2024-06-08
Israele nella black list dell’Onu, Bibi s’infuria
Bibi Netanyahu (Getty Images)
Per il segretario Antonio Guterres, l’esercito avrebbe commesso «gravi violazioni contro i bimbi». Bibi Netanyahu sbotta: «Stanno con Hamas». Benny Gantz annuncia l’addio all’esecutivo. Il Qatar minaccia i terroristi: «Niente tregua? Via da Doha». Nove diplomatici rapiti dagli Huthi.Il portavoce dello sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar, ha fatto sapere che gli sforzi di mediazione con Egitto e Stati Uniti sono ancora «in corso» per arrivare al cessate il fuoco a Gaza e al rilascio degli ostaggi ma l’espulsione della leadership di Hamas, minacciata da Doha dietro pressione americana e annunciata dalla Cnn, non starebbe accelerando gli accordi.Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, un alto funzionario del gruppo terroristico avrebbe detto che l’eventuale chiusura dell’ufficio politico nella capitale qatariota «non avrà alcun effetto e potrebbe solo rafforzare la posizione di Hamas». Ha anche aggiunto che tra le conseguenze ci potrebbe essere la perdita di influenza da parte degli Stati Uniti, poiché i vertici si trasferiranno in Turchia, Libano o persino Iran.I colloqui che coinvolgono mediatori del Qatar, dell’Egitto e degli Stati Uniti sono iniziati mercoledì, ma è da mesi che gli Stati Uniti esercitano pressioni sul piccolo emirato, superpotenza del gas, perché annunci l’espulsione. Il Qatar ha tutto l’interesse di continuare nel suo ruolo (di facciata) di mediatore internazionale e, grazie alla sua ambiguità, riesce a mantenere relazioni con soggetti che tra di loro sono acerrimi nemici. Continua a fare affari con Israele eppure finanzia Hamas e ne ospita i leader; ha ottimi rapporti con l’Iran ma nell’emirato è situata la più grande base militare statunitense in Medio Oriente. Quanto al piano di pace del presidente americano Joe Biden, in tre fasi, per porre fine alla guerra a Gaza, a cominciare da un cessate il fuoco «completo e globale», dal ritiro delle forze israeliane dalle aree popolate della Striscia e dal rilascio numero di ostaggi, un rapporto della Cia evidenzierebbe la non volontà del premier Benjamin Netanyahu di definire un piano postbellico.Lo rende noto sempre la Cnn, che ha esaminato la valutazione diffusa tra i funzionari statunitensi. Il primo ministro «probabilmente crede di poter mantenere il sostegno dei suoi capi della sicurezza e prevenire le defezioni» dell’ala destra della sua coalizione discutendo del futuro di Gaza in «termini vaghi», si legge nel rapporto dell’intelligence. D’altra parte è quello che Bibi ha sempre dichiarato pubblicamente, ovvero che si impegnerà seriamente solo nel dopoguerra, dopo aver risolto «quelli che considera parametri chiave di sicurezza, il che potrebbe richiedere mesi». Nei parametri rientrano «importanti operazioni militari», secondo la Cia, così come l’eliminazione del comandante delle Brigate al Qassam, Mohammed Deif, considerato tra i principali organizzatori degli attacchi del 7 ottobre, da anni ricercato dalle forze armate e dall’intelligence israeliana.Venerdì, dopo aver appreso che il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha aggiunto l’Idf, l’esercito israeliano, a una lista globale di autori di reato che hanno commesso «violazioni contro i bambini», Netanyahu ha reagito affermando che l’Onu si è aggiunta «alla lista nera della storia, quando si è unita a coloro che sostengono gli assassini di Hamas».Il rapporto annuale di Guterres al Consiglio di Sicurezza, sui bambini e i conflitti armati, riguarda uccisioni, mutilazioni, abusi sessuali, rapimenti o reclutamenti di bambini, rifiuto di accesso agli aiuti e attacchi a scuole e ospedali. «L’esercito israeliano è l’esercito più morale del mondo, quindi questa decisione immorale aiuterà solo i terroristi», ha protestato l’ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, definendo la decisione «vergognosa».Intanto questa sera il ministro israeliano Benny Gantz, che fa parte del gabinetto di guerra, rilascerà un comunicato stampa nel quale dovrebbe annunciare le sue dimissioni. L’8 giugno era, infatti, il termine ultimo fissato dal Partito di Unità nazionale per lasciare il governo. La notte del 18 maggio il leader del partito, Gantz, aveva dato a Netanyahu tre settimane di tempo per elaborare un piano globale, mai approntato nei sette mesi dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, per riportare a casa gli ostaggi e porre fine ai combattimenti a Gaza, oltre ad altri obiettivi strategici su chi dovrebbe governare sul territorio palestinese.L’ultimatum è scaduto con un nulla di fatto. L’emittente pubblica Kan riferisce che il governo degli Stati Uniti ha cercato di convincere Gantz a ritardare le sue dimissioni, nel contesto degli sforzi in corso per raggiungere un accordo di cessate il fuoco e di restituzione degli ostaggi. Lunedì arriverà in Israele il segretario di Stato americano, Antony Blinken.Ieri l’esercito israeliano ha colpito la scuola Asmaa dell’Unrwa nel campo profughi di Shati, nel Nord della Striscia, dove «terroristi di Hamas operavano da un container», utilizzato come cellula operativa e punto di incontro per i miliziani, ha fatto sapere il portavoce militare. Hamas pone «sistematicamente, intenzionalmente e strategicamente le sue infrastrutture e opera dall’interno di aree civili, in piena violazione del diritto internazionale e mettendo a rischio la vita dei civili di Gaza», è il ripetuto atto di accusa di Israele.Dallo Yemen, dove gli Huthi continuano a ottenere consensi nelle loro azioni anti israeliane e anti Occidente, è arrivata la notizia che almeno nove dipendenti delle agenzie delle Nazioni Unite sono stati arrestati dai ribelli. Le motivazioni non sono chiare, forse per «ottenere vantaggi economici e politici», come ha denunciato un’organizzazione umanitaria yemenita.
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