2024-10-13
L’Iran denuncia: hacker ai siti atomici. Spari sull’Onu, ferito il quinto soldato
Teheran annuncia di aver subito un pesante cyberattacco. A Naqoura ferito l’ennesimo casco blu, l’Unifil: «Noi non ce ne andiamo». Il Vaticano: «Dopo il 7 ottobre dubbi sulla proporzionalità della risposta di Israele».Oltre ai cieli, la terra e il mare, gli scontri in Medio Oriente hanno reso ancora più manifesta una quarta dimensione fondamentale su cui si giocano oggi i conflitti, quella informatica. Dopo l’incredibile piano con cui il Mossad ha fatto esplodere i cercapersone di Hezbollah, ieri l’Iran International ha reso noto che Teheran è stata colpita da un cyberattacco di dimensioni inedite, forse il preludio della rappresaglia israeliana per i bombardamenti di inizio ottobre. «L’attacco all’Iran sarà letale e sorprendente», aveva infatti dichiarato allora il ministro degli Esteri, Yoav Gallant. «Quasi ogni ramo del governo iraniano, giudiziario, legislativo ed esecutivo, è stato coinvolto da questo attacco, con il risultato di furto di informazioni», ha affermato Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del Consiglio supremo dell’Iran per il cyberspazio.Non è chiaro al momento quando esso sia effettivamente avvenuto, ma tra i bersagli - insieme con le reti di distribuzione e trasporto di carburante, le municipalità e i porti - figurano anche gli impianti nucleari. La quantità di informazioni rubate, secondo Firouzabadi, sarebbe enorme e alcuni parlano di un Paese paralizzato. La dimensione dell’attacco lascia pensare che dietro ci possa essere uno Stato con enormi risorse a disposizione.Per precauzione, intanto, il governo iraniano ha proibito di portare sui voli aerei walkie-talkie e cercapersone. Non migliora la situazione in Libano, dove un altro casco blu è stato ferito da un colpo di arma da fuoco sempre alla base Unifil di Naqoura. Il soldato colpito è indonesiano, la stessa nazionalità dei primi due uomini rimasti coinvolti giovedì scorso negli spari di un carro armato israeliano contro una torretta di osservazione. Se si aggiungono i due peacekeeper dello Sri Lanka colpiti venerdì, sono cinque in tutto i soldati Onu feriti. Fatti che stanno complicando ulteriormente i rapporti dello Stato ebraico con la comunità internazionale. Dopo la reazione del nostro ministro della Difesa, Guido Crosetto, la nota congiunta di Italia, Francia e Spagna e l’intervento diretto di Joe Biden per fermare Benjamin Netanyahu dal colpire i soldati impegnati nella missione di pace, nella notte tra venerdì e sabato è arrivato l’ennesimo attacco al contingente.Il portavoce di Unifil, Andrea Tenenti, ha dichiarato che, nonostante i molti danni e le richieste dell’Idf di andarsene, «è stata presa la decisione unanime di restare, perché la bandiera dell’Onu deve sventolare in questa zona e noi dobbiamo poter riferire al Consiglio di sicurezza». Il portavoce si è anche detto preoccupato per un possibile «conflitto regionale con un impatto catastrofico per tutti». Domani la questione approderà al tavolo del Consiglio esteri dell’Ue, riuniti in Lussemburgo, dove i diplomatici sono già al lavoro per cercare di giungere a una dichiarazione congiunta di condanna.«La situazione è molto delicata e continuiamo ad avere garanzie dal governo di Israele che non ci saranno rischi per i nostri militari», ha spiegato ieri il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della Conferenza nazionale degli enti locali di Forza Italia a Perugia, «però quello che è accaduto è inaccettabile. Lo ripeto: i militari italiani non si toccano anche perché non sono terroristi ma uomini e donne portatori di pace».Parole di preoccupazione sono state pronunciate anche dalla Santa Sede, in primis da papa Francesco il quale, sul suo canale X, ha chiesto di pregare «per gli uomini che vogliono le guerre, le scatenano, le alimentano, le prolungano inutilmente, o ne traggono cinicamente profitto». «Che Dio illumini i loro cuori», ha concluso, «che ponga dinanzi ai loro occhi il corteo di sventure che provocano». Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati per il Vaticano, pur ribadendo la ferma condanna all’attacco di Hamas del 7 ottobre, ha dichiarato che «la risposta di Tel Aviv suscita parecchi interrogativi sulla proporzionalità».Sui campi di battaglia continuano gli scontri nei diversi fronti che impegnano Israele. Secondo il ministro della Salute libanese, i blitz dell’esercito israeliano finora hanno causato 2.255 morti e 10.524 feriti. Si parla già di 1,2 milioni di profughi che si stanno spostando verso il Nord del Paese. Dall’altra parte, l’Idf ha comunicato che negli ultimi due giorni, tra venerdì e ieri (dove in Israele si celebrava lo Yom Kippur), Hezbollah ha lanciato dal Sud del Libano 320 tra razzi, missili e droni sul territorio israeliano (principalmente nel Nord). Di fronte al deteriorarsi della situazione, il premier libanese Najib Mikati sta svolgendo un’intensa attività diplomatica con Usa e Iran per arrivare a un cessate il fuoco. Secondo la Nna, agenzia di stampa nazionale libanese, avrebbe parlato prima con Amos Hochstein, rappresentante della Casa Bianca, e poi con il presidente dell’Assemblea consultiva islamica dell’Iran, Mohammad Bagher Ghalibaf.A Gaza, invece, la situazione è sempre più difficile. Mentre ieri due razzi contro Israele sono partiti anche dal Nord della Striscia, il World food programme (Wfp) ha reso noto che nessun aiuto alimentare entra dal primo di ottobre e che le scorte non dureranno ancora a lungo. Secondo il bollettino di ieri del ministero della Sanità di Gaza, nelle ultime 24 ore cinque attacchi dell’Idf hanno ucciso 49 persone e altre 219 sono rimaste ferite. I numeri complessivi diramati da Hamas parlano di 42.175 morti dall’inizio della risposta israeliana e 98.336 feriti. Sempre su Hamas, un’inchiesta del New York Times - che ha visionato alcuni documenti segreti trovati a Gaza - ha svelato che i miliziani avrebbero rinviato l’attacco del 7 ottobre, originariamente previsto nel 2022, per convincere Iran e Hezbollah a partecipare.Per sorprendere lo Stato ebraico, l’organizzazione terroristica avrebbe limitato gli scontri a partire dal 2021, poi avrebbe cercato di convincere gli alleati evidenziando la crisi interna di Israele nel periodo della riforma della giustizia voluta da Netanyahu. Alla fine, Yahta Sinwar avrebbe deciso di agire ugualmente anche da solo per fermare gli accordi di Abramo tra Israele e Arabia Saudita.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.