2025-08-02
Israele replica al Colle: «L’Idf non uccide in modo indiscriminato»
Isaac Herzog (Getty Images)
Il report Onu: a Gaza le milizie fanno razzia degli aiuti. Trump: «Vogliamo sfamare tutti». L’Italia lancerà viveri sulla Striscia.Ieri l’ufficio del presidente israeliano Isaac Herzog ha preso posizione in risposta a quanto affermato da Sergio Mattarella nei giorni scorsi: «Nutro un profondo rispetto per il presidente della Repubblica italiana, il mio amico Sergio Mattarella. Proprio per questo, alcune delle sue recenti dichiarazioni sulla situazione a Gaza mi hanno profondamente rattristato, spingendomi a sentire l’esigenza di fare chiarezza sui fatti. Israele non ha alcuna intenzione di colpire civili in modo indiscriminato». Per quanto riguarda la grave crisi umanitaria nella Striscia, l’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff, è giunto ieri mattina a Gaza per ispezionare un centro di distribuzione situato a Rafah. Insieme a lui anche l’ambasciatore americano in Israele, Mike Huckabee. I due hanno visitato il centro e altri siti gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), l’organizzazione sostenuta da Washington e Tel Aviv, nell’ambito della preparazione di un nuovo piano Usa per la distribuzione degli aiuti nella Striscia». Witkoff ha scritto su X: «Lo scopo della missione era fornire al presidente Donald Trump un quadro chiaro dell’emergenza umanitaria in corso e contribuire all’elaborazione di un piano per l’invio di aiuti alimentari e sanitari alla popolazione di Gaza». Mike Huckabee ha definito «un’impresa straordinaria» l’operato dei centri di distribuzione alimentare gestiti dalla Ghf: «Questa mattina ho raggiunto Steve Witkoff in visita a Gaza per verificare personalmente la realtà dei centri di assistenza della Ghf. Abbiamo ricevuto briefing dall’esercito israeliano e parlato con le persone presenti sul terreno. La Ghf distribuisce ogni giorno più di un milione di pasti: un’impresa straordinaria!», ha scritto Huckabee sui social media. Mentre Witkoff e Huckabee si trovavano in visita, aerei provenienti da Giordania, Emirati Arabi Uniti, Spagna, Germania e Francia hanno lanciato pacchi di aiuti umanitari a Gaza. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato l’avvio di un’operazione militare italiana per il lancio aereo di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della Striscia: «Nel quadro delle iniziative promosse dal governo italiano per contribuire a mitigare la drammatica emergenza umanitaria in atto, ho autorizzato l’attivazione e il dispiegamento di un dispositivo della Difesa per l’effettuazione di aviolanci di beni essenziali. I primi lanci - ha aggiunto - potrebbero avvenire già a partire dal 9 agosto, a condizione che il ministero degli Esteri completi la fornitura dei beni alimentari e il loro trasferimento in Giordania».Donald Trump, in un’intervista alla Nbc ha affermato: «Vogliamo garantire che la popolazione riceva cibo» a Gaza. Commentando la visita nella Striscia di Witkoff e di Huckabee, il capo della Casa Bianca ha detto di attendere con interesse il loro resoconto sulla situazione umanitaria in corso. Interrogato sull’affidabilità del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nella supervisione della distribuzione degli aiuti statunitensi destinati a Gaza, Trump ha risposto che si tratta «certamente di una persona capace», pur manifestando preoccupazione per le sottrazioni di aiuti da parte di Hamas. «Una gestione efficace può fermare tutto questo. Mi auguro che gli israeliani siano all’altezza», ha concluso Trump. Nel frattempo, si moltiplicano le evidenze che indicano la principale causa dietro le gravi difficoltà nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza: il sistematico sequestro da parte di Hamas, che li sottrae e li immette sul mercato nero. A denunciarlo, stavolta, è l’Onu. Un’indagine dell’Adnkronos, basata sui dati pubblicati sul sito della missione delle Nazioni Unite evidenzia cifre impressionanti: negli ultimi due mesi, ai valichi di accesso a Gaza sono stati scaricati quasi 40.000 pallet, circa 40.000 tonnellate di beni alimentari, sanitari ed energetici. Di questi, solo 4.200 sono riusciti a raggiungere i punti di distribuzione all’interno della Striscia. Circa 30.000 pallet sono stati presi in carico, ma ben 25.700 - ovvero 23.350 tonnellate - trasportati da 1.753 camion, sono stati «intercettati», secondo il termine usato ufficialmente dalle Nazioni Unite, «o da civili affamati in modo non violento, o con la forza da gruppi armati, durante il transito all’interno del territorio». In sostanza, appena il 10% degli aiuti giunti al confine riesce a raggiungere senza ostacoli i destinatari, secondo quanto riferiscono le principali organizzazioni impegnate sul campo. Il restante 90% risulta sottratto da una popolazione allo stremo o, più spesso, confiscato dalle milizie di Hamas. Le quali, ieri hanno diffuso un nuovo video di Eviatar David, ostaggio detenuto a Gaza da 655 giorni. Il filmato, o parti di esso, sarà pubblicato solo con l’autorizzazione della famiglia viste le spaventose condizioni di denutrizione nelle quali si trova. A febbraio, lo stesso David era apparso in un precedente video accanto a Guy Gilboa-Dalal durante la consegna di altri tre ostaggi israeliani. Anche la Jihad islamica ha pubblicato immagini di un altro prigioniero, Rom Braslavsky. La strategia degli jihadisti palestinesi - che hanno respinto l’ultimatum della Lega Araba sul disarmo - appare sempre più incentrata sull’uso politico degli ostaggi per fare pressione su Israele, salvo poi ritrarsi al momento di siglare l’accordo per il cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi.
George Soros e Howard Rubin (Getty Images)