2025-04-30
I soci di Intesa dicono un altro sì a Messina
Gian Maria Gros-Pietro e Carlo Messina (Imagoeconomica)
L’assemblea conferma l’ad (quinto mandato) e la presidenza a Gros-Pietro. Tra i consiglieri eletti Paola Tagliavini (vicepresidente) e Maria Angela Zappia. Approvato il bilancio (utili record a 8,7 miliardi), i dividendi (rendimento vicino al 10%) e le remunerazioni. Tutto come da programma. Dall’assemblea di Intesa Sanpaolo arriva il via libera al nuovo consiglio d’amministrazione con la conferma quasi all’unanimità dell’attuale governance. Il 97,7% dei consensi per Gian Maria Gros-Pietro presidente e Carlo Messina che il cda post assise ha nominato all’unanimità consigliere delegato per il quinto mandato consecutivo. In un clima di grande attenzione ai movimenti del risiko bancario, la rotta di Intesa resta indirizzata sui riferimenti tradizionali fatti di continuità, stabilità, crescita autonoma. «Oggi intendo rinnovare il mio massimo impegno nel guidare il nostro gruppo nell’interesse di tutti gli stakeholder: azionisti, clienti, le nostre persone e i territori», ha dichiarato Messina. «Soprattutto in questo momento di forte discontinuità del panorama bancario italiano e in un contesto internazionale in rapida trasformazione».Parole che tracciano la visione di una banca solida. A confermarlo l’utile record di 8,7 miliardi e il dividendo che garantisce ai soci un rendimento vicino al 10%. «Intesa Sanpaolo sarà ancora leader in Europa nei prossimi anni», ha sottolineato l’ad, evidenziando come la presenza di azionisti stabili come le Fondazioni rappresenti un punto di forza strategico. «Grazie alla loro lungimiranza, possiamo costruire piani di lungo periodo e andare oltre gli obiettivi fissati, anche in contesti di grande complessità».A fare eco a Messina è stato Gian Maria Gros-Pietro, che ha parlato di una banca che «resterà un punto fermo. Il motore dell’economia reale e sociale del nostro Paese». Concetti che si intrecciano: un’istituzione finanziaria non solo orientata alla redditività, ma anche al sostegno concreto di famiglie, imprese, comunità.Il nuovo consiglio d’amministrazione, rinnovato per il triennio 2025-2027, vede la presenza di 19 membri, di cui ben 8 donne. Dalla lista di maggioranza, presentata dalle fondazioni storiche azioniste del gruppo (tra cui Compagnia di San Paolo, Cariplo, CR Firenze, e altre), arrivano 14 consiglieri. In primo piano, accanto a Gros-Pietro e Messina, l’ingresso storico di Paola Tagliavini, docente della Bocconi, come vicepresidente: è la prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia di Intesa. Un segnale coerente con il percorso di innovazione e inclusività che la banca ha intrapreso da tempo.Tra i volti nuovi del board spicca Maria Angela Zappia, ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti, mentre rientra Paolo Grandi, già chief governance officer dell’istituto e oggi senior advisor. Confermati, sempre nella lista di maggioranza, Franco Ceruti, Luciano Nebbia, Liana Logiurato, Pietro Previtali. Dalla lista di minoranza sostenuta da Assogestioni sono stati eletti cinque consiglieriL’assemblea ha anche approvato il bilancio 2024, la politica di remunerazione e il dividendo, confermando così una linea di coerenza e affidabilità che il mercato ha premiato: il titolo Intesa ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,33%.Non sono mancati gli attestati di stima. Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo e riconfermato alla guida dell’Acri, ha parlato di «una riconferma ampiamente meritata e condivisa, segno della grande professionalità e del valore umano delle persone scelte». Anche Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, ha salutato con favore la continuità al vertice: «Una scelta di solidità, che dà certezze anche al mondo del lavoro bancario».Sullo sfondo resta il grande gioco del risiko bancario. Dopo operazioni importanti come il salvataggio delle banche venete e l’Ops su Ubi, Intesa Sanpaolo resta però defilata. Non per timore, ma per scelta strategica, come ha più volte spiegato Messina: «Siamo molto vicini ai limiti Antitrust in diversi settori e territori. Sarebbe difficile realizzare operazioni che creano valore». Un messaggio chiaro: l’espansione non è un fine, ma uno strumento. E la priorità resta consolidare la posizione già acquisita.Il contesto è turbolento. Mentre Unicredit lancia un’Ops su Banco BPM e Bper guarda alla Popolare di Sondrio, Ca’ de Sass osserva, forte di una governance rafforzata, di una visione strategica stabile e di una guida riconosciuta e apprezzata dal mercato, dagli azionisti e dal sistema-Paese.Intesa Sanpaolo conferma il suo ruolo di infrastruttura finanziaria del Paese. A confermarlo il fatto che la banca detiene, da sola, circa il 25% del mercato del credito nazionale.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)