2025-06-14
Irlanda del Nord, 63 poliziotti feriti
DSisordini in Irlanda del Nord (Getty)
Resta alta la tensione per la guerriglia urbana scoppiata dopo l’arresto di due rom accusati di stupro. Le forze dell’ordine indagano sui «messaggi di odio online».In Irlanda del Nord proseguono le tensioni da lunedì, da quando è divampata la rivolta contro l’immigrazione. Secondo l’ultimo bollettino diramato dalle autorità, ammontano a 63 gli agenti feriti e a 50 le famiglie che hanno ricevuto assistenza. Di queste ultime, 14 hanno avuto bisogno di alloggi di emergenza. Nel frattempo, la polizia dichiara di indagare attivamente su «coloro che pubblicano messaggi di odio sui social media».I numeri dipingono quella che è davvero una guerriglia locale, scoppiata soprattutto nel corso delle nottate tra lunedì e giovedì. L’epicentro è Ballymena, una città di 30.000 abitanti a 40 chilometri da Belfast, ma le violenze si sono estese anche a Coleraine, Portadown, in alcuni quartieri di Belfast e in altre località. Così, bande di incappucciati hanno assaltato le case degli immigrati appiccando incendi, distruggendo auto e finestre. Molti, per segnalare la propria nazionalità ai rivoltosi ed evitare danni alle proprie abitazioni, hanno iniziato a esporre bandiere e simboli britannici. Il gesto, però, riflette anche una tensione più profonda, che cova ormai da decenni. È il risentimento legato alla deindustrializzazione, alla chiusura delle fabbriche, all’arrivo di immigrati (che spesso si traduce in manodopera a basso costo) e alla sensazione generale di essere stati abbandonati dalle autorità. Lo spettro dell’insicurezza, nello specifico, trova conforto anche nei numeri. Infatti, il Police service of Northern Ireland, il corpo di polizia dell’Irlanda del Nord, può avvalersi solo di 6.200 agenti, una cifra assai lontana rispetto ai 9.000 stimati nel 2001, anno della sua fondazione.La rivolta è dunque un sintomo di un malessere più ampio. Ma la scintilla è avvenuta concretamente lunedì scorso, proprio a Ballymena, quando due quattordicenni rom sono stati arrestati con l’accusa di aver tentato di violentare una ragazza del luogo. L’episodio ha suscitato l’indignazione collettiva e una protesta pacifica di oltre 2.000 persone nella stessa giornata, a fianco della vittima, con lo slogan «Ballymena dice no ai molestatori sessuali». Alcuni manifestanti, però, hanno deviato dal corteo, iniziando ad attaccare case di immigrati, in primis cechi, rumeni, slovacchi e altri originari dell’Europa orientale. Sono seguite intere nottate di violenze contro gli stranieri e la polizia: lanci di pietre e molotov, automobili e abitazioni incendiate. Alcuni immigrati si sono barricati nella propria abitazione, nascondendosi nelle soffitte e negli armadi, altri sono fuggiti.La condanna della politica è stata unanime ma, allo stesso tempo, i partiti sono anche spaccati. Da una parte Michelle O’Neill, il primo ministro dell’Irlanda del Nord, ha descritto la violenza come «abominevole e razzista» mentre per Keir Starmer, primo ministro britannico, è «insensata». Non ha dubbi neanche il capo della polizia Jon Boutcher: «La rivolta ha una matrice intollerante e razzista». Invece, il fronte conservatore prova anche a comprenderne le ragioni di fondo. Così il leader unionista Jim Allister, pur condannando le violenze, ha sottolineato che «il governo deve essere consapevole delle tensioni latenti prodotte dall’immigrazione incontrollata e spesso clandestina». Secondo Paul Frew, altro esponente unionista, «non è possibile essere considerati razzisti e bigotti quando ci si pone dei problemi che nessuno vuole affrontare». Non si tratta di violenze isolate: a fine 2023 nel centro di Dublino sono divampati disordini dopo che un immigrato ha accoltellato tre bambini. E nel 2024 diverse città inglesi sono state investite dalle proteste dopo gli omicidi di Southport da parte di un giovane di origine ruandese.
(Ansa)
Lo ha detto il Commissario europeo per l'azione per il Clima Woepke Hoekstra a margine del Consiglio europeo sull'ambiente, riguardo alle norme sulle emissioni di CO2 delle nuove auto.