2025-11-04
Sfratti, proposta di Fdi per dribblare i giudici
Paolo Marcheschi (Imagoeconomica)
Il ddl depositato dal senatore Paolo Marcheschi mira a istituire una procedura amministrativa accelerata per cacciare gli affittuari morosi senza passare dalle toghe. Uno step oltre il decreto sicurezza, che riguarda le occupazioni di case dove il proprietario è domiciliato.Potrebbero essere sufficienti quattro mesi per liberare un immobile da un inquilino moroso. Il problema della velocità degli sfratti che ha congelato il mercato del mattone, inducendo tanti proprietari a preferire la soluzione delle case vacanza - più sicure dal punto di vista della redditività -, vede all’orizzonte una possibile soluzione. Almeno è quanto promette il disegno di legge depositato in Senato dal senatore di Fratelli d’Italia Paolo Marcheschi. L’obiettivo, come afferma, è «velocizzare gli sfratti, riducendo i contenziosi civili, ma anche frenare le locazioni brevi. Spesso le abitazioni sono destinate agli affitti turistici per la difficoltà dei proprietari di riavere il proprio bene dagli inquilini morosi». La procedura veloce verrebbe garantita da un nuovo ente, l’Autorità per l’esecuzione degli sfratti, che farebbe capo al ministero della Giustizia e al quale il proprietario potrebbe rivolgersi direttamente per avere l’intervento dell’ufficiale giudiziario e liberare l’appartamento. Il meccanismo scatterebbe dopo due rate saltate. Il disegno di legge spiega che l’inquilino avrebbe 15 giorni di tempo per pagare le due mensilità saltate, dopodiché entrerebbe in azione l’Autorità che, verificata la situazione, disporrebbe lo sgombero entro sette giorni. Quindi ci sarebbero 30 giorni per eseguirlo, estendibili al massimo a 90. In totale lo sfratto verrebbe eseguito dai due ai quattro mesi dalla richiesta iniziale. Affinché sia possibile mettere in moto questa procedura accelerata, il contratto di affitto deve prevedere, spiega Marcheschi, che in caso di conflittualità si procede per via amministrativa semplificata. Solo in presenza di questa tipologia contrattuale sarebbe possibile evitare l’iter ordinario con tutte le lungaggini note. Marcheschi precisa che il disegno di legge andrà approfondito nel dibattito parlamentare e con le audizioni delle categorie interessate. Ci potrebbe essere il rischio, spiega, che l’inquilino, non volendo lasciare l’immobile, faccia ricorso al giudice, allungando ancora di più i tempi. «Ma tutti questi dettagli vanno approfonditi successivamente, come pure va stabilita la composizione dell’Autorità, di quanti membri sarà composta e se si utilizzerà il personale già esistente». Qualcuno ha ventilato l’ipotesi che il disegno di legge possa trasformarsi in un decreto, ma il parlamentare di Fdi spiega che sul tema sfratti c’è un gran dibattito nella maggioranza. «Il tema è molto sentito da Fdi e dall’opinione pubblica, e se ci dovesse essere un’iniziativa del governo è ovvio che avrà la priorità». Il disegno di legge aggiunge un altro pilastro al piano casa, che è una delle priorità della premier Giorgia Meloni. Il tema della velocizzazione degli sgomberi è già affrontato dal decreto Sicurezza, con la differenza che mentre in quel caso si tratta di occupazioni dell’abitazione principale, dove il proprietario ha il domicilio, in questo provvedimento di Fdi si interviene sul problema delle morosità degli affitti. Il disegno di legge prevede alcune tutele come aiuti o rinvii per chi ha Isee inferiore a 12.000 euro e non ha potuto pagare perché licenziato o a causa di una malattia grave o di una separazione dal coniuge. In questo casi interviene il Fondo nazionale per l’emergenza abitativa. Se ci sono figli minori, disabili o parenti anziani, l’Autorità deve informare i servizi sociali e poi segnala se serve un rinvio dello sfratto di 90 giorni. I servizi sociali cercano nel frattempo un alloggio alternativo. Anche Confedilizia ha presentato all’attenzione del governo e del parlamento una proposta in cui chiede di agevolare i contratti a canone concordato abbattendo l’Imu ed estendendo a tutti i Comuni la cedolare secca del 10%.Sono oltre 70.000 le richieste di sfratto all’anno, più dell’80% dovuto a inquilini morosi, ma le esecuzioni effettive sono solo 20.000. Le procedure sono infatti lunghe e macchinose, oltre che onerose per il proprietario, il quale deve sobbarcarsi del costo di un legale e continuare a pagare condominio, utenze e tasse. In genere, dopo un paio di mensilità saltate si sollecita il pagamento e si attendono 15-20 giorni. Poi si avvia la procedura di sfratto per morosità, si va da un avvocato e inizia il procedimento giudiziario. Le tempistiche variano. Dipende dal giudice e da quanti provvedimenti deve emettere. In tribunali piccoli, l’attesa è inferiore a sette mesi. Dopo il provvedimento di sfratto emesso dal giudice, la pratica passa in cancelleria che chiede la procedura esecutiva. Il cancelliere si reca quindi nella casa dove risiede l’inquilino moroso con la sentenza del giudice e chiede di lasciare libero l’immobile. Di solito sono necessari più accessi perché l’inquilino non si fa trovare in casa. Inoltre bisogna vedere la disponibilità del cancelliere. Il procedimento in grandi città può richiedere diversi mesi. Per eseguire lo sfratto interviene la forza pubblica. Deve esser presente anche un’ambulanza se nella casa c’è un anziano o un disabile, di un fabbro per sostituire la serratura e degli assistenti sociali se ci sono minori. Una via Crucis che spiega la scelta di tanti proprietari per gli affitti brevi.
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