2020-12-20
Isolano il focolare anziché i focolai
Surreale l'avvocato che si vanta: «Niente polizia a casa». Però controlleranno in quale dimora va la gente, mentre la norma sui quattordicenni divide i nuclei. E la Cei si piega.Non entra ma è lì sul pianerottolo con il cappotto di pelle nera e il bavero alzato. Scenari da Ddr dopo l'ultimo diktat di Giuseppe Conte, che non a caso si è espresso con un decreto legge non più modificabile. Il regalo di Natale delle quattro sinistre al governo e del loro garante Sergio Mattarella è una zona rossa da oltrecortina. Questa volta Palazzo Chigi ha scelto di spingersi fino all'uscio, con libertà di bussare e farsi aprire. Lo annuncia lui stesso con l'escamotage della negazione che afferma: «Noi non entriamo nelle case degli italiani. Il divieto è stato concepito come limite alla circolazione delle persone. Noi interveniamo con un inasprimento, si esce con l'autocertificazione. Chi circola per strada dichiarerà dove va, se va in un'abitazione si potrà poi verificare». Per verificare c'è un solo modo: mettere il naso e tutto il resto nelle nostre case per contare gli ospiti, per sapere quanti sono i congiunti, per chiedere se ci sono quindicenni oltre il numero consentito. Il premier non si rende conto (si spera sempre nell'ignoranza ingenua) del peso liberticida di un'altra frase: «Un sistema liberal democratico non manda la polizia in casa a controllare cosa stanno facendo le persone a meno che non ci sia una flagranza di reato con elementi per intervenire direttamente». E dal 23 dicembre la mascherina abbassata in soggiorno (fortemente raccomandata anche mentre si deliba la faraona ripiena), il numero dei non conviventi, i nipoti over 14 possono essere oggetto di contestazione di polizia. Per evitare il focolaio si devasta il focolare, ci sono già le impronte digitali. Lo aveva anticipato Luigi Di Maio qualche giorno fa con quel tweet rivelatore: «A Natale e Capodanno permettiamo ai cittadini di spostarsi tra i piccoli Comuni». Permettiamo, Ovra o Stasi non fa differenza, questa è la terminologia dei pieni poteri. Questo è il linguaggio che si riserva ai sudditi ed evoca reti di controllo con maglie sempre più strette. Una delle imposizioni più surreali riguarda i ragazzini: fino a 14 anni si possono imbarcare anche in un pullman e portare dalla nonna. Ma se il parente ha compiuto i 15 da un minuto è fuorilegge, dovrebbe essere lasciato a casa a far Natale teoricamente da solo con un'autosufficienza presunta da adulto. È un paradosso, ma questa è l'indicazione governativa, a conferma dell'irrisolvibile cubo di Rubik delle regole. Impossibile evitare una multa perché a sorreggere l'impianto cervellotico è la solita filosofia del «qualcosa di sbagliato trovano». È l'incubo burocratico-statale che insegue gli italiani perbene da decenni e vale per un accertamento dell'Agenzia delle entrare come per un controllo della stradale, con un fremito di cupa felicità quando l'agente nota che il fanalino posteriore della Punto è rotto. Il rischio è concreto, Conte ha sottolineato che in prossimità delle festività ci sarà «un importante aumento dei controlli» e ringrazia preventivamente i 70.000 poliziotti e carabinieri sguinzagliati nei quartieri cittadini e nei paesi per sorprendere gli italiani che non rispetteranno il coprifuoco o le babeliche imposizioni. E sanzionarli con batoste da 400 a 1.000 euro.Nel decreto sovietico c'è un altro passaggio allarmante, quello che riguarda i luoghi di culto. Vale il dcpm d'inizio dicembre: i fedeli che vanno a Messa dovranno avere con sé un'autocertificazione e «recarsi nelle chiese più vicine». Esempio milanese: per un abitante del quartiere Sant'Ambrogio è più vicina la basilica medesima, la chiesa di San Vincenzo al Prato, San Vittore, San Lorenzo o Sant'Eustorgio? Serve il metro. A Roma è anche peggio. Se il poliziotto è pignolo, nelle città si ipotizza il massacro. Con la totale connivenza della Cei che neppure ora ha ritenuto di alzare la voce a difesa dei fedeli. I vescovi, che hanno un debole per Conte nella speranza che prima o poi concretizzi il suo partito postdemocristiano da prefisso telefonico, hanno semplicemente certificato che «non ci sono cambiamenti». Tutto a posto. Mentre ribadisce che «non entriamo nelle case», il premier con il cappotto di pelle nera sta già passeggiando dentro le nostre anime. Senza essere invitato.
Giorgia Meloni al Forum della Guardia Costiera (Ansa)
«Il lavoro della Guardia Costiera consiste anche nel combattere le molteplici forme di illegalità in campo marittimo, a partire da quelle che si ramificano su base internazionale e si stanno caratterizzando come fenomeni globali. Uno di questi è il traffico di migranti, attività criminale tra le più redditizie al mondo che rapporti Onu certificano aver eguagliato per volume di affari il traffico di droga dopo aver superato il traffico di armi. Una intollerabile forma moderna di schiavitù che nel 2024 ha condotto alla morte oltre 9000 persone sulle rotte migratorie e il governo intende combattere. Di fronte a questo fenomeno possiamo rassegnarci o agire, e noi abbiamo scelto di agire e serve il coraggio di trovare insieme soluzioni innovative». Ha dichiarato la Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni durante l'intervento al Forum della Guardia Costiera 2025 al centro congresso la Nuvola a Roma.
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