2023-06-10
Inter a testa alta, il City fa sua la prima Champions
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A Istanbul i nerazzurri mettono in difficoltà gli inglesi e sfiorano più volte il gol del pari. Decid Rodri al 68'. Per Pep Guardiola è la terza Coppa dei Campioni da allenatore. Simone Inzaghi: «Tutto il mondo ha visto di che pasta è fatta l'Inter».Quello che poteva essere e invece non è stato. Se alla vigilia il pronostico sbilanciato dalla parte del Manchester City lasciava presupporre a una finale che comunque fosse andata non avrebbe lasciato rimpianti, l’1-0 con cui gli inglesi hanno conquistato la prima Champions league della loro storia, di rimpianti in casa Inter ne lascia eccome.I 90 minuti, quella tanto chiacchierata gara secca dove i nerazzurri e ancor di più Simone Inzaghi sanno essere letali, come dimostrato nell’ultimo biennio con quattro finali su quattro vinte, hanno detto che l’Inter non è stata inferire alla macchina (quasi) perfetta costruita a suon di petrodollari dall’emiro Al Nasser e guidata da Pep Guardiola. L’allenatore spagnolo alla vigilia aveva messo in guardia i suoi dicendo che con l’Inter sarebbe stata molto difficile e così è stato infatti. Come si suol dire in gergo, Inzaghi l’ha incartata per benino al collega catalano, e per poco non gli riusciva pure un bellissimo pacco regalo da portare in piazza Duomo. Così non è stato invece. Il City del treble, con la Premier league e la Fa Cup già in bacheca (e in bella mostra nella fan zone a Istanbul), ha giocato una delle sue più brutte partite, con il suo giocatore chiave, il miglior assistman d’Europa Kevin de Bruyne costretto al cambio dopo poco più di mezz’ora, Halaand lontano parente dell’extraterrestre da 50 gol ammirato quest’anno, Bernardo Silva poco cercato e altrettanto poco brillante nei suoi guizzi. Ma attenzione, perché laddove finiscono i demeriti dei Citizens, cominciano i meriti dell’Inter. I meriti di Acerbi in grado di annullare quasi, eccetto una conclusione nel primo tempo controllata da Onana, il numero nove norvegese. I meriti di Bastoni e Di Marco sulla catena di sinistra dove l’ala portoghese, che in semifinale ha fatto ammattire mezzo Real Madrid, non ha mai sfondato. Quello che è mancato all’Inter nella notte dell’Ataturk è stato il colpo dei suoi campioni. Da Lautaro Martinez a Lukaku. Il Toro argentino ha avuto a metà ripresa, sullo 0-0 una ghiottissima occasione per portare in vantaggio i nerazzurri, ma ha calciato addosso a Ederson dopo la disattenzione difensiva di Akanji che gli ha spalancato l’area di rigore e la porta. Il belga, subentrato al 57’ al posto di Dzeko, ha intercettato quasi sulla linea la ribattuta a colpo sicuro di Dimarco dopo la traversa dello stesso terzino. In mezzo si due episodi, il gol al 68’ di Rodri che ha deciso la finale.
Sehrii Kuznietsov (Getty Images)