il comune al +390464583636 o il MuSe (Museo delle Scienze) al +390461270311.Dal 1993, l'arboretum è infatti gestito – a livello botanico – dal Museo Tridentino di Scienze Naturali di Trento, ed è nella top 3 delle cose da vedere ad Arco. Nel comune esistono altri due gioielli da non perdere: il Castello di Arco e l'Eremo di San Paolo. Del primo rimango oggi le torri, parte delle mura e alcuni edifici. Preziosi gli affreschi con le scene di dame e cavalieri che giocano a scacchi.A piedi del castello esiste anche una passeggiata, la Rilke Promenade, chiamata così dal poeta che da qui trasse ispirazione per alcune sue liriche. A metà Ottocento, infatti, Arco era considerata località di cura all'interno dell'Impero Austro-Ungarico (ma anche al di fuori dei confini) per via del clima invidiabile, tanto da attirare personaggi della nobiltà e della cultura internazionali.A 5-6 km di distanza dal castello si trova l'Eremo di San Paolo, la cui semplicità architettonica esalta gli splendidi affreschi, esterni e interni, tra cui spicca l'Ultima Cena. Si trova «nascosto» sotto una roccia nella frazione Prabi di Arco. Le visite sono consentite solo su prenotazione.Dove mangiare e dormireIl Trentino Alto Adige è una fucina di cose buone, sia dolci che salate. Imperdibili il gulash alla tirolese con polenta, gli strangolapetri alla trentina e il celeberrimo strudel. Alcuni indirizzi: Ristorante Il Ritratto, Ristorante Trattoria Linfano e Ristorante Pizzeria La Cantinota. Per dormire: Hotel Garnì Al Frantoio e PACE 1954 Hotel.
Mattia Furlani (Ansa)
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L’azienda sanitaria To4 valuta in autonomia una domanda di suicidio assistito perché manca una legge regionale. Un’associazione denuncia: «Niente prestazioni, invece, per 3.000 persone non autosufficienti».
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