2025-08-16
Isole minori d’Europa: luoghi di silenzio e autenticità
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Le acque cristalline dell'oceano delle Isole Berlengas in Portogallo (iStock)
Tra la fine dell’estate e l’inizio della primavera, alcune isole europee si svuotano e rivelano il loro volto autentico: Alicudi, Faroe, Berlengas, Åland e Terschelling offrono silenzio, natura incontaminata e atmosfere sospese nel tempo.C’è un momento dell’anno, tra la fine dell’estate e l’inizio della primavera, in cui alcune isole europee si svuotano di turisti e si rivelano per ciò che sono davvero: piccoli mondi sospesi, silenziosi, intensi, autentici. Lontani dalle rotte affollate, lontani anche dal tempo.Alicudi, ItaliaUltima isola dell’arcipelago eoliano, Alicudi sembra galleggiare fuori dal tempo. Non ci sono auto, né strade asfaltate, solo mulattiere e scalinate ripide che salgono verso case bianche aggrappate alla roccia. Qui il silenzio è reale, rotto solo dal vento e dal suono delle capre. È un luogo estremo, per chi cerca isolamento profondo, letture lente e orizzonti ampi.Dove mangiareL’Airone: una vera oasi dove fermarsi e assaggiare l’ottima insalata di polpo.Il Club di Lea: un club enogastronomico con una bellissima terrazza sul mare.In alternativa, è possibile vivere l’esperienza conviviale degli home-restaurant locali: un vero pranzo eoliano su prenotazione, con pesce pescato e ricette genuine in terrazza.Dove dormireAlicudi Giardino dei Carrubi – Al Gradino 365, un B&B elegante con terrazze affacciate sul mare e colazioni (anche vegan) servite con grande attenzione ai dettagli. Posizione spettacolare e ospitalità calorosa.Casa 3 Archi: immerso nel verde vicino a Bazzina Alta, ideale per relax e attività outdoor come yoga o picnic, con camere semplici e vista rilassante. Alicudi (iStock)Isole Faroe, DanimarcaTra l’Islanda e la Scozia, queste 18 isole battute dal vento sembrano uscite da un sogno nordico. Scogliere vertiginose, prati verdi, cieli mutevoli. In bassa stagione, i colori si fanno più intensi e le atmosfere diventano quasi leggendarie. Non è raro imbattersi in una cascata che precipita sull’oceano o in una casa solitaria con il tetto d’erba.Dove mangiareRæst, a Tórshavn, dove la cucina tradizionale faroese viene reinterpretata in chiave gourmet (fermentazioni incluse).Áarstova, romantico e accogliente, perfetto per scoprire l’agnello dell’arcipelago.Dove dormireHotel Føroyar, immerso nella natura, ma con ogni comfort moderno.Havgrim Seaside Hotel 1948, elegante rifugio sull’oceano, ideale per chi cerca quiete e bellezza. Isole Faroe (iStock)Isole Berlengas, PortogalloMinuscola, rocciosa, esposta agli umori dell’Atlantico. Berlenga è un frammento di terra selvaggia, abitata solo d’estate ma affascinante anche nei mesi più freddi, quando il mare si fa grigio e la fortezza cinquecentesca appare come un relitto d’altri tempi.Perfetta per escursionisti e amanti dell’isolamento.Dove mangiareMarisqueira Mirandum (a Peniche), tappa obbligata prima dell’imbarco.Ocean & Sun Restaurant (Peniche): vista splendida e piatti da bistrot, come il burger vegetariano.Dove dormireMH Peniche: camere spaziose, ottima colazione e vicino alle spiagge.Hotel Neptuno: albergo accogliente a cinque minuti dalla spiaggia di Consolação. Isole Berlengas (iStock)Isole Åland, FinlandiaLungo la costa sud-occidentale finlandese, queste isole offrono un’esperienza silenziosa, nordica e poco turistica. Boschi, coste frastagliate, cieli bassi e luminosi, piccoli fari e villaggi di pescatori quasi immutati nel tempo. Perfette per chi ama camminare, respirare aria pulita e ritrovare un ritmo lento.Dove mangiareKallas Stadskrog (Mariehamn): da provare il salmone affumicato caldo. Ottimo rapporto qualità-prezzo.Ravintola Nautical (Mariehamn): consigliatissimi i gamberi allo zenzero e aglio.Dove dormireStava Mosters (Mariehamn): se si vuole optare per un appartamento spazioso e accogliente.Klintvägen 1 (Mariehamn): un’altra tipologia di appartamento, ma sempre basata sull’accoglienza e la ricchezza di servizi offerti. Isole Åland (iStock)Isola di Terschelling, Paesi BassiUna lunga lingua di terra battuta dal vento e circondata dal Mare del Nord. Dune immense, cieli mobili, ciclabili che attraversano boschi e spiagge deserte. I villaggi, ordinati e raccolti, sembrano fermi nel tempo. È il luogo perfetto per chi cerca spazio, silenzio e contemplazione.Dove mangiareBrasserie Brandaris: da non perdere le cozze, da gustarsi sulla bella terrazza.De Zee: piccolo, accogliente. Da provare la cote de boeuf cotta nel forno a legna.Dove dormireCamping Landzicht: per dormire in una casa mobile immersa nella natura.De Folks: camere essenziali. Per chi si adatta facilmente al ritmo della natura circostante. Isola di Terschelling (iStock)
Antonio Tajani (Ansa)
Alla Triennale di Milano, Azione Contro la Fame ha presentato la Mappa delle emergenze alimentari del mondo, un report che fotografa le crisi più gravi del pianeta. Il ministro Tajani: «Italia in prima linea per garantire il diritto al cibo».
Durante le Giornate Contro la Fame, promosse da Azione Contro la Fame e inaugurate questa mattina alla Triennale di Milano, è stato presentato il report Mappa delle 10 (+3) principali emergenze alimentari globali, un documento che fotografa la drammatica realtà di milioni di persone colpite da fame e malnutrizione in tutto il mondo.
All’evento è intervenuto, con un messaggio, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha espresso «gratitudine per il lavoro prezioso svolto da Azione Contro la Fame nelle aree più colpite dalle emergenze alimentari». Il ministro ha ricordato come l’Italia sia «in prima linea nell’assistenza umanitaria», citando gli interventi a Gaza, dove dall’inizio del conflitto sono state inviate 2400 tonnellate di aiuti e trasferiti in Italia duecento bambini per ricevere cure mediche.
Tajani ha definito il messaggio «Fermare la fame è possibile» un obiettivo cruciale, sottolineando che l’insicurezza alimentare «ha raggiunto livelli senza precedenti a causa delle guerre, degli eventi meteorologici estremi, della desertificazione e dell’erosione del suolo». Ha inoltre ricordato che l’Italia è il primo Paese europeo ad aver avviato ricerche per creare piante più resistenti alla siccità e a sostenere progetti di rigenerazione agricola nei Paesi desertici. «Nessuna esitazione nello sforzo per costruire un futuro in cui il diritto al cibo sia garantito a tutti», ha concluso.
Il report elaborato da Azione Contro la Fame, che integra i dati dei rapporti SOFI 2025 e GRFC 2025, individua i dieci Paesi con il maggior numero di persone in condizione di insicurezza alimentare acuta: Nigeria, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Bangladesh, Etiopia, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Myanmar e Siria. In questi Paesi si concentra oltre il 65% della fame acuta globale, pari a 196 milioni di persone. A questi si aggiungono tre contesti considerati a rischio carestia – Gaza, Sud Sudan e Haiti – dove la situazione raggiunge i livelli massimi di gravità.
Dal documento emergono alcuni elementi comuni: la fame si concentra in un numero limitato di Paesi ma cresce in intensità; le cause principali restano i conflitti armati, le crisi climatiche, gli shock economici e la fragilità istituzionale. A complicare il quadro contribuiscono le difficoltà di accesso umanitario e gli attacchi agli operatori, che ostacolano la distribuzione di aiuti salvavita. Nei tredici contesti analizzati, quasi 30 milioni di bambini soffrono di malnutrizione acuta, di cui 8,5 milioni in forma grave.
«Non è il momento di tagliare i finanziamenti: servono risorse e accesso umanitario per non interrompere gli interventi salvavita», ha dichiarato Simone Garroni, direttore di Azione Contro la Fame Italia.
Il report raccoglie anche storie dal campo, come quella di Zuwaira Shehu, madre nigeriana che ha perso cinque figli per mancanza di cibo e cure, o la testimonianza di un residente sfollato nel nord di Gaza, che racconta la perdita della propria casa e dei propri cari.
Nel mese di novembre 2025, alla Camera dei Deputati, sarà presentato l’Atlante della Fame in Italia, realizzato con Percorsi di Secondo Welfare e Istat, che analizzerà l’insicurezza alimentare nel nostro Paese: oltre 1,5 milioni di persone hanno vissuto momenti di scarsità di risorse e quasi 5 milioni non hanno accesso a un’alimentazione adeguata.
Dal 16 ottobre al 31 dicembre partirà infine una campagna nazionale con testimonial come Miriam Candurro, Germano Lanzoni e Giorgio Pasotti, diffusa sui principali media, per sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere la mobilitazione di aziende, fondazioni e cittadini contro la fame nel mondo.
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Giancarlo Giorgetti (Ansa)