2025-06-22
Bibi mette fuori uso il sito di Isfahan ed elimina il regista dei droni nemici
Il sito nucleare di Isfahan, in Iran
Teheran prova a vendicare l’ennesimo scienziato ucciso minacciando lo scalo di Tel Aviv. Ali Khamenei sceglie i successori.Durante la notte tra venerdì e sabato Israele ha colpito il sito nucleare di Isfahan e l’aviazione (Iaf) ha avviato nuovi attacchi in Iran contro le infrastrutture di stoccaggio e lancio di missili nell’Iran centrale. Le autorità di Teheran affermano che l’attacco contro il sito di Isfahan è stato respinto, tuttavia, le immagini satellitari diffuse dall’Idf mostrano il sito completamente distrutto. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha confermato l’attacco: «Un’officina per la produzione di centrifughe è stata danneggiata a Isfahan, si tratta del terzo impianto di questo tipo preso di mira negli attacchi israeliani contro strutture nucleari iraniane nell’ultima settimana», si legge in una nota dell’agenzia delle Nazioni Unite con sede a Vienna. La nota riporta le dichiarazioni del direttore generale, Rafael Grossi: «Conosciamo a fondo questa struttura. Al momento dell’attacco non vi era materiale nucleare presente sul sito, pertanto non si prevedono conseguenze di natura radiologica». Gli iraniani hanno risposto lanciando 40 droni kamikaze Shahed che sono stati tutti intercettati e distrutti dalla contraerea israeliana. Con l’ultima intercettazione, il totale dei droni neutralizzati dall’inizio dell’operazione ha superato le 470 unità, con un tasso di successo pari al 99%. Finora, soltanto un drone è riuscito a colpire il territorio israeliano: è accaduto ieri mattina a Beit Shean, nel Nord del Paese, causando solo danni materiali. Durante la notte l’Iaf ha condotto un raid aereo che ha portato all’eliminazione di Amin For Judaki, comandante della seconda unità di droni delle forze aeree delle Guardie rivoluzionarie iraniane. L’annuncio è stato diffuso dalla stessa Aeronautica israeliana attraverso un messaggio pubblicato sulla piattaforma X. Secondo quanto riportato nella comunicazione, Judaki avrebbe avuto un ruolo chiave nella pianificazione e nell’esecuzione di «centinaia di lanci di droni verso il territorio israeliano» partiti dalla regione di Ahvaz, nel Sudovest dell’Iran. In un altro raid aereo notturno, Behnam Shahriyari, alto ufficiale della Forza Quds delle Guardie rivoluzionarie iraniane (Irgc), è stato ucciso nell’Iran occidentale. Shahriyari dirigeva l’Unità 190 della Forza Quds, incaricata del traffico segreto di armi verso i gruppi alleati dell’Iran, in particolare Hezbollah in Libano, le fazioni palestinesi di Gaza e gli Huthi nello Yemen.L’Iran ha reso noto che lo scienziato nucleare Ithar Tabatabaei Ghomshe e sua moglie sono rimasti uccisi in un attacco missilistico condotto da Israele, segnando il quattordicesimo omicidio mirato di questo tipo dal 13 giugno. In un ulteriore attacco, le Forze israeliane hanno colpito un appartamento nella città iraniana di Qom, uccidendo Saeed Izadi, comandante della divisione palestinese della Forza Quds, un’unità d’élite del Corpo dei Guardiani della rivoluzione islamica. A confermarlo è stato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, spiegando che Izadi avrebbe «finanziato e fornito armamenti ad Hamas prima dell’attacco del 7 ottobre». Non stupisce che in questo contesto, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, abbia indicato tre religiosi come suoi possibili successori in caso fosse ucciso. Come sostiene il New York Times.L’Idf ha comunicato che, negli ultimi giorni, intense ondate di attacchi condotti dai caccia israeliani hanno distrutto oltre il 50% dei lanciatori di missili balistici iraniani, mentre molti altri risulterebbero bloccati all’interno di tunnel colpiti nelle zone montuose del Paese. Secondo l’esercito israeliano, Teheran sta incontrando crescenti difficoltà a lanciare missili programmati in simultanea contro Israele dall’Iran occidentale, ed è costretta ora a operare prevalentemente da Est. Nella notte l’Iaf ha condotto due pesanti raid nelle regioni occidentali e centrali dell’Iran. In particolare, a Ovest, 15 caccia hanno preso di mira un vasto tunnel utilizzato per lo stoccaggio di missili balistici, impiegando oltre 30 ordigni. In mattinata, i Pasdaran hanno dichiarato di aver colpito l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv nell’ambito della diciottesima fase dell’operazione «True Promise III». Secondo il comunicato diffuso dall’agenzia Mehr sono stati impiegati droni kamikaze - tra cui Shahed 136 - e missili a propellente solido. Secondo fonti iraniane sei missili su dieci avrebbero raggiunto i bersagli. Tuttavia, non vi sono riscontri oggettivi su quanto dichiarato. Un attacco israeliano ha danneggiato l’edificio della polizia informatica iraniana (Fata) a Teheran e un video diffuso da Iran International documenta gravi danni alla struttura presa di mira nel contesto dei raid in corso contro obiettivi sensibili della Repubblica islamica. Gli Usa stanno intensificando gli sforzi per potenziare la difesa aerea di Israele, schierando ulteriori unità navali equipaggiate con sistemi avanzati di intercettazione missilistica nella regione e le forze armate statunitensi stanno trasferendo un contingente di bombardieri stealth B-2 dalla base di Whiteman (Missouri), alla base americana sull’isola di Guam, un avamposto americano situato nella Micronesia, nel Pacifico occidentale. Gli Huthi hanno minacciato di riprendere gli attacchi contro le navi statunitensi nel Mar Rosso qualora Washington colpisse l’Iran. Tuttavia, alla luce del massiccio dispiegamento americano, la minaccia appare più propagandistica che reale. Infine, la polizia cipriota ha arrestato un uomo sospettato di terrorismo, accusato di aver pianificato un attacco sull’isola. Secondo le autorità, il sospetto sarebbe legato ai Pasdaran iraniani.
Il leader di Reform Uk Nigel Farage (Ansa)
Un'installazione radar mobile nell'area militare danese di Amager (Ansa)
Benjamin Netanyahu (Ansa)