2025-08-16
Il governo iracheno tenta di ridurre il potere delle milizie filo-iraniane
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Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al-Sudani (Getty Images)
Il primo ministro al-Sudani approva misure legali e disciplinari contro Kataib Hezbollah e altre milizie delle Forze di Mobilitazione Popolare, responsabili di violenze e corruzione. L’obiettivo è rafforzare il controllo statale e ridurre l’influenza iraniana.
Il primo ministro al-Sudani approva misure legali e disciplinari contro Kataib Hezbollah e altre milizie delle Forze di Mobilitazione Popolare, responsabili di violenze e corruzione. L’obiettivo è rafforzare il controllo statale e ridurre l’influenza iraniana.Il governo iracheno del premier Mohammed Shia al-Sudani ha deciso di limitare l’enorme potere che le milizie filo-iraniane hanno in Iraq. L’occasione è stata l’attacco al Ministero dell’Agricoltura nel distretto di Karkh a Baghdad a fine luglio quando i miliziani di Kataib Hezbollah, il gruppo più potente, ha scatenato una guerriglia urbana uccidendo tre persone compresi due civili. Questa milizia e intervenuta a fianco dell’ex direttore del ministero che avrebbe guidato l’attacco dopo essere stato rimosso proprio per la sua connivenza.Kataib Hezbollah può contare su circa 15.000 combattenti suddivisi in tre brigate che fanno parte delle Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), un esercito paramilitare composto da 200.000 uomini e che solo formalmente dipende dal Ministero della Difesa di Bagdad. Il primo ministro iracheno ha approvato severe misure disciplinari e legali contro i comandanti di alto rango di questa forza paramilitare, dopo gli scontri con la polizia federale che risponde direttamente al premier.Al-Sudani per anni ha difeso questi miliziani, per la maggior parte sciiti, perché gli sono stati utili nella lotta contro lo Stato islamico ed ha anche permesso a Teheran di aumentare la sua influenza. Oggi però gli equilibri geopolitici sono cambiati e lo scaltro Primo Ministro iracheno, che è anche capo delle forze armate, vuole avvicinarsi a Washington e tagliare i legami con l’Iran. Le Forze di Mobilitazione Popolare sono ormai un ospite troppo ingombrante e alcuni gruppi all'interno di questa realtà hanno periodicamente lanciato attacchi con droni contro le basi che ospitano truppe statunitensi in Siria e Iraq.Sabah al-Numan è il portavoce del primo ministro al-Sudani e condanna con forza il comportamento di questi pericolosi miliziani. «Abbiamo subito costituito una commissione per indagare su quello che è accaduto al Ministero dell’Agricoltura e abbiamo scoperto che l'ex direttore, implicato in gravissimi casi di corruzione, ha chiesto aiuto ai membri div Kataib Hezbollah perché strettamente connesso alle milizie sciite. Gli omicidi al ministero sono stati commessi dalle 45’ e 46’ Brigata e il primo ministro ha subito rimosso i due comandanti che adesso verranno processati, mentre 14 persone sono già state arrestate. Ma tutte le Forze di Mobilitazione Popolare dovranno essere riformate perché la commissione d’inchiesta ha rilevato gravi violazioni nella catena di comando con diverse formazioni che agiscono al di fuori della legge irachena. L’unica soluzione è far confluire tutte le forze paramilitari presenti in Iraq nell’esercito nazionale, che deve avere il monopolio della forza. Tutte le agenzie di sicurezza devono operare secondo le leggi, esserne soggette ed essere ritenute responsabili dei loro atti».La situazione però è molto complessa e un altro scontro era stato segnalato a Karbala con il coinvolgimento del gruppo Jund al-Imam, un'altra fazione delle PMF. Questi incidenti sono molto frequenti nonostante le PMF ricevano ingenti finanziamenti statali, il bilancio iracheno del 2024 ha stanziato oltre 3,8 trilioni di dinari per i suoi stipendi (circa 250 milioni di euro) e altri 564 miliardi di dinari nel 2023 per l’acquisto di armi. Gli Stati Uniti chiedono da tempo al governo di al-Sudani di disarmare le milizie soprattutto Kataib Hezbollah considerata da Washington un gruppo terrorista.L'ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad ha emesso una ferma condanna, citando direttamente i responsabili. «Esprimiamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime uccise da Kataib Hezbollah, un'organizzazione terroristica all'interno delle Forze di Mobilitazione Popolare». Il ferimento di un tassista ha anche scatenato la reazione del suo clan di appartenenza che per bocca del suo sceicco Adel al-Atab ha dichiarato che se lo Stato non riesce a difendere i cittadini, il clan Atab è pronto a far valere i suoi diritti. Nella società irachena i clan hanno ancora una forte influenza e dispongono di armi e milizie sufficienti a destabilizzare il Paese.
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Pier Luigi Lopalco (Imagoeconomica)