Il 25 marzo è stata celebrata la giornata nazionale dedicata al sommo poeta. Vi proponiamo un viaggio che ripercorre le tappe di un percorso che si snoda tra Toscana ed Emilia Romagna, ovvero le regioni di nascita, esilio e morte di Dante Alighieri.
Il 25 marzo è stata celebrata la giornata nazionale dedicata al sommo poeta. Vi proponiamo un viaggio che ripercorre le tappe di un percorso che si snoda tra Toscana ed Emilia Romagna, ovvero le regioni di nascita, esilio e morte di Dante Alighieri.Lo speciale contiene un articolo e tre approfondimenti sul percorso che parte da Ravenna e arriva a Marradi passando per Oriolo dei Fichi e Brisighella.Che Dante Alighieri possa fornire lo spunto per un viaggio nei meandri del Nord Italia non stupisce. Il turismo letterario, infatti, non è certo una novità. Accaniti lettori di tutti i tempi e di tutti i luoghi si spingono da sempre verso terre remote e non per conoscere da vicino gli autori e i personaggi più amati. I turisti letterari partono alla volta dei luoghi di nascita e morte, alla ricerca di suggestioni.Ci sono opere in cui è il viaggiare in sé il vero protagonista. L'Odissea, la Divina Commedia, l'Ulisse di James Joyce. Ma anche Moby Dick. Il viaggio diviene simbolo dell'anima, nelle cui profondità ciascuno stenta a scendere e, soprattutto, a sostare.Dobbiamo un grande tributo agli autori che l'hanno fatto al posto nostro, illustrando luci e ombre, partenze e arrivi di un "on the road" che si conclude solo con la morte (quanto al dopo, poco si può dire). Il Sommo Poeta è uno di essi.Nato a Firenze nel 1265, morì a Ravenna la notte tra il 13 e il 14 settembre 1321. Quest'anno ricorre quindi il settimo centenario della sua morte; eppure la data in cui lo si celebra a partire dal 2020 è il 25 marzo. Alcuni studiosi, infatti, affermano che il Dante letterario si ritrovò a camminare "per una selva oscura" proprio in quella data: il 25 marzo del 1300. Non ci sono prove che le cose stiano davvero così, ma l'idea che il viaggio divino sia iniziato pochi giorni dopo il solstizio di primavera è sostenuta dallo studioso Paolo Di Stefano e da istituzioni quali l'Accademia della Crusca e la Società Dantesca Italiana. La giornata nazionale dedicata al poeta che più di tutti rappresenta l'Italia è stata denominata Dantedì. Ed è stato subito boom: citazioni e meme hanno invaso i social, a riprova del fatto che la cultura, ormai, si è spostata sul web, perdendo la sua aura di "cosa" riservata a pochi.Il Cammino di Dante ne è la conferma: non è necessario aver studiato a fondo la Divina Commedia per apprezzarlo. Anche una sua vaga reminiscenza è sufficiente per invogliare a un viaggio nella vita e nella psiche del grande scrittore, ripercorrendone le strade puntellate di citazioni. Nato nel 2012 grazie al lavoro di un gruppo di appassionati, il Cammino di Dante è costituito da un percorso organizzato che si snoda tra Toscana ed Emilia Romagna, regioni di nascita, esilio e morte di Dante Alighieri. Le due città di riferimento sono Firenze e Ravenna, ma la maggioranza dei testimoni è rappresentata da borghi e sentieri che lo videro passare insieme ai commercianti dell'epoca, i quali preferivano evitare le valli, infestate dai briganti. Lungo i crinali dell'Appennino Tosco-Romagnolo, il Poeta trasse ispirazione da scenari naturalistici e villaggi che spesso cita nell'Opera.Un Cammino che Dante percorse dopo la sua condanna a morte: il Poeta venne infatti accusato di corruzione dalla parte avversa (i Guelfi). A causa della durissima sentenza, girovagò nel Nord Italia per vent'anni, non riuscendo più a tornare nella città natia.Le tappe di tale esilio furono Verona, la Lunigiana, Lucca, Poppi (AR), Porciano (PT) e ancora Verona e Ravenna. Tra queste tappe errò per anni, osservando, riflettendo e costruendo la Divina Commedia, il capolavoro in lingua volgare che tutti conosciamo.Percorrendo questo anello - o almeno una sua parte - avremo modo di vivere dei veri e propri déjà-vù culturali, grazie a un paesaggio che è rimasto in parte immutato.Le città toccate dal Cammino sono in tutto 17. Partendo da Ravenna, si passa da Oriolo dei Fichi, Brisighella, Marradi, San Benedetto in Alpe, San Godenzo e Dicomano. Ci si ferma a Firenze, sulla tomba del Poeta, e si riparte in direzione della città romagnola, stavolta attraversando Montemignaio, Poppi, Pontassieve, Pratovecchio Stia, Premilcuore, Portico di Romagna e San Benedetto, Dovadola, Castrocaro e Forlì. Il bello è che le strade asfaltate ammontano al 3% del percorso. La parte difficile, invece, riguarda la fatica, considerato che in alcuni punti le altezze sono notevoli.È necessario quindi essere in possesso di un abbigliamento e di una forma fisica adeguati. Inoltre, è bene optare per le stagioni intermedie: via libera ai mesi che vanno da marzo a ottobre. Per affrontare il Cammino vero e proprio, l'ideale è iscriversi all'omonima associazione, che offre sconti sulle strutture ricettive, supporto da parte di esperti e le tappe nel dettaglio (si può scaricare la app oppure la cartina vera e propria, previo tesseramento).Ovviamente nulla vieta di sperimentare dei tratti in solitaria, ma conviene informarsi prima sul livello di difficoltà e sulla possibilità di utilizzare mezzi pubblici.In alternativa, si possono scegliere singole destinazioni (borghi e città, per lo più), dove respirare atmosfere dantesche.Ai camminatori, intanto, parliamo delle primissime tappe del Cammino di Dante: partendo da Ravenna, arriveremo a Marradi, oltrepassando di poco il versante romagnolo. Vediamo nel dettaglio tempi di percorrenza, livello di difficoltà e strutture ricettive.<div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-cammino-di-dante-2651242361.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="da-ravenna-a-oriolo-dei-fichi" data-post-id="2651242361" data-published-at="1617008828" data-use-pagination="False"> Da Ravenna a Oriolo dei Fichi Torre di Oriolo dei Fichi (ph Fabio Liverani) 7 ore e 26 minuti, per un totale di 36,1 chilometri: questo è il tempo che si impiega a piedi da Ravenna a Oriolo dei Fichi secondo Google Maps. Tappa intermedia del percorso è Ponte Passo Vico, minuscola località in provincia di Forlì-Cesena, che ha solo un ristorante in aperta campagna.A chi non ha né il tempo né l'intenzione di percorrere un siffatto tratto camminando consigliamo di sostare tra le bellezze storico-artistiche del capoluogo di provincia romagnolo (in particolare quelle legate al padre della letteratura italiana) e poi di prendere l'auto: occorrono solo 48 minuti per raggiungere Oriolo dei Fichi, che fa parte del comune di Faenza. Cose da fare e da vedere a RavennaRavenna val bene una visita a prescindere, considerato che è la capitale mondiale del mosaico antico. Mantenendo Dante come filo conduttore del nostro viaggio, conviene partire dalla Zona del Silenzio, un'area del centro storico interamente dedicata al Sommo Poeta. Qui, infatti, si trovano: La sua tomba, chiamata anche la Zuccheriera, per via della forma;la Basilica di San Francesco, dove venne officiato il funerale;il rinnovato Museo e Centro Dantesco, ospitato all'interno dei Chiostri Francescani;il Quadrarco di Braccioforte, che ospitò le spoglie del Poeta durante la II Guerra Mondiale.Da non perdere: una passeggiata nella pineta di Classe, citata nel canto XXVIII del Purgatorio. A pochi chilometri da Ravenna, dalle parti di Mirabilandia.Tal qual di ramo in ramo si raccoglie per la pineta in su 'l lito di Chiassi, quand'Eolo scilocco fuor discioglie.Oriolo dei FichiSituato a una decina di chilometri a sud-est di Faenza, questo piccolo centro vanta una bellissima torre quattrocentesca di forma esagonale a cinque piani (di cui due interrati), circondata da un parco normalmente aperto durante il fine settimana. Oriolo è anche famosa per i vini di ottima qualità, quali per esempio il Sangiovese e il Centesimino. Il territorio circostante, infatti, è prevalentemente coltivato a viti, che si alternano a scarpate boschive.Dormire e mangiareIl punto forte dell'Hotel Diana di Ravenna è la posizione: è infatti situato a soli 400 metri dalle maggiori attrattive della città. Il Bed and Breakfast Ca' Minarda è invece immerso nella natura di Filetto (RA) e offre un servizio navetta da e per Ponte Vico. Quanto a Oriolo dei Fichi, suggeriamo Agriturismo e Cantina La Sabbiona.Per mangiare: Trattoria Da Luciano, a Ponte Vico, Osteria e Locanda del Viaggiatore (Godo di Russi, RA) e Locanda della Fortuna, a Oriolo dei Fichi. <div class="rebellt-item col2" id="rebelltitem2" data-id="2" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-cammino-di-dante-2651242361.html?rebelltitem=2#rebelltitem2" data-basename="da-oriolo-dei-fichi-a-brisighella" data-post-id="2651242361" data-published-at="1617008828" data-use-pagination="False"> Da Oriolo dei Fichi a Brisighella Faenza Torre Oriolo dei Fichi (ph Archivio URF) Altri 17,3 chilometri e si arriva a Brisighella, uno dei Borghi Più Belli d'Italia, nonché Bandiera Arancione del Touring Club.Il percorso è piuttosto facile, nonostante le 3 ore e mezza di cammino. Ne vale comunque la pena: anche se a un certo punto bisogna attraversare le strade provinciali di Marzeno e Via Carla, la maggior parte del tempo scorre in mezzo alla natura, composta da calanchi e campi coltivati a perdita d'occhio. In macchina sono solo 25 minuti, ma è anche possibile prendere il treno o l'autobus da Faenza.BorgoSituato nella Valle del Lamone, è caratterizzato da tre pinnacoli rocciosi, su ciascuno dei quali poggia un tesoro storico-artistico: la Rocca Manfrediana, il Santuario del Monticino e la Torre dell'Orologio. Inoltre l'antica Via del Borgo è unica al mondo: nata scoperta, questa strada sopraelevata è stata nel tempo inglobata nelle abitazioni dai colori pastello ed è oggi illuminata da caratteristiche finestre ad arco.Perché visitare Brisighella? Per dimenticare gli affanni: grazie alle terme e alla straordinaria natura che la circonda, la tranquillità che vi si respira è di rara qualità.Chiesa dell'OsservanzaÈ poco fuori dalle mura del paese, tappa obbligata per gli amanti del Poeta: qui l'associazione Cammino di Dante ha apposto alcuni versi del Canto XI dell'Inferno:"Lo nostro scender conviene esser tardo,sì che s'ausi un poco in prima il sensoal triste fiato; e poi no i fia riguardo" «La nostra discesa deve essere ritardata, in modo che prima l'olfatto si abitui un po' al fetore; poi non ce ne sarà più bisogno».Parco Regionale della Vena del Gesso RomagnolaSe si vuole fare esperienza di uno spettacolo naturale fuori dal comune, questo è il posto giusto: la Vena del Gesso è una dorsale lunga 25 chilometri. Si tratta del più importante rilievo gessoso d'Italia, che conferisce al paesaggio una particolare morfologia.Interessanti le grotte, di cui la più famosa è la Tanaccia, visitabile solo accompagnati da uno speleologo.S possono chiedere informazioni al Centro Visita Rifugio Cà Carnè, in via Rontana, 42.Dormire e mangiareConsigliamo il Modus Vivendi - Room E Relax (all'interno del borgo) o il Brisighella Green Wellness, a Fognano, frazione di Brisighella.Il Ristorante La Grotta offre un menù romagnolo anche a prezzo fisso. Ma tipici sono anche la Cantina del Bonsignore e l'Osteria Pontenono. I classici del territorio sono i primi fatti a mano (tra tagliatelle, passatelli e cappelletti c'è l'imbarazzo della scelta), le piadine e lo Squacquerone di Romagna. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem3" data-id="3" data-reload-ads="false" data-is-image="True" data-href="https://www.laverita.info/il-cammino-di-dante-2651242361.html?rebelltitem=3#rebelltitem3" data-basename="da-brisighella-a-marradi" data-post-id="2651242361" data-published-at="1617008828" data-use-pagination="False"> Da Brisighella a Marradi Brisighella (iStock) Qui il percorso si fa decisamente impegnativo. Del resto si tratta di 23 chilometri (circa 5 ore di camminata) lungo i crinali dell'Appennino Tosco-Romagnolo.Dalla provincia di Ravenna passiamo così a quella di Firenze, con uno stop intermedio a Gamberaldi. Immerso com'è nella quiete dell'Appennino, questo piccolo borgo medievale è di per sé ideale per escursioni a piedi o in mountain bike, anche se in questo caso è da considerarsi un semplice pit stop.Se si opta per l'auto, occorrono solo 25 minuti per raggiungere Marradi da Brisighella.MarradiMarradi è un luogo dalle ascendenze letterarie, non solo dantesche: la cittadina ha infatti dato i natali a Dino Campana. Il Poeta entra in scena a Marradi nel momento in cui denuncia il furto del suo cavallo, avvenuto durante la sua fuga da Firenze. Sentendosi dire che il villaggio era abitato da galantuomini, pare che egli rispose: "Sì, galantuomini, ma-radi!". Di qui il nome dell'attuale borgo. La Badia di Santa Reparata in Salto, il Teatro degli Animosi e Piazza Scalelle sono le attrazioni principali. Interessante anche la chiesa di San Lorenzo, che ospita alcuni dipinti del Maestro di Marradi. Il resto consiste in palazzi di pregio (come Palazzo Torriani) incastonati in uno scenario naturale incontaminato.Il Treno di DanteEsiste un altro modo per scoprire l'Appennino Tosco-Romagnolo: il "treno di Dante". Marradi è una delle 10 fermate della tratta percorsa. Da Firenze a Faenza è tutto un susseguirsi di paesaggi mozzafiato e borghi dalla bellezza antica e "dantesca".Per prenotare, basta chiamare al numero 320.4603033 o mandare una mail a info@terredidante.itDormire e mangiareSe si vuole godere appieno della natura, l'ideale è scegliere un agriturismo. Due nomi su tutti: Agriturismo Piano Rosso e Agriturismo Vaiursole. Per mangiare: Ristorante La Colombaia, Ristorante Il Camino e Il Casolare. Tipici della zona sono il Marrone del Mugello IGP, il Raviggiolo di Latte Vaccino e i crostini di fegato. Il cammino prosegueLe tappe citate nell'articolo sono solo le prime e riguardano una piccola porzione dell'anello. Lungo il cammino si possono trovare tutti i 100 Canti: da Ravenna a Firenze l'Inferno, da Firenze a Forlì il Purgatorio e da Forlì a Ravenna il Paradiso.La cultura del movimento si intreccia con quelle del paesaggio e letteraria, dando vita a un viaggio slow, in cui il viandante si ritrova a scoprire e riscoprire lati di sé quali l'impegno e la costanza.Per informazioni più dettagliate, consultare www.camminodante.com/tappe-e-percorso
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